Pubblicare poesie

Loneliness - Electric Gothic Poems
di Giorgia Spurio

Le 147 poesie pubblicate nella raccolta


Sarò la tua ladra

Amore
Sarò la tua ladraLeccherò le tue lacrime
Ucciderò i tuoi fantasmi

Voglio esser tua
Baciami, corrodimi ogni sentimento
E di te mi basta il silenzio

Leccherò le tue piaghe e i tuoi pianti
Leccherò le tue solitudini e le tue mani

Perché del mio amore mai nessuno ha parlato
Perché del mio amore tu non ne hai mai sentito il tatto

Io ti ho accarezzato in notti senza luna
Io ti ho spiato in castelli infestati senza paura

Spettri e ombre rubano le mie sembianze
Pupille di mostri attraggono i miei respiri
Ma di te io proteggerò ogni tua ombra

Ladra di vampiri
Io per te diventerò
Ladra di cuori e spiriti

Cacciatrice di lupi mannari
Io per te diverrò
Cacciatrice di silenzi sovrumani

Ladra di dolore
Io stessa perderò il mio amore
Ladra di maschere e stelle
Io ti donerò ogni mio colore

Ladra di morte
Io stessa perderò la mia sorte
Diverrò senza colore
Io stessa fantasma nel tuo castello

E del mio tatto nulla avrai
Sarò l'invisibile ricordo di un nulla accaduto mai
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Club ScrivereGiorgia Spurio 10/09/2009 22:29 6 11067

Cyborg

Uomini
CyborgImmobili le dita
scricchiolano in dolce utopia
dell'immobilità del silenzio

Viola more di lingue,
che si posano su petali e rose trafitte,
furono colte

Respiro di danzatori
sulla sabbia rovente di un'Africa
che amò i nonni di un cuore lontano

Mani d'acciaio tagliano
in schegge di ghiaccio
il vuoto di questa dimora
dove la fede solitaria si rifugia
dove l'amore di un'atea coscienza si ribella

Fredda anima
che non dorme
Fredda anima
che non ama

Eppure su quella guancia vidi una lacrima
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Club ScrivereGiorgia Spurio 30/11/2009 00:30 8 4901

Child' Silence

Sociale
Child' Silence
Fai silenzio,
vieni con me
ti porto nel mondo dei miei sogni
dove li ammazzo uno ad uno
con fili di bambole.

Sai, un giorno vidi un fantasma con le ali
Pensavo fosse un angelo
Lo vidi di schiena e toccai il suo nulla
mentre mi sorrise lacrimando sangue d'ombra.

Fai silenzio,
vieni con me
ti porto nella mia stanza.

Sai, un giorno vidi mia madre,
di schiena mi salutava
da una finestra che ospitava un grattacielo
ed io toccai la sua ultima aria dal respiro...

Fai silenzio,
vieni con me
ti porto nel mio mondo
dove giustizio peccati mai commessi.

Sai, un giorno ti vidi
sembravi un bambino che andava a scuola
ti vidi di schiena e toccai il tuo zaino
ti rapii fra le mie corte unghie sporche
e gli spaghi che uso per il patibolo dei pupazzi

Hanno cicatrici, sai?
La nonna ricuce ogni volta la loro testa...

Fai silenzio,
vieni con me
ti porto nel mio mondo

Vuoi esser mio amico?

Ti farò usare fili di bambole e lame
di patiboli costruiti in silenzi
che i fantasmi gridano
quando vedono la mia ironia
spezzata a metà come fiore mai nato
Ti farò nascondere sotto il mio letto
e ruberò ogni tua parola
Metterò un cerotto sulle tue labbra pallide
e ti farò giocare nascosto sotto il mio letto

Vuoi diventare mio amico?

Sai, una volta vidi il vuoto
camminare sotto i miei piedi
e sentii urla che diventarono sorde.

Toccala, tocca la mia anima,
sentirai che io non sono viva...

Tocca, la mia sola e unica luce,
la sentirai fredda come fiume che scorre sotto la pioggia.

Fai silenzio:
i fantasmi a quest'ora cercano cibo...
Ossa che sgranocchiano zanne
e tappeti sbattuti come donne
rubate d'anima e corpo

Non respirare...

"Vuoi diventare uno delle mie bambole?"
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Club ScrivereGiorgia Spurio 07/12/2009 13:17 11 9999

Hanno paura di me

Sociale
Utopiche speranze
oltre gli oceani e i deserti

Mi dissero del mondo
dove le piume non sono né corvo né colomba.

Quale pianeta offre cordone ombelicale ai suoi figli?
Quale fuoco che non sia
da vendetta sopita di follia?
Quale caverna possa scavare
e ripararmi come pipistrello cieco?

Se fu di pelle come carbone
la mia terra mi donò il latte della sterpaglia
Maculata ostinazione delle pupille
Il ghigno degli inferni
Gli apartheid delle prigioni
E il sangue della xenofobia

Gli olocausti dei silenzi
al tocco leggiadro di un sorriso.

Se fu ultima pepita di questa vita,
stretta da pugno,
tunnel di diamante,
claustrofobia rapita
scaverò a falangi nude
il diritto di volare.

Mostro lapidato e crocifisso
dal pregiudizio delle manguste bianche
...e tra le braccia le fasce
avevo un bimbo... l'erede delle mie lacrime.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 10/07/2010 00:56 4 7172

La tratta dei bimbi

Sociale
Sgozzarono alle pupille nere
il cuore

Tagliarono al saggio
il canuto pianto

Marciammo come deportati
Bambini senza ricordi

Le amnesie hanno affusolate braccia
Rettili da tentacoli suadenti

I ratti rosicchiavano le corde
I cani ringhiavano al bastone
E i ragni fuggivano verso buchi senza porte

I mocassini arrivavano prima della meta
E contavamo le piccole tombe
Croci per ogni nostro nome

Era proibito ogni madre l'invocare
Era vietato ogni respiro l'annusare

Il fango ricopriva le nostre narici
Scavavamo fosse... per cumuli di cadaveri
Pregavamo un Dio che loro non amavano nel dirlo
Per madri, avi, padri ormai di un altro cielo

Sapevamo che il leone non avrebbe mai ruggito
sfidando le fauci dei fucili

Avevamo solo chiodi sulle mani
Ogni giorno.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 17/08/2010 00:58 8 7173

Il pianto dell'Acheronte

Sociale
Si coprì il volto
arando con le dita la terra
e il seno era arido di latte.
Il mondo non camminava
né con la testa tra le mani
né danzando come le fanciulle dei fiumi.

E si spense d'improvviso
il vuoto del nulla
tra le costole degli arresi.
Mentre a pregare a un Dio
rimanevano gli arrestati,
innocenti santi condannati.

Non avevano corde per non respirare,
non avevano l'obbligo di urlare,
soffrire nel soffocato orrore
dove l'inverno non conosce fiore.

Non c'era che sabbia di neve calpestata,
non c'era che un "noi sussurrato" con paura
tra la pelle nuda e le ossa,
tra le lacrime gelate e il cielo che per dispetto
aveva persino le stelle.

Non hai mai pianto,
il freddo rapiva il respiro,
gli uomini vestiti da soldato
castravano gli occhi,
e la bocca non osava se non baci
nei ricordi e tra i balocchi dei piccini,
giocattoli decapitati per gioco
mentre il sangue si ferma davanti al mostro
della morte, delle tombe senza sepoltura,
dei cadaveri senza abiti,
delle vergini senza capelli,
e delle labbra ricucite dei bimbi.

Pregava il silenzio per avere in dono la sordità,
pregava il buio per avere il miracolo del divenire cecità.

E Cerbero dagli inferi della sua cuccia
mugolava il latrato segreto
tra le viscere di Acheronte,
dove Ade morì ad ogni anima,
frastornata da urla impresse
e annodate nella gola,
trasportata stanca e senza occhi
alla sua deriva.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 29/01/2011 16:14 2 8015

E mi buca la tempia

Riflessioni
E mi buca la tempiaNon voglio pensarti
Mentre il tumore ti logora

Non voglio pensarti
Mentre il sole ti fa sua sposa

Non voglio pensare,
sinapsi si masturbano
in orrori assuefatti

Impiccano bimbi
a rami secchi d'alberi

Stuprano silenzi
in soffitti dove non esistono respiri

Esiliano la polvere
come fosse paura di ricordare

Allora abbraccia la tua tv imbavagliata...
Ma sì, un labbro è scoppiato
e un altro è stato rifatto,
palloncini d'aria
cervelli sgonfiabili
in rossetti da non baciare,
sottovuoto come cicale.

...e mi trapana il volto
ogni maschera
al defunto letto
di ogni fine giornata.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 13/06/2010 00:08 4496| Racconto su 'C'è un vuoto nel pensiero'

Il morso del mare

Riflessioni
Il morso del mare
Canti di nebbia e cuori pulsanti
di uomini fantasma e di navi naufraghe
relitti di lussi tra argento e nubi

Cantami, musa che dallo scoglio
accarezzi il viso degli angeli
trasformati per l'eterno demoni

Cantami, sirena dal corpo di rondine
dalle ali di lame e coltello

Sarà trasportato il segreto
come messaggio in bottiglia dal mare
il mio spettro
navigare come il silenzio
nelle reti dei pescatori

Sarà bacio che brucia le labbra
Sarà mano che tocca ruggine
Sarà il mio occhio racchiuso
tra le tue pinne di mani vellutate
Sirena senza nome né identità
che le dèe donarono
nel giorno del tuo peccato
Invidia di muse che scrissero
in versi i canti degli uccelli

Stridono le gazze
ladre di perdono
e le melodie che sanno penetrare
anche delle membra il gelo

Racchiudimi nella conchiglia del tuo mondo,
mare che spalanca le porte al finto paradiso,
donami il cianuro che addormentò la dolce tradita Didone,
chiudimi nel tuo guscio tra sirene
che custodiranno le mie allucinazioni divenute poesie

Lacerami nel suono di onde e urla
la pelle del pensiero
ogni goccia nutrirà lingue di piovre

Sposa anch'io...
seguirò il rumore di salsedine
e tra le nebbie ti donerò ogni mio passo...
Racconto in esclusiva

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Club ScrivereGiorgia Spurio 13/02/2010 00:48 20 15095| Racconto su 'Il rumore del mare'

Il rogo delle sirene

Riflessioni
Il rogo delle sirene
Mi spogliarono i seni
Al matrimonio con il mare
Rete tra i capelli
E conchiglie ai polsi le vene

Squame prendo una ad una
Staccarle dal mio cuore

Tolsi salsedine dalla pelle
Lasciai baciare unghie alla lingua dei gatti

Lanciai il calore del sangue nell'acqua
Al segreto dei frati
Nascondiglio di sacrilegio
Ferite aperte nell'acquasantiera della croce

Gridarono le proboscidi dei cieli
E all'ostia degli umani
camminai senza gambe
Spezzarono le mani
alla mia anima ossa senza più dita
Né piedi alle branchie
non potei più affogare
tra le onde dei paradisi

Braccata dalle ancore fatte di denti

Se potesse rogo
purificare di loro la follia fino all'intestino...
Bruciarono la mia voce
Evaporate come pioggia in terme le lacrime
E i bimbi non piansero
al canto dell'ultima sirena.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 20/07/2010 00:01 3 7552

Le eclissi delle lune

Riflessioni
Le eclissi delle luneUmore di polline tra dita
Ramificati legni in fiume

Foschia di giacere
sulle foglie i capelli

Vorrò denti sui gomiti
Legate corde agli appetiti
Sarà fame
a uccidere i fiori

Non volare se solo un flauto
dal cielo cadrà neve in luglio
E di nuovo danze
nude, piedi sulle liane dei tulle
Veli che gridano
alle bocche le reti

Tagliuzzati polpastrelli
cuciti alle trasparenti palpebre dormienti

Se camminare come lumache
sulla valigia partoriente
incubi trapuntati
Imbrigliati da cespugli e paglia
nuvole si rompono
sulle mute gole ghiacciai
come cristalli sulle impiccagioni dei tulipani

Giochi a passo di morto
unicorno invisibile dietro le spalle dei sogni

Volano ancora da petali i fuochi
E gli incendi piangono pioggia

A braccia aperte dal dirupo
si stringono le mani e si tuffano nel vuoto,
voragine di morte
fauci spalancate
a voler divorare le vocali
delle fate senza voce,
estro d'ingenuo incanto
Ade le accoglierà nel suo harem
per comandare di raccogliere le sue segrete lacrime

Ancelle senza mai ali né nome
tra cesti lenzuola scappano i deserti
tappano di sabbia
polmoni
innamorati, e scarabei sulla fronte
dei demoni degli inferi
guardiani a regalare
lo splendore delle lune

...se sol carezza d'Artemide svestita
Se sol bacio Dafne nessuna vendetta
Se sol amore dall'ombra Persefone
Si alzi preghiera
e mano sul petto, nero apparirà dal grigio la perla
ad accogliere il dolore, viscere e rimpianti,
dal principe d'Ade.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 21/07/2010 00:03 3 6924

Senza cavi gli ascensori per l'altro mondo

Riflessioni
Senza cavi gli ascensori per l'altro mondo
Ematoma in testa, nel cervello del pensiero
Non importa... rimani legato

Celeste brioso daltonico
occhi senza paradiso, esiste il sintetico?

Motosega dopo il bavaglio
a tagliare le viole da seppellire
Sentirai corde e legno scricchiolare
e le violoncelliste urlare

Andrai a zampe scalzo
su pezzi di bottiglia, seguirai l'odore
del mio sangue, sarai il cane
che non sa abbaiare

Bacerò gli automi
Partoriti dalla plastica dei grembi
nella città, dai neon estasi
d'ultravioletti,
seguirai i gemiti dei gatti
ansimano a occhi semichiusi

Pistola scarica alla rapina dei sogni,
millennio d'incubi
in casseforti le banche,
direttori d'apatia e pompini
succhiano le libertà neonate,
inchiodati sulle loro maledette panche
d'oro, malizie soffuse da suicidare.

Ti toglierò le funi...
E sola dal vetro della bottiglia
la birra, guarderò le nuvole finte
disegnate su pannelli
da leve spostate, a un nuovo mondo
che dal sospiro si sa... non esiste:
vorrò l'abbandono...
alla speranza aggrappata.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 10/08/2010 00:00 1 7210

L'inverno in Paradiso

Riflessioni
D'argento, e piccole,
come luci che sembrano farfalle.
Zitte, e soffici, come l'asfalto
dove la sera si trasforma,
tra le strade e le pause
impresse sui vetri dei finestrini.
Dove l'ombra prende forma,
come sposa che si avvinghia ai lampioni,
lasciando un profumo in fuga,
come dèa divenuta cervo,
come bacio detto e mai dato.

Batte, come il piede
correndo, verso la fine delle città.

Nuvole, pesano come ossa
portate dentro l'anima,
imprigionata dalle congetture,
dai pensieri di chi non vuole memorie,
né trapianti o farse d'innamorati.

Nembi,
grigi d'angeli privati di bocche,
dove il paradiso si colora d'azzurro,
o forse, di viola, senza respirare.

Paradiso,
che stretto nel pugno
si scioglie, gocciolante
come miele frantumato
di uve, nel silenzio.

-E non ha sapore...-
Commozione...
come un'amara leggiadria
fusa in rugiada,
come lo spartito suonato
dal cieco
che prova amore,
per le sorde mimose.
L'inverno in Paradiso
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Club ScrivereGiorgia Spurio 24/07/2011 20:25 1 4816

La ribellione delle anime

Ribellione
La ribellione delle anime
Si schiudono petali di pioggia
Neve trafitta
Il tuo abito rosso come petali di rosa
si adagia come corpo morto
sulla terra fredda

Piedi scalzi che camminano sul ghiaccio
Dita che scavano pietra e fango
Io, bimba nuda
Infreddolita rondine
che separa la mente dall'orizzonte

Furia funesta
Nefasta ira di un settembre risorto
dall'acqua del silenzio morto

Sento le farfalle sbattere per l'ultimo volo
Vedo dei miei figli l'ultimo volto

Cuore straziato
dai canini macellato
E tu, Persefone, non mi guardare con pietà!
Sai già che cieca io sono
regalando il mio voto
Come vergine sacrificale
sul patibolo dei dubbi
Figlia di un purgatorio
che sforna dalla sua bocca
anime linde e profumate
Ma il mio fetore
ha l'odore di quel mondo
che mi tolse pane e famiglia

E il fuoco mosse dalla paglia
l'ira funesta delle anime in battaglia!
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Club ScrivereGiorgia Spurio 20/10/2009 15:42 1 4558

Gli specchi rotti del cielo

Ribellione
Gli specchi rotti del cielo
Sono fogli tra il vento,
capelli senza mantelli
e le finestre rotte
e i pc buttati, spaccati sotto piedi scalzi,
e i vetri che gli occhiali trattengono tra i frammenti.

Lo senti, anche tu?
L'urlo che dal cuore
abbassa il grilletto,
e il proiettile che non a salve
non salverà le anime degli angeli.

Lo senti, anche tu?
Lo stridio dei denti ferrati
anche gli angeli che digrignano come cani,
come affamati senza osso,
come ossa senza ali di carta.

Poeti che strimpellano
chitarre senza corde
e il grido che il cielo
rimbomba dopo i boati
che ci spaventano ogni notte
alla fine di questo tempo,
alla fine dei tornado
per cantare striscioni di lacca e inchiostro
sui passi delle marce.

E si riversa in un tuono
il colore di una goccia
che invade il cielo
di rosso come la lingua
che anche tagliata
scriverà il nome dei dannati.

E si infrange in un fulmine
il colore delle voci
che in dipinto sulle nuvole
di blu anche la speranza
delle rivolte e dei morti
riporteranno luce sui libri
e sui pentiti, sugli innocenti
e sui rettili che strisciano
indifferenti,
inosservati come mostri
sulla sabbia rovente.

