Pubblicare poesie

Diciamolo con il sonetto
di Duilio Martino
Sonetto

Le 41 poesie pubblicate nella raccolta

Poeti maledetti (sonetto doppio)

Ribellione
Poeti maledetti (sonetto doppio)La poesia è una tonica pozione,
è tenebra, é prigione,
è l’eco cupo delle braci spente...
Pöeta è un fuggitivo un po’ guascone
che azzanna e mai si espone
dosando il suo veleno dolcemente.

Un tarlo è la poesia, è ribellione,
lo sgarro alla ragione,
l’assaggio degli algori alla sorgente,
la poesïa è follïa, è confessione,
paura che t’impone
di spegnerti in un borgo e lentamente.

Poesia è morte, il mai sbocciato giglio,
l’artiglio dentro carne martoriata,
la madre torturata
sopravvissuta al suo diletto figlio.

Poesia è il vento, autunno e il suo vermiglio,
sul ciglio foglia secca trascinata,
dai passi sbriciolata,
è un grido che troneggia sul bisbiglio.
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 19/09/2011 18:31 21 7647

Attenti al lupo di mare (sonetto)

Satira
Attenti al lupo di mare (sonetto)
Col "piede a terra" cado in tentazione
poiché sul mare il tempo scorre cupo
viro se il vento cambia direzione
se attracco in porto qualche donna sciupo.

Miraggio quell'ambire perfezione
son scivolato nel peggior dirupo
il Tabor non concede distrazione
cambiando pelo resta il vizio al lupo.

La moglie - santa donna e comprensiva -
ha subito investito l'avvocato
ch' alla parcella ha caricato l'iva.

Dal giudice a firmare il concordato
s'è presentata come rediviva
sorretta dall'aitante fidanzato.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 21/07/2012 18:49 11 4056

Enigmatico padre (Sonetto)

Riflessioni
Enigmatico padre (Sonetto)
Enigmatico ghigno e sbarazzino
non rinunciò il mio vecchio al focolare
di miti e salmi masticò latino
la terra lavorò per non migrare.

La banda del paese il suo pallino
e la musica amava e strimpellare
finanche nel martello ciabattino
cercava il ritmo e nel duro vangare.

Un dì trovai da dire sui suoi calli
l’accusa fu d’inerzia e di follia
sembravano galere quelle valli.

"Ho scelto bene senza codardia...
perfino la ferraglia dei cavalli
riecheggia dentro l’anima poesia".
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 28/06/2012 10:25 24 5974

Sulla metrica ti rispondo per le rime - Sonetto

Ribellione
Sulla metrica ti rispondo per le rime - Sonetto
Non ti dirò di consultare testi
per non violare il senno vespertino
e rifuggendo anche sgarbati gesti
un manico d'ombrello lo cestino.

Tu parli di poetare e poi protesti
dici che in gabbia nasce il pensierino
che rime e metrica, e menzogna attesti,
dovremmo darle a fiamme del camino.

Non son sicuro se soltanto scappi
sproloquiando e imbastendo congetture
ma so bene che non ci sono cappi;

so pure che direbbe Dante, oppure
il Foscolo pensando a sera:"sappi
che è il carcere a forgiare rime dure".
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 18/01/2014 15:06 7 3254

La terra ora tace - Sonetto

Ribellione
La terra ora tace - SonettoFumigavano gli agri, allegri canti
sortivano dagli orti, storni e tordi
affollavano frassini e festanti
pargoli s’ingegnavano in bagordi.

Fumigavano menti dei migranti
sognando antichi borghi, giammai sordi
agli echi di puerizie giubilanti
- ben sanno i sassi svegliare ricordi.

Tace la terra sotto il latteo manto:
l’inverno sembra aver, con le vetuste
foglie, ingoiato ogni gagliardo canto.

Tacciono madri dei migranti esauste:
il tempo non sotterra strazi e il pianto
pregna i muri rupestri in sere infauste.
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 19/02/2014 11:46 10 6607

La Vigilia di Natale (Sonetto)

La Vigilia di Natale (Sonetto)
Flebili stelle a illuminare il cielo
lucciole pigre che sembrano oziare
tramato il manto con puntuale zelo
resta all’inverno poco da imbiancare.

Anche l’abete argentato nel gelo
guarda impettito laggiú sopra al mare
una nube che stende il bianco velo
sopra alla luna che pare tremare.

Quando i rintocchi segnