Il viso piccolo e tondo
con quell'aria buffa,
i capelli portati un po' così
tipo pulcino spelacchiato,
minuta,
ma quando ti arrabbi
fai paura a quelli più grandi.
Elegante con il tuo passo svelto,
mai con tacchi
perché ti piace poter sempre correre,
Solare,
quando arrivi da qualche parte ti notano subito,
imbranata,
combini sempre qualcosa
e fai un sacco di gaffe,
Testarda da morire,
Orgogliosa
ma sai chiedere scusa,
Polemica e rompiscatole .
Con un fascino particolare.
Particolare è la parola giusta...,
ti osservi,
l'unica cosa che riconosci sono i capelli... |
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Quel cullare costante,
ogni momento,
ogni istante.
Dolce
come il più bel pensiero,
così amorevole,
così accogliente.
Silenziosa
abbracci i sorrisi,
li porti per mano
in altre memorie.
Così delicato il tuo fare,
ribelle il tuo lampo negli occhi,
roccioso il tuo orgoglio,
rifugio di molti giorni lontani.
Amare le tue lacrime,
che scendono rabbiose,
ma forte il tuo sorriso,
così forte rimane. |
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Folle,
matto,
anormale,
non interessa il nome.
Fuori dagli schemi vago,
libero pensatore,
camminando non visto,
non ho un posto in società.
La mente viaggia su binari storti,
portandomi in un mondo
che nessuno sa.
Rifletto sullo specchio
una figura come tante,
piena di colori e di musica
che nessuno vede. |
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Spiana parti non viste,
l'inchiostro di brace spenta.
Quella punta di frutto acidulo
che aspetta in superficie.
Rimane rigida la penna,
incastrata nelle viscere,
legate in un nodo
che non si scioglie.
Non scorre fluida,
non si lascia andare,
quell'inchiostro nero
deve rimanere.
Non può ferire,
ma la paura rimane. |
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Quelle mani fredde,
il sorriso stanco.
La voglia di capire
ciò che non si può spiegare.
Lo sguardo della mente,
i rumorosi silenzi del cuore.
Raccolgo i frammenti,
li conservo in quell'angolo nascosto,
dove piange l'anima. |
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| Si fa tenebra,
ma ancora è giorno,
Cala nell'oblio.
Mi faccio scialle,
proteggendo quel che sento ancora.
Alimentando la fiammella
che rimane accesa,
ma non scalda.
Osservando ciò che vedo,
caduta la corteccia,
si fa paura.
Non rimbalzano le pietre,
non ora. |
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Accorci il respiro,
incontrollabile.
La paura fa da signora,
lo stomaco si chiude.
"Apnea"
il cuore impazzito,
senza un posto sicuro,
le gambe strette in una morsa,
scuote il corpo quel tremore.
Verde il viso
si trasforma,
in quell'espressione di sgomento. |
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| Spaventa ciò che non si vede,
non si capisce.
Scappare lontano ancora di più
in una strada diversa.
Rabbia rossa e colpe nere
per aver preso ciò che non apparteneva.
Pur chiedendo di prendere
chi aveva percorso meno strada.
Il tempo degli anni
ha cambiato i percorsi.
Porte spesse,
chiuse con chiavistelli,
si sono aperte
ed è stato fatto entrare ciò che spaventava.
Il tempo ha insegnato a gioire della paura. |
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Nuvole grigie,
nebbia coprente,
non un alito,
non sussurrano le foglie,
rumoroso quel silenzio.
Resta ad udire,
l'essenza lontana
che rischiara.
Eppur osserva,
in quell'angolo di cielo,
pare di toccare invano
quell'emozione così nitida.
Scorre la strada lontana,
ma rimane un punto
che non sbiadisce,
non si cancella con l'andar dei giorni. |
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Ciò che resta di quel puzzle
sopra il tavolo.
Color rubino,
splende di luce propria.
Non compreso,
lasciato stare,
attende
di esser completato. |
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| Son cadute tutte le foglie.
Di nuovo come ogni volta, spoglia.
Quanti errori, quanti.
Non impari mai nulla,
eppure lo sapevi.
Ferite su ferite aperte,
che non si curano mai,
qualcuno insegni, qualcuno spieghi,
anzi no non serve,
non c'è bisogno,
tanto sei piccola non puoi capire. |
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| Spesso compagna,
cadi leggera sulla mia anima,
per non creare disturbo.
Ascoltando osservo,
apprezzo ogni tua parte.
Conosci i sussurri dei silenzi,
studiando ogni angolo
aiuti a capire.
Il bisogno di entrambe ci unisce,
Arrivo a sorriderti,
insieme leggiamo pagine
piene di racconti. |
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| Sorriso sarcastico
negli occhi,
mentre nello sguardo
leggevi ciò che volevi.
Guardando un corpo
senza un'anima,
senza problemi,
senza timori.
Scivolando viscido
con le grinzose mani,
riecheggia nella mente
quel sorriso.
Mentre le unghie
scrivono
e l'anima grida
io non ci sto. |
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| Copiosa,
ribelle, radiosa.
accompagnando,
quel passaggio pieno di ostacoli,
sorreggendo le mani.
Leggendo
quella favola un po' triste,
cambiando però il finale,
zampillando,
in ballerina allegra,
con i singhiozzi,
ne avrei fatto melodia. |
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Inondante,
folle la tua corsa.
Spaventato affanni,
mentendo,
pensando sia più facile.
La luce non mente,
chiara e calda travolge.
Abbottonato il cappotto
fino al collo,
pare normale su quella strada senza incroci.
Sotto quel cielo grigio,
accompagnato dall'arcobaleno. |
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Lanima c'è,
senza resa.
Quegli attimi,
quei fremiti.
Non fermarti,
non è debole,
ferita,
senza resa.
Ascoltala,
trasportata
in quell'isola che non c'è,
non usa la voce.
Più forte,
ogni volta grida,
l'anima c'è,
senza resa. |
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Ti guardo ma non dipingo,
rimani vuota, bianca,
con me davanti che ti guardo.
Guardo i colori con il pennello in mano,
ma non un tocco.
Non inizio un racconto,
non metto sopra di te i sentimenti oramai da troppo tempo.
Rimani lì sul cavalletto, nuda, spoglia, senza storia.
Rimane tutto nella mia mente,
anche per oggi. | |
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