...cade come piuma
L'ideale di un dito spezzato
dove le sfingi non più piangono,
dove la religione non parla di chador né di crocifissi,
dove il sogno è il biancore arrossato
di un petto disarmato,
e sventola l'eco,
Nike di una vittoria
che racconti ai monti fino ai mari
libertà che dai figli
sarà guscio per i venuti.

Gole delle madri,
e le figlie,
santi arrampicati verso un turchese che si spezza.
Tuttavia...
-sospesa in un soffio
che lacera reti e prigioni-
una foglia d'un fiore,
ognuna, al grembo e la mano
è un restauro al cielo
che non ha pace.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 19/02/2011 14:31 2 5918

Malessere

Sociale
MalessereLacrime d' angelo
Caddero come pugnali di stella

Nicchie in ginocchia
Il velo nero dell'anziano lutto

Grigio televisore
E pistola in mano

Pupazzi che piangono
In discoteche senza amore

La ballerina danza sul cubo
Sogno proibito di seni e luci blu

Pupazzi piangono nel bagno
Silenzi
che la neve della mente sotterra
Mani che si intrecciano
ad estasi che portano peccato

Sulle ruote delle autostrade
Ecco l'alcool amico
che come violino
Ti portò via,
via da questa autostrada

Silenzi
si spezzano a metà
Come ghiaccio sotto le gambe
Tremano come terremoti
che portano via i cuori

Ascolta il ritmo del rap
Ascolta il ritmo di chi piange
Sotto la veste del duro
al quale nulla tange

Ecco, questa è la mia giovinezza
Eccola, su di un piatto
Ti do il mio ben servito
Immagini che martellano
come il vino

Panchine vuote
Accolgono nel loro legno
Le lacrime dei primi baci

I sedili degli autobus
Accolgono la pesantezza delle nostre anime

Gridano le mani
Che accolgono crisantemi rosa nel giardino
Volano dita di incorporea aria
E d'oro saranno le foto
In bianco e nero come fotogrammi
Cade porpora sull'asfalto
Cade l'angelo dal terrazzo

Rose senza petali
E si conteranno le ore
Al tic e tac di quel tempo
Che l'encefalogramma bacerà all'attimo del precipizio

Un tuffo nel buio
In mano il ciondolo del bambino caduto

Ali che si spezzano a metà

Un bacio ed un saluto

Addio.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 22/10/2009 22:07 5 5356

Baciandole

Morte
BaciandoleLa neve cade lenta
come fili di esistenza
Che va presa e baciata
Così come una stella
nel mare di rugiada

Neve scivola silenziosa
come il sangue di chi si rassegna
Neve cade come in bufera
nel cuore di chi la spada ha sentito il dolore
Sono i pugnali che il freddo
trafigge nel petto

Seta e candore
le corde di un'arpa portano
come fiori di un violino
sbocciare in primavera
come i ricordi lacerare il silenzio

Cadenza di ossa
Gambe stanche
in questo muto cammino

Parti di parole
Parti di cadaveri
Brividi che si concentrano
Si insinuano
nel corpo

Nella voce che trema piangendo
Nel tocco delle sue labbra gelide

Baciandole
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Club ScrivereGiorgia Spurio 23/09/2009 09:03 4 5510

Il funerale dei lupi

Morte
Il funerale dei lupi  Paludi furono come nebbia di spose
che correvano come amanti di centauri
via dalle nozze

Vergini chiome di fieno e trecce
danzarono al vento
davanti al sepolcro

Spettri della mente
rincorrono dipinti di fuoco
Folli e innamorati
degli occhi di ghiaccio
di colui che dicono sia il mostro

Piangono alla luna pregata
lusinghe e lacrime
I lupi ululano la loro condanna
Il cuore pesa di lacrime senza nome
e di sofferenza dilaniata

Sulla tomba del silenzio
riposti ci sono i denti
come reliquia di dèi e ricordi degli zèli

Sulla tomba della Vergine
cha cantava fra le valli e i colli
furon posate le pupille del suo proibito orrendo sposo
A lui esiliato furon cavati gli occhi

I papaveri cantarono,
nella notte invocarono l'Eco,
colei che squarciò il cuore
del mostro che un tempo fu bambino
nel corpo di un vecchio

Triste presagio
di corvi che scappano
e di tortore che sangue piangono
Il mostro aveva pianto

Si strappò il cuore
e sulla tomba si mise in croce
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Club ScrivereGiorgia Spurio 09/11/2009 02:29 5 6798

L'ira dell'amore

Morte
L'ira dell'amorePrenderò a pugni il silenzio
per liberarti
nuoterò fra le acque di Caronte

Prenderò a schiaffi anche il mondo
per riaverti...
ora fra le mie braccia
baciando la mia rabbia
con la dolcezza del tuo corpo... ora ora ora!
ora... che non ci sei più.

Sanguina la mano...
ho appena spaccato il vetro dello specchio...
mille occhi ora mi guardano...

Questa bocca che non parla
tra le tue mani vorrebbe posarsi...
trafiggimi con le tue ali di specchio...
anima che intrappola

Amami... e aspettami...
ad Ade sputerò in faccia...

Sprigionatemi da queste corde
da questi rami che la terra mi tiene
come animale in gabbia

Sono qui non per te, mondo senza più pietà
Ridatemi... colei che fu la luna della mia notte

I muscoli delle mie braccia
si tendono come corde d' archi
pronte per le frecce da lanciare

E le dita saranno come gambe pronte
a marciare, scavalcare, quei monti lontani
del paradiso costruito...

E la tua voce... amata di questo essere che si spezza
la tua voce... a te mi chiama...

Il cuore di pietra cadde,
lo sentii staccarsi alla fine dello stomaco...
Sono corpo fragile di un uomo...
Il cielo è in fiamme...
e la tua auto... dal fuoco come spettro è tornata,
piangerò...uccidendomi di lacrime...
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Club ScrivereGiorgia Spurio 01/03/2010 19:16 11 6458

L'invocazione

Amore
L'invocazioneGli occhi vanno a fuoco
Gli iceberg si sciolgono
al passaggio dei baci mai donati

Piuma per piuma
mi perdo...
sarò aria che tu respiri e rigetti...
sarò strega che metti al rogo
e poi sposi...

Di nuovo le corde prendono fuoco...

Quale luna disse di amarmi?
Cerco voce di fata...

Cerco silenzio che solo le mani
della tua bestia mi regalarono
Baciami...
tra saliva e sangue...
tra denti e artigli...

Gli avvoltoi stanno volando...
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Club ScrivereGiorgia Spurio 15/03/2010 00:05 10 5868

Succhiami

Amore
SucchiamiSpezzami le ossa... e leccamele
Uccidimi il cuore come bambola voodoo

E sale piano
L'umore e l'odore
Silenzio che appanna i vetri
Oltre le aridità delle nuvole che sputano sabbia

E scende piano
Sapore e sudore
Buio che acceca l'anima
Oltre le staticità del cielo che ingoia stelle

Drogami di respiri

Mi dirai di socchiudere
le labbra dei miraggi
E mi dirai di farti baciare le speranze
con i polpastrelli
a toccar la neve che d'estate mi ricopre

Scioglimi i capelli
e mi dondolerò in eterno
dentro il tuo grembo.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 14/06/2010 00:02 7 12605

Spegnimi

Amore
Spegnimi
Un sogno senza disegno
Un contorno senza inchiostro
E vocali senza suono
Vedova con troppi mariti abortiti nel feto
Solitudine che mi richiamerà sempre a sé

...spegnimi.

Donando cyborg di rondini
Metalli di collari agli aquiloni
E gli scogli mangeranno pietre sgretolate
In amare burrasche di maledizioni

...dondolo fili delle mie dita in burattini.

Puoi spararmi con la voce di un riso
Che tanto non appartieni a me.
Lenzuola che dal profumo
del mio sospiro mai avrai
allo sfizio dell'incatenatore.

Avrai sul petto l'odore del suo rossetto
Avrai tra le mani colei che chiami amore.

E danzerò fino a svenire
per sporcarmi di catrame e sabbia
Dando la mia luce sporca al mattino.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 25/07/2010 23:34 2 8861

Il pianoforte degli infermi

Introspezione
Parte il pensiero,
frammenti di lacrime estranee
a questa casa
che ingoia anime senza perché,
che ingoia bolle che l'ossigeno stringe in un bavaglio
messo alla bocca per far tacere il dolore

Madre, non chiudere quella porta,
qui sola nella mia prigione
suonerò pianoforti lugubri
e inni funebri alla mia esistenza

Sarà macabra sofferenza
come soffocare
in un'Ave Maria detta al contrario

Statua di calcare
bianca presenza di un sogno decapitato
all'uffizio dei morti celebrati
Ed io piangerò note rosse
che hanno amaro sapore di sangue colato
dalle finestre chiuse alle sbarre che incatenano le menti
dei pinguini travestiti in ceramica d'asfalto

Piangerò deliri di febbre
su letti d'infermi sentimenti

Tenderò il braccio in cerca di una voce
e sorda accoglierò tra le mie braccia
vana piuma fatta cenere
Il pianoforte degli infermiRacconto in esclusiva

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Club ScrivereGiorgia Spurio 20/11/2009 00:52 7 8970

Candido silenzio

Introspezione
Candido silenzioArida la gola
Alza la mano ad un cielo che si fa nero
Lampi d'improvviso spalancano le porte di quel cielo

La mano del consenso
stringe la rete dei pescatori
Il mare cercherà invano di rapire una nuvola di pensieri

Fumo e cenere
Sugli occhi bruciano
Ma le lacrime hanno altri sapori

Nonno, abbracciami nel mio silenzio
In ciò che è solo un sogno
Una vana allucinazione
di un ricordo che prende luce
nel buio della stanza

Sognerò mimose in fiore
Sognerò pagine scritte
che torneranno bianche e vergini
Sognerò sogni di bimbo
Un aquilone lontano e uno spago appeso al nulla

Sognerò una ninna nanna da seguire
E una bambola da custodire

Ed un bacio nel cuore rimosso
Sboccerà strappandomi le arterie

Precipito nel candido silenzio
Aggrappandomi ad un aquilone lontano

Pallottole di attimi
Di frammenti in ricordi mascherati
Spareranno allo sposo perduto
che inseguiva il velo bianco del vento

Arcobaleni viola stringeranno
la volta celeste del mio pregare
Cani abbaieranno ai fantasmi del mio pellegrinare
Maschere di sangue
crederanno che gli spiriti
abbiano già fatto ritorno dagli inferi

Un ultimo giorno di ottobre
per cantare gli inni dei morti
Un ultimo giorno
per piangere speranze

Miraggi prendono carne
La loro pelle sembra di toccare

Bacerà notti insonni
Afferrerà artigli di falco
Cingerà il capo di lune di cartone

Mi bacerà come di vedove mogli
io fossi figlia chiusa nel suo mondo matto
Cingerà di rose e corde i polsi dell'orfano pianto

Follia, così fu essa battezzata
Pazzia, fu lei così disegnata
Bimba prodigio di confusione e demenze d'amore

Strega fu lei così chiamata
Donna di allucinazioni perpetua vergine sacrificata
Megera che crea malattie di amore

Sognerò i suoi occhi di gufo
Sorriso di bambola
Ed io... precipito
nel candido e buio silenzio
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Club ScrivereGiorgia Spurio 13/10/2009 07:36 4598

Il pozzo della memoria

Introspezione
Il pozzo della memoriaTra capelli d'erba e cappelli di vento
camminerò come bimba scalza
sulla breccia e le pietre aguzze

Con i miei occhi ciechi
toccherò la danza dei cerbiatti
e lontano il flauto canterà

Seguirò il suono delle gazze ladre
e seguirò le impronte delle volpi

Seguirò l'odore dei lupi bianchi
e camminerò in cerca di mia madre

Mi spoglierò della mia anima
mi svestirò del mio dolore
e donerò il mio cuore
al sacrificio perpetuo delle lune

Silenzio pregheranno le stelle
e le lucciole cadranno senza ali
Mi toglierò di pupille
alle mie mani e caverò di dita
le mie palpebre

Non abbaiate, sarò nuda di me stessa
e pronta alla danza commemorativa

Non chiamatemi Strega
Non chiamatemi Pazza
Sarò bimba senza anima
in cerca della propria vita

Sarò bimba senza corpo
in cerca della propria esistenza

Sarò donna che cercherà l'amore
di qualcosa che è caduto insieme ai miei occhi
in fondo al pozzo della memoria

Non chiamatemi Matta
Non dite il nome profano di quel posto maledetto
Manicomio

Non parlate di mia madre
Non dite scempiaggini

Cadrò come rondine d'ala ferita
Cadrò come bimba senza memoria finita

Nel pozzo che ha dell'acqua una dolcezza infinita
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Club ScrivereGiorgia Spurio 16/11/2009 11:42 10 7227

Sarta del destino

Introspezione
Gitana la madre del clandestino
che si rifugiò nella sagrestia
di una nave che portava schiavi alla bastia

Gitana silenziosa sposa
l'onda che fece crollare le lacrime
dalle nubi e le nebbie delle sirene
che volavano come avvoltoi
sulle teste dei re

Gioco qui, nella mia grotta di ghiaccio
Gioco a dadi e a mosca cieca
con la Solitudine che sorride
suonando la sua lira
illudendo se stessa di esser sorella
di Hermes messaggero prediletto degli dèi

Son qui in un finto applauso
che occupa un minuto di silenzio

Vita che abbracciò il vento e la bufera
e che strinse l'ululato straziato
dei lupi cavalcati dal sole,
Apollo superbo che volle
la sposa delle Montagne
mentre presero vita cloni in statue

Guerra che si dibatte nel cuore
mentre io son qui
nella mia grotta del buio
a giocar a nascondino
con l'amica Solitudine
che non piange né ride

"Danziamo" le dico
ma lei non alza testa né fa smorfia
sulla sua sedia a dondolo
rimane come cadavere
che cuce morti.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 06/12/2009 19:20 6 5144

Crisantemi in cancrena

Introspezione
Crisantemi in cancrenaVelo nero tra le spose
ad altari di tombe

Donami mazzo di fiori e piume
Corvi che inseguono lacrime d'amante e vedova

Baciò la mano delle pietre che fanno del cielo
il mondo ceruleo dei merli
e delle ghirlande che i crisantemi
accarezzano come bimbi tra nebbie

Passerò il silenzio
sotto giudizio e bocca di pianto
Congiungerò pizzo al tulle del matrimonio
cantando filastrocca in assenza di violini
Dedica d'amore al naufragio
del marito promesso.

I pescatori chiamano a raccolta
le donne e le dolci fanciulle
Tra gli scogli l'ombra della colpa
E in mano dono di bambola di pezza
appesa al ramo della sapienza
fluttua come fantasma senza occhi
al lampione cieco
della sorda vendetta.

Muta alla bambola
regalo di grazie in bacio...
schiudo le labbra senza più negligenza
di pietà scavando terra nell'aria...
gettata l'anima alla riserva
lupi sbraneranno le ultime ossa
della fama in lenta cancrena.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 23/02/2010 00:16 6 4475

Il miraggio dei folli

Introspezione
Il miraggio dei folliPadri rettili
mi donarono squame
alle mie ali

Coperti con mani
i miei occhi che non vedrai mai

Non toccare le scaglie
del mio grigio pensiero
Non toccare la mia cieca voce

Passi che trafiggono
danzando camminando su rocce
e tronchi di questa vita
in via d'estinzione

Sarò come ninfa lontana
generata da fumo di conchiglie
e da bocche di coccodrilli

Quando scivola la pioggia sulla mia pelle
divento tuono che ringhia come canini
che si dissetano di felini capricci

Ed evaporo come nuvola
che gelida soave evanescenza
penetrerà le tue pupille

Non guardare le mie lacrime
Me le rubarono tempo fa i miei anziani padri

Non parlare né scongiurare
Si potrebbe aprire la mia oscurità
soppressa nel cimitero delle mie volgari volontà

Passeggio come rondine senza ali
leggiadra farfalla trasformata in bendata dèa
che ha corpo di mostro e bestia

Cammino come zoppa essenza
di uno scarabocchio che vola tra le memorie

Ti ospiterò nella necropoli del mio cuore,
fra teschi di alligatori e zanzare,
non potrai amarmi...

Sono giglio profumato
da nettare velenoso

Sono crisantemo superstite
figlio di perfidie

Sono silente beltà di atrofie
e meraviglia in stupore di serpenti

Non so se negli occhi un giorno un bimbo
disse di veder in me l'antica sorella gorgone
Spezzò in sillabe il mio sconosciuto nome
prima di diventare anziano in pietra

Baciai le sue ruvide guance piangendo
e di dono gli diedi la mia colpa e il mio lutto
in ginocchio verso lo spettro di un Olimpo
che ora si crea solo come allucinazione
fra luccicanti miraggi di lacrime.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 13/12/2009 15:47 7 5075

Io e i miei ragni

Introspezione
Io e i miei ragni
Porto una maschera a metà...
un trucco di cera che pende
senza aver nome né sensazione
come apatia che stringe le piaghe dei polsi

Come fantasma che affonda
la mia testa nel cemento
dei muri sospesi
nel silenzio delle violenze del cielo

Il cuore non sa
cosa sia Amore...
guardo stelle trasformarsi in neve
e i ragni salgono sulla mia pelle

Li porto a passeggio
Loro mi offrono dolce e muta compagnia
come neri nei appesi
alle nubi di un teatro di carta e nebbia

Nascondono vocali e canini
nascondono anche le mie bugie
Quelle che dico alla mia anima
allo specchio delle sere dannate

Complici di menzognere danze
e di passeggiate verso le morti e l'estati
Io e i miei ragni
ci accoccoliamo
sotto regno di neve e... amianto.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 22/01/2010 12:10 10 5319

Il manicomio dei sordi obiettivi

Introspezione
Sibilo di fucili
Sillabe incastrate in sedie elettriche
Sinapsi affogate...

Sirene in cattività
e branchie al mercato...

Pupazzo dimenticato dal mio dio
cammino come automa
senza obiettivo...
né vittima

Squilla il telefono delle infermità
e aspetto la luce
che mi ipnotizza quel cervello
che un tempo...
un tempo aveva memoria.

Alla caccia di vecchi tesori
scavo silenzi e casseforti...
cerco il sorriso di mia madre...

Alla ricerca di mani da toccare
di dita da baciare
di labbra da... su cui giurare...

Voglio... di nuovo piangere
come il bacio del perdono
che abbia fuoco
ora
che arda l'incendio
di quei peccati
abbattuti come alberi da potare

No... non è pazzia
che porta campi da seminare
e poi... da sterminare...

Voglio solo...
scavare... alla caccia di lacrime...
e deliri...
a caccia di baobab sempre verdi
e di lune che i lupi
baciano con il sangue
di patti e stralunati amori...

A caccia di anaconde
e lingue...
di sonagli e vipere...

Voglio solo...
scavare...
alla caccia di lumache che sputano fuoco
e di bimbi... che non sanno cosa sia l'odore dell'odio.
Il manicomio dei sordi obiettivi  Racconto in esclusiva

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Club ScrivereGiorgia Spurio 23/01/2010 12:55 10 8032

Le mie morti

Introspezione
Le mie morti
Burattina senza denti

Riccioli appesi al nulla delle marionette

Perché tieni fisse le pupille?
dolore di lame sui polsi...

E fammi guardare di nuovo il cielo delle rondini mutilate

E liberami dalla gabbia
non è d'oro né argento
sbarre che hanno odore di ruggine e ferro

Apro labbra... mandibole sdentate
cerco ruggine amara
sulla lingua
e aspro il tuo saluto
Aguzzino che non più bacia...

butterò contro il muro le mie morti
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Club ScrivereGiorgia Spurio 29/03/2010 00:01 9 4614

Farfalle carnivore

Introspezione
Le ombre salutano padri
i silenzi si accartocciano come giornali
si strappano sotto morsi di zampe di scarpe da tacco

Colore cieco che ha odore
di bacio mai sentito
sulla mia bocca
si posa foglia che ha mani di carbone...
rami che dallo scheletro
partono come cavalli dalla nebbia
verso il sole pallido di un altro mondo

Fluttua il nulla sotto i piedi dei bimbi
e i sorrisi sembrano decapitati pregiudizi
come amore che non ha mai avuto voce
ed ora urla come lupo affamato alla luna

Voragine e uragano
suono che buca le tempie

Starnuti che la morte
regala dopo occhi che dalle bianche pupille
bacia senza preavviso
anche l'anima dei cuori... e l'asso di picche

E sarà fuoco di travi
e pavimenti invisibili
altri scheletri di case
a riempire il vuoto... si posano ali su fiori
che le farfalle hanno divorato.
Farfalle carnivore
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Club ScrivereGiorgia Spurio 30/03/2010 00:00 4 4695

Solitaria vendemmia

Introspezione
Solitaria vendemmia
Gente e gente
che cammina per il cimitero

Perché continuo a graffiare questo pensiero?

Per scavar pietra rompendo dita

Ossa che abortiscono quel suo unico concetto...
divino...

Urlo che morti gli occhi chiusi
cadono dal cielo...

Si tengono per mano
anche i fantasmi
in cerca di madri...
sotto tombe da sotterrare

Amami... Padre Lontano
e il cielo dimmi che non ci ingoierà

Mi ciberò delle mie lacrime
e vomiterò una ad una le perle del rosario

Risputerò ogni mia unghia

Ogni mia poesia...

Rigurgito di rum e pesca
di profumo che ha il vino...
e il ricordo di mio nonno e del suo mosto?

Bimba che corre su campi da sterminio
e sorrisi che occupano i volti folli delle nubi
nebbie nere che hanno odore di falò piromani

Ancora corde e coriandoli appesi a scheletri e osso
mani che i tronchi alzano al sole scomparso

...solitaria vendemmia... di spoglie e pianti.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 01/04/2010 10:33 8 3958

Storpi sogni

Introspezione
Storpi sogni
Artigli che l'oceano
mi regala su schiena e nudità d'oscurità
Bacerò con le ciglia delle mie dita
il suo dorso trasparente e invisibile
gelido di peccato alla mia bocca

Saranno stretti e divorati
tra baci e lacrime
i seni del celeste cordone
che vola sulle nostre teste

Strapperò il respiro al vento
e lo ingoierò in gola
tra il collo e la caviglia storpia
nuoterò tra orche partorite dalle comete

E salterò sulle onde del silenzio
dove le urla soffocano al buio delle condoglianze...
e di nuovo non sarò né madre né figlia

né donna né bambina
spettro che non conosce fantasmi
né violino che sa posarsi sul pentagramma delle spiagge
né carillon che sa incantare i lupi dei sogni
ululato squarciato dai polpastrelli delle corde
salirà il bacio al morso
tra le mani e le code dei draghi
che non sanno più volare...

E di nuovo cercherò di toccare
il limbo nascosto
dietro il sangue delle nuvole.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 02/04/2010 00:00 7 5106

Le piume del mare

Introspezione
Le piume del mare
Leggiadria storpia
dall'incinta suora
Il mondo scuote il celeste corvo
che partirà con il talismano del silenzio
verso lontane valli del tempo

Tocca suono d'allodola
È voce che emana il calore degli iceberg
E dei poli ghiacciati
è il nero che si spande nel sangue
ad occhi che solo la mia mano
sa stringere senza far sanguinare

Strega delle maree
Alla luna mi invoco
E mi accascerò esalando l'ultimo sogno

Ali di civetta
nere di pomice e rose...
Solitario sole che si nasconderà
dietro le notti dei mendicanti
Ed io morirò nella luce
Tra petali d'ebano
E piume di mare.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 05/05/2010 16:06 4 3974

Breaths... tonight

Introspezione
Breaths... tonight
The night breaths
on my neck
and I feel her sweet death's voice.
I love her, I love her mind
I love her solitude's good bye.

She's in silence
and open her big eyes
I want now to shiver of fear
I desire that she eat me

Because I hate
to touch my soul
and my image on snow
Tear- prison into the mirror
like mute gale that stuns every world
closed in the hell's bosom
to the opened mouth who licks scorn,
the broken sword by the tongue
of kisses whom the thought
takes in the blind pupil of black conscious.

(Traduzione)
La notte respira
sul mio collo
e sento della sua dolce morte la voce.
Io l'amo, amo la sua mente
e l'arrivederci della sua solitudine.

Lei è in silenzio
e spalanca i suoi grandi occhi
Vorrei ora rabbrividire di paura
Lo desidero, che lei mi mangi

Perché odio
toccare la mia anima
e la mia immagine sulla neve
Lacrima di prigione nello specchio
come muta bufera che stordisce ogni mondo
chiuso nel seno dell'inferno
alla bocca spalancata che lambisce il disdegno,
spada spezzata dalla lingua
dei baci che il pensiero
impugna, della nera consapevolezza, nella cieca pupilla.
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Poesia in Inglese
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Club ScrivereGiorgia Spurio 16/04/2010 13:22 6 4878

L'iridi bianche

Introspezione
L'iridi bianche
Allunga mano
fantasmi che il corpo
è calda illusione
dietro il masso delle colpe

Pentirsi
dovrà il bimbo
che corre
come silenziosi passi
di cori d'arpie volanti
artigli d'aquile
che falchi sorridono
dietro gli occhi gialli
della luna e le sue nuvole di nera nebbia

Violacea bocca
Baciami...
e ti darà anima...
uccidimi...
ammazzami in baci d'acido
profumo di riccioli in rivoli di fiume,
delle corse
delle gare che l'odio
partorisce
anche nel solitario mondo
delle principesse impiccate

Lo sai anche tu
che le regine furono messe in prigione
Lo sai anche tu
che i re sulla gogna appoggiarono il capo incoronato

Lo sai anche tu
che non c'è scampo...

Hanno mani i coltelli
e hanno voci i violoncelli
che suonano ogni notte
nella stanza del falso perdono
nel palazzo
dove la madre si suicidò
al bacio del marito alla figlia
alla mano che Hammurabi avrebbe tagliato

Triste non può esser
che cuore
che perde tracce di sangue
sulle scale...
solcate da penitenza e ginocchia...

Sconforto suscitato d'ombra
di sarcofago di calcare
in rosso porpora
come il cuore aperto di Prometeo
al maledetto scoglio dell'invisibile oceano
dove le pupille sono bianche
vendette mangiate dagli uccelli.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 03/05/2010 12:28 10 4600

Gabbia

Introspezione
...questo silenzio sarà da uccidere nel cuore,
sopprimere lacrime,
diluvio che schiaccia teschi...

Quale coraggio
serve all'anima a non svenire?
Non rompersi
come foglia strappata,
velo caduto a terra?

Nuda piaga del pentimento
e nudo urlo che vuole logorarsi al cielo
trattengo il vomito del mio petto...
anche le preghiere son diventate mute
eppure si ribellano nel cervello...

Soffocano sinapsi...
questo respiro
alito chiuso nella gabbia delle costole
-prima o poi-
mi porterà la follia.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 05/04/2010 01:09 7 4496

Il sole appassito

Introspezione
Il sole appassito...e i bimbi ridevano
e lei mi stringeva la mano...

La ballerina piangeva danzando
per l'ultimo ballo...

Perché il buio si appropria
di ricordi e ossa?
Perché le ragnatele occupano il vuoto?
E i ragni non mi parlano
ascoltando i miei occhi stanchi?

...e mia madre urlava
e lei mi abbracciava...

Quale sogno ha un bambino?
Aquilone che si spiega al vento
aeroplano che plana su nuvole di sicurezze
cieli che mai si frantumeranno dopo i bombardamenti

...e mio padre mi guardò paralizzato
e lei mi accarezzò il silenzio
lì dove non più c'erano i miei capelli...

Tolsero ciocche
uno ad uno
cibo per vermi senza denti

Quale rifugio
fu il toglier corazza
come tosar l'unica anima?
Quale soluzione
fu il farmaco
come sradicar pene
toglier radici ad alberi
strappando fiore,
che appassito sole
trova bara tra le mani?
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Club ScrivereGiorgia Spurio 28/04/2010 01:29 6 4270

Il bisbiglio dell'urlo

Introspezione
Il bisbiglio dell'urlo  Bisbigliano i fantasmi
E i veli sanno toccare bocche
da filo d'alluminio cucite

Baciano i vampiri
E senza occhi sono le mani
dei morbidi ghirigori
che gli artisti vagabondi
donano

Camminerò a testa in giù
Sulle orme dei caprioli
Volanti congetture di presepi appesi
Al di là del sole d'amianto
E oltre l'oceano che ingoia l'aurora
E l'orizzonte saprà spalancare
canini che squalo non può partorire

E voglio l'urlo che dal petto
sa far diventar di rughe il bambino
Vorrei tanto lo schiaffo del moribondo
sul mio volto, quel monco passo
che ha la mia ubriaca anima

Svegliarmi... senza strilla
che dall'incubo avvinghia
la vena esplosa.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 14/05/2010 21:53 3 4247

Fino agli abissi

Introspezione
Fino agli abissiSi toglieranno
come squame
e mi tocchi...
e mi leghi...
e mi baci...
ferirò la tua lingua.

Si scolleranno
come metamorfosi di un serpente
e mi sfiori...
e mi sleghi...
e mi baci...
taglierò tutte le mie dita.

Grideranno i silenzi
chiusi nelle prigioni più alte
dove hanno nidi i gufi senza piume
dove hanno scheletri che volano
le civette ustionate dalla luna

E dall'ano delle incombenze
la frusta scorre
come il filo di un mezzo- dio.

Le catene hanno il sapore freddo della nebbia
e le nuvole all'orizzonte
sembrano un mare dove affoga il sole

Inclinato collo
alla parete di metallo
Cinte di amori inganni
e veleni per indemoniati

Si ribelleranno
come boccioli colti dalla fenice
e mi tocchi...
e mi stringi...
e impazzisci...
ti farò odiare la mia anima
fino a cercarla
anche negli abissi
per baciarla.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 28/05/2010 22:21 9 4546

Ad intermittenza

Introspezione
Ad intermittenzaAd indossar piume di pipistrello
A cercar bocca screpolata del silenzio

Ride ai mattoni
Fluttua e ride
L'ombra
a scarlatta bocca della strada

La bottiglia sta finendo il vino

I neon parlano aprendo gli occhi
Intermittenza d'anime grigie
Sembrano celesti alieni
oltre la miope pupilla

E se poter sollevar con il dito
il pesante spirito
che non più dorme...
Le riserve di foresta qui non esistono
e i canini di lupi
gli sciamani non più invocano

E se poter sdraiar la pelle
sugli aguzzi dubbi...
anch'essi grigi come l'asfalto.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 15/06/2010 00:19 7 4383

L'altalena delle amnesie

Introspezione
L'altalena delle amnesieFoschie che baciano
angeli in nebbie
su collari di spine
rampicanti le rose
spalancano gola
dai denti d'artigli

Palpebre strappate
da rami piante carnivore
Silenzio ingoiato
Come pane alla fame
Nello stomaco urlo
muto e sordo
alla notte che scende
cieco sangue

Aveva occhi bianchi
misto inferno a baciar spiriti
persi tra cieli
oltre il verde delle Scozie affogate
saltando il mondo
verso l'occhio del ciclope.

Corrono spartiti
Pupille senza corpo
tra ululati ghigni
scordati non vedenti
assordanti al tuono
Teatri a mangiafuoco
Burattini storpi
Monche d'aforismi
gambe tremule
come di libellule
scheletri, saggia partitura
alla voce della bimba
senza collo
che non aveva bocca
né cucita né storta,
mento alle guance il volto
come statua sfregiata
al dolore di miseria stridulo
privata gloria del biancore.

Pesante, come dal fauno
del Morfeo servo
spinse l'altalena,
sul mio fango la schiena,
appesa al nulla cielo,
caddi senza funerale
né ghirlanda di fiori,
da corde vocali strappati,
a cui nome mai fosse appeso il mio.

Lapide senza fedeli
né lacrime
d'incise ciglia
su pietra,
caddero rovi
e le amnesie divennero rose.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 21/06/2010 00:01 5 6849

Il veleno delle vedove nere

Introspezione
Perché non strappi le ciglia
agli occhi della mia pelle?

Perché non fingi di evocarmi?

Potrei rendermi viva
Sembianza sotto tende di lino e seta

Perché non accogli danze in lutto e organze?
Assaggerei cristallo dove scorre sangue

Perché non mi rendi incinta di me stessa?
Sarei prima- attrice a un teatro di isterie

Perché non rendi partoriente anche la regia di questa vita?
Potrebbero le ovaie di questo tempo ridere
a dispetto del rimpianto

Perché non mi offri il veleno delle vedove nere?
Meglio forse di quel nero vino,
stretto sotto le ascelle,
o di un partito già preso
o di un copione senza parole stampate

Perché non balli?
Non ti scomodi
su punta di alluci feriti?
Perché non vuoi leccarmi le caviglie fratturate?
Perché non mi baci la morte?

Sorda risata
sarà canto ai timpani,
romperli,
il mio unico votivo dono offerto.
Si spaccheranno cattedrali
e statue piangenti
e polvere diverrà reliquia.
Il veleno delle vedove nereRacconto in esclusiva

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Club ScrivereGiorgia Spurio 30/06/2010 00:02 3 8327

Il riso delle cagne

Introspezione
Il riso delle cagneEd il sangue urlò inseguendo l'assassino
E i corvi cantarono...

Mi ciberò di cervelli
alle tombe mi risveglierò
e agli occhi cerchiati di nero
sputerò al sole.

Se al vento potrò accapigliarmi
con bambole scelte al loro teatrino

Seminerò e scaverò
Aratro al mulo del fato
E sulle spalle pesa il macigno
Destino corrotto, ora mi darai dal pacco
regalo solo di uno schiaffo, al semaforo
con l'impiccato
gioco senza vincitori, e caselle senza lettere
una ruota che gira al soffio della sorte.

Il lupo privato della vita
sentì il morso della fame

Il teschio alla corda
girò lo sguardo,
infilerò lingua alla sua putrefatta,
alle mandibole ossee
fecondando mandragore

Orchestre di urla maestrali,
monsoni da Tebe ai cicloni,
gridano le folli menadi senza tempio
e dai fulmini ridono matrigne
cagne rognose portate al paradiso.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 02/08/2010 20:08 1 7511

Sogni a spirale

Introspezione
Sogni a spirale
Tigli in cactus
Fiori in girasole
ingoiano spini

Bocche salate
beccano il sogno
e la rondine perde il volo

Cadere come in caverne
pozzi dove il petrolio
non è che fossile in decomposizione

Sarò cartilagine
al deridere dei gemelli
trovati in fondo

Sarò senza petali
al deridere delle violette

Sarò senza piume
né di carte nessuno jolly
al rider dello Stregatto
il suo stridulo miagolio

...è stretto il cunicolo
Risalire senza aver rubato
nessuna scala alle lucertole.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 02/07/2010 17:07 5 7006

Il ricordo del Mare

Introspezione
Il ricordo del Mare
Il gusto dell'ocra dipinta
E l'odore del veleno

Meduse che damigelle a nozze
rubano il nero alle scottature del sole

Angeli senza più anima
e cadono alle reti dei bracconieri degli oceani

Sarò carne prelibata, al delfino
succhierò ogni memoria

Ricordo il sussurro del vento e la voce degli scogli
Il nome di una madre senza occhi
Baciando silenzi al suono
delle alghe, ondeggiante molesto seno d'ostriche
Al volo dell'anziano albatros
Fiato sacrificato
al vento degli dèi d'acciaio

Rapita rimango al peschereccio delle brame
Traditrice suicida
al mondo degli abissi
tornerò come sarcofago di bugie

Sedotta vergine creatura
all'inganno di ciò che brilla
Ma non è oro che gazza ruba
così come amore d'opaco ringhiato

...sterile schiava alle reti dell'agonia.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 22/07/2010 00:01 1 6536

D'incesto il bianco labiale

Introspezione
Se bianca lucciola
oltre i clacson del cielo
neon che rapiscono ossigeno

Se randagia l'amante
all'orecchio del vento
si leccasse squarci,
al viola appese le mani... brandelli.

Quasi si annullerebbe
nel fuoco di meteore
ad afferrare labiale, muta sosta
quella voce... dal nome di figlie promesse
Altari di fantasmi
pizie la cui corona
è fragola colta in cenere
d'ebano in nero corallo vestito.

Risuona ed eco
Nell'infero, violini strappano cervello.
Prende e strappa
Nell'incesto, pipistrelli urlano il canto.

...infliggo chiodo
Al velo nuziale
Anemia, bacio di vipera
Alla ruggine il rame alla pioggia.
D'incesto il bianco labiale
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Club ScrivereGiorgia Spurio 23/07/2010 00:04 1 4892

Voci dalla marea

Introspezione
Voci dalla marea
Roseo pesco al mandorlo del cielo,
al cristallo nebbia di nembi in salsedine,
e rubando sottane alle nuvole
scendono pizzi candidi
ai seni, come conchiglie in statue
i boccioli in sculture la sabbia

E lune...
Allo specchio dei frammenti,
come vetro di chiodi al petto,
bisbiglia canti d'echi
in clessidre di leggende

Richiama nostalgia
al posar della sera
evanescente, alle gambe
sulla pelle della marea.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 28/07/2010 00:00 5 7043

La bilancia degli inferi

Introspezione
La bilancia degli inferi
Se il cuore alla bilancia
potesse illudere il tempo.
Quel dio dell'infero
regalare silenzio per un sorriso di cenere.

Se la polvere fosse pizzo
al tessuto coprirebbe i lunghi capelli
delle vergini, vecchie rughe
streghe al passo delle speranze.

Se solo il sole smettesse
di amare la pioggia,
e il mare sarà il loro figlio prediletto.
Tra ali i gabbiani posano lacrime
al solstizio ancora sbocciato di un sogno.

Se mano al collo
non sia né stretta corda
né insolente brama,
filo a cui s'appende gola
ricucita, pezzi alle ferite
spine agli spaghi di ferro

E sul dorso, il giogo
tra le due parti il cuore mozzato,
più pesante della piuma
avrà il bacio dell'inferno.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 31/07/2010 11:34 6 7349

Il livido da baciare

Introspezione
Il livido da baciareSpiagge nelle galassie
hanno l'odore in respiri
del vetro al quale scivolò le anime

Sentii quasi la tua pelle
Al tocco delle labbra al freddo specchio

Ombra d'acqua fatta di mare e buio
Cometa di ghiaccio fatta di vuoto e oscuro

Dicono che il sole si spegnerà nella mia mano?

Letale silenzio nella siringa
di gassoso magma esploderà il tuono
Arteria di seta e polvere
Pulsa il vento nello zaffiro
E sotto il velo, soffocano spasmi
convulsioni d'aria

I granchi nel cosmo
camminano verso sinistra
e sulle rocce di carbonio, diamante a cui tranciare
gambe, mani, vene di mantidi religiose

Canino spezzato al ragno
sulla sua scala di nylon e perla,
graffierò l'ebano ricoperto d'amianto
cartone umido, cuccia per orfani sotto i ponti
lacrime da difendere in baci mai donati,
collezionati come statue lituane
sculture di neve e illusione

Strappami il sangue,
non ho più muscoli né scheletri
a sorreggere le bugie che hanno costruito i tetti

Strappami la lingua,
non ho più occhi né dita
a pretendere verità che riempiono i sogni

...sussurrami come demone delle bianche notti
Come lo spirito emarginato a cui adorerò
le palpebre trasparenti trapuntate alla pupilla viola.
Asciugherò i tuoi lividi e mi abbandonerò
alle tue mute benedizioni sotto le invidie delle lune.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 09/08/2010 00:59 5 6579

La maschera della musa

Introspezione
La maschera della musa
Mi travesti da musa
Mi regali un'altra maschera

Ma sai cosa sono quei volti appesi sui muri?

Mi regali una spada
Mi travesti da luna

Ma sai cosa sono quegli sputi di inchiostro sui miei fogli?

Le corde sono d'oro
E il pizzo mi soffoca

La luce mi abbaglia
E la cecità si nutre di pianti

Di quale tatto potrei fidarmi
se tu mi rubi le mani
per promesse e anelli
per silenti baci e sogni

Di quale incubo potrei fidarmi?

Raccogliendo le vene dalle conchiglie
Incidendo al mio scheletro la schiena
e da lei sfilare via proiettili dalle vertebre

È questo il mio profumo, tanfo di coralli morti
È questa la mia voce, fetore di fiori affogati

I petali rossi si perderanno tra gli scogli
e le ghirlande sulla nave
non avranno tempo per salpare
ingoiata come spiaggia di un'Atlantide mai creduta

Darò cuore molle affondando all'abisso.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 16/08/2010 00:48 5 7005

The sweet owner/La dolce padrona

Introspezione
The sweet owner/La dolce padrona
Mother, dear octopus of sea, in your mouth
I protect my death

In your grey and red roses
taken to sand's sobbed eyes,
I wanted to kiss your tentacles.
I will be your daughter in a strong
kiss, love for your marriage, song
for the sandglasses' breath.

I will dangle my head
like a ghost, to willow hanged.
I will have broken voice...
My darling and hated man
will not known my transparent hands
my evaporated dream, my silence's rent body.

I will be queen of clouds' decayed teeth,
I will be angel of withered blossoms' naked feet,
sexy blind stitched doll, the sweet owner of monsters,
the unpretentious mistress of nightmares.

...a jammed void between bones and nets,
between the humps and the twisty necks
of loved and far- off trees.

/Traduzione/
Madre, cara piovra del mare, nella tua bocca
proteggo la mia morte

Nelle tue grigie e rosse rose
prese agli occhi singhiozzati della sabbia,
ho voluto baciare i tuoi tentacoli.
Sarò tua figlia in un duro bacio,
amore per le tue nozze, canto
per il respiro delle clessidre.

Dondolerò la mia testa
come un fantasma, al salice impiccato.
Avrò la voce strozzata...
E il mio caro e odiato uomo
non riconoscerà le mie trasparenti mani
il mio sogno evaporato, e del mio silenzio il corpo spezzato.

Sarò regina delle nuvole e dei loro denti cariati,
sarò angelo dei boccioli appassiti e dei loro piedi scalzi,
sensuale cieca ricucita bambola, la dolce padrona dei mostri,
l'umile signora degli incubi.

...un vuoto incastrato tra le ossa e le reti
le gobbe e i curvi colli dei lontani alberi amati.
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Poesia in Inglese
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Club ScrivereGiorgia Spurio 07/08/2010 00:02 3 6848

I miei adorabili gufi

Introspezione
Conati di vomito
alla febbre del mattino
Le allucinazioni mi asciugano
sudore sul lenzuolo,
sindone del peccato.

Scalza passeggio,
deportata negli inferi dei serafini
E spine al dorso del piede
dove le stigmate sono dalla lingua
adorate, colonia del secolo quindicesimo
la mia terra sul seno issano le bandiere

Se il sogno, o tu, insolente
nuova dèa del rancore,
mi tieni stretta al cappio
alla mia cuccia di legno e falsa nuvola
attacco lì il mio sangue ai chiodi,
alle caviglie ti lascerò dono della mia pelle
all'attrito sfrega il ferro,
anelli di manette alle catene
il mio fantasma esiliato dai gufi
dove i miei occhi rossi non avranno plagio
e masticherò dei lombrichi la carne.
I miei adorabili gufi
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Club ScrivereGiorgia Spurio 03/08/2010 14:45 2 8432

Le pupille sepolte

Impressioni
Le pupille sepolteSerpi bianche
baciano pelle di carne
che il sole brucia delicatamente

Perderò pupille tra la neve e il fango,
calpestami, raggio di sole,
e rapisci anche il mio ultimo respiro

Non avrò più gambe...

Ridona il cielo la primavera sepolta
e Marzo s'impicca
al ghiacciaio delle sensazioni

Vuoi il mio oro?
Vagabonda anima senza nome
di terra son fatte le ossa
barcollano nell'alcool
delle cosmiche sembianze d'amori
perduti nel fosso e nel burrone
lì dove dondola il corpo di questo mese

Tempo che senza mani
lancia frecce dal suo trono

Scaverò anche senza dita
e ritroverò aria e nuvole
sotto la terra...
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Club ScrivereGiorgia Spurio 12/03/2010 15:05 6 5032

Il menù della giornata

Satira
Il menù della giornataNella bocca del serpente è finito il topo
Le uova la gallina non più cova
E l'ictus alla mucca pazza
Vieta nei biberon il latte

Ieri la mozzarella era blu
L'altro ieri rossa la ricotta
Domani nei cereali ci sarà yogurt... alla picasso

Il gufo è cieco di esser marito
corrotto di civette poligamo

Le ossa si son spezzate rotando
su tacchi a spillo

La chitarra è senza corde
E il muto non sa cosa sia il sordo

Maschere d'arlecchino al cioccolato
Le nuove torte a laser

Prendi l'oggi e infornalo
In tv è sempre di nuove ricette l'ora

Al telegiornale ammirate del barboncino
la capigliatura di Paris Hilton

Alla cam bussano maniaci dagli idioti sorrisi
Alla porta i postini sbagliano sempre posta

Mi taglierò un orecchio
lo imbusterò con firma, tagliuzzate
lettere da giornali da bruciare:
all'originale appendo il regalo,
all'Happy Birthday c'è un omaggio
ad un nuovo party
dal quale è giusto esser emarginati,
cadranno come olive
nei martini... i lobi.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 08/08/2010 19:35 1 7123

Il filo delle overdosi

Introspezione
Il filo delle overdosi
Rose in tuoni
Profumi ai denti
Hanno bavagli il buio e il silenzio

Al sole sconnette l'immenso
E l'aurora farà scappare tutte le falene
rapite di notte
lucciole tra dita per i capelli di luna

Se hai fermagli come conchiglie
Immobili ai fari
Vele d'uragani

Occhi d'auto
ai prati belano le speranze
E il futuro si spappola
tra muri e bagni
E baci e travestiti Morfei

...baciami prima di morire.

Saranno sonniferi e psicofarmaci
All'insonnia voglia di abbracci
Saranno digrignate parole
All'indifferenza schiaffeggia
beffatrice di amori.

Se seguirai scia d'odori
Sudori, freddi tremori
Il paradiso è dietro il parcheggio

Vagheranno fantasmi, visi d'uomini
Bianche allucinazioni di desideri tra labbra
Aspirando all'ultimo bacio dell'alba,
seguendo filo di ragni, d'oro d'ipnosi
tender le forze, travolte simbiosi, osmosi d'occhi
a toccare la bocca delle dèe... Atropo spalanca le sue vesti
e accoglierà sui suoi lattei seni overdose di sensi
E dopo la vodka delle confusioni... brinderanno le sue sorelle.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 27/07/2010 16:25 2 7269

Febbre

Introspezione
Febbre
Perché mi urlano?

Mi sento le dita come fili
Flebili infelici ragnatele

E la febbre... mi consuma
epilettici zombie che intonano
in coro tra la gabbia delle mie costole
occhiaie d'incubi e zigomi scavati.

...il chiodo si posa
Tetano che romperà in cancrena ogni clitoride della testa.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 02/09/2010 00:02 5037

A pezzi

Introspezione
A pezziOcchiaie appese ai sogni
hanno pistole i bimbi
e play- station a pezzi fra le dita

Tv accese
potrei ora vomitare
il sangue dei lividi

gli specchi furono rotti
con i piatti

le funi furono tagliate
con gli impiccati

i posacenere furono spaccati
con i suicidi

sono solo cicche di sigarette
spezzate a metà
tra la trachea e le costole

pallottole di metano
fra i cadaveri.

Solitudini trasparenti
con nei bulbi gli occhi
quelli rubati alla senza anima
quella sorte che conferisce bestemmie,
furono eco tagliate tra lamette e vene
nelle vasche piene
d'acqua
sarcofago ad arca
per le grida inchiodate,
sul muro dell'aria
come vittime tirate
al lancio di coltelli
sulla sagoma dei pazzi,
corpi come manicomi
ambulanti stracolmi
di lacrime
e maschere...
pelle di padri e madri...
silenzi bruciati,
di figli e figlie...
amori fatti
a pezzi...
si sgretolano piano
anche le nuvole
sotto il passaggio del vento,
abbraccio d'ossa
di ghiaccio e foglie.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 19/09/2010 18:26 2 5854| Racconto su 'Frammenti'

Scende nero il mascara della notte

Introspezione
Scende nero il mascara della notte
Il rimmel cola nero
da guance che il cielo
non più stellato
sembra bocca scarlatta...
di sangue nel riso delle sue creature...

Segue e scende la luna
come occhio di perla,
il terzo occhio sulla fronte delle civette bianche,
bianche come le ossa d'avorio.

E nella testa... le candele accese
come paradisi d'incendi,
fuoco che arde nel bruciare cervelli
come zucche d'arancio splendenti

al bacio... toccano mani di cecità
alla ricerca di labbra da baciare
dal profumo d'incensi e paludi,
di pallottole immobili nell'aria
come le stregonerie tra le ragnatele delle nebbie.

Spalanca le nere ciglia, argenteo di pupilla
nei raggi lunari,
celtiche e druide le pelli sulla schiena
per nasconder la mente alle lune carnivore
e ai morti tornati a spaventare e a rubare:
le stelle prive di bagliore
ingoieranno le voci
di tutti i sogni.

È solo un'altra notte,
a stringerci mani e ombre
maschere da cucire al volto
e punti d'ago sugli zigomi
scavanti in concavi laghi artificiali
d'ali di piume che hanno lacrime glaciali,
e sulle praterie senza rugiada
a tagliare i passi con le proprie tracce,
e a vagare...

Mendicanti come spiriti
elemosiniamo mete e città da destinare,
barboni respinti dalle metrò
senza buio e senza luce
in culle di locomotive
sui treni dei dormienti e degli insonni
tra le partorienti gallerie degli spettri.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 30/10/2010 23:45 1 4724

L'uovo nel grembo del cielo

Impressioni
L'uovo nel grembo del cieloLe narici del tempo
sbuffavano come tori
sui colli di una Spagna,
nuovo Colosseo di nuovi gladiatori.

Corrono le spose sporche di sangue
ma non gridano né piangono
a ritmo di silenzi.

I cavalli calciano la pietà
e prendono il comando
di branchi di foglie marce
che in vita furono spiriti
capaci di baciare la morte.

Si incatenano le leggende
come rosari alle mani
delle vecchie suore
e il fiume porterà sciolto il peccato
come decapitate teste
in pupille svuotate.

Bauli di finti sorrisi
Mani pieni di anelli
E soldi che strangolano la senilità
di coloro che avrebbero la chioma
della saggezza e solennità.
Cadono i sogni
come malati piccioni sporchi
Si rifugiano le sorti
come scimmie umane
che non sanno più cosa siano le parole.

Veli bianchi di vergine
che pianse la sua ultima vocale
Moglie giovane di vecchi balordi
che bevono al vino il sangue

Vampira lei diventò
come tigre che sapeva
seguire le ombre
delle esistenze lupe
vuote di latte
e orfane di re e regine

Moglie di aquile estinte
e di stelle primogenite
lei si trasformò
in statua d'albero
che aveva pugnali invece che rami...
Nido infetto era l'amore.

Nido di ramoscelli di silenzio
era lì l'uovo dell'odio
era lì il guscio del rammarico
lì...dove anche l'amore
nuotava nel grembo del cielo.
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Club ScrivereGiorgia Spurio 17/12/2009 15:29 7 6941



Giorgia Spurio
Giorgia Spurio Giorgia Spurio, nata il 21/12/1986 a Ascoli Piceno, ha lavorato in progetti educativi, dedicati all’educazione civica e musicali.
È docente di lettere presso la scuola secondaria di primo grado.
Ha vinto vari premi letterari nazionali e internazionali di poesia e narrativa.
Ha pubblicato le sillogi: "Quando l’est mi rubò gli occhi", "Dove bussa il mare", "Quanto è difficile essere bambini", "Piccoli Prometeo", "Le ninne nanne degli Šar" e "L’orecchio delle dee" (Macabor Editore).
"L’inverno in giardino" è il suo primo romanzo, breve e di genere storico.
Da Macabor è stato pubblicato il suo libro di fiabe "I Bambini Ciliegio e altre storie ".
Grazie al Premio InediTO 2017 è uscito il romanzo "Gli Occhi degli Orologi" premiato e presentato al Salone del Libro di Torino poi a
Più Libri Più Liberi di Roma.
A dicembre 2023 esce il libro di poesie PURPLE CIRCUS, edito da Polissena Fiabe e Poesie. È una silloge originale che fa parlare i suoi personaggi, animali e acrobati, e a volte zooma sugli spettatori, per parlare della società umana attraverso l’allegoria del circo e denunciare tutte le forme di violenza.

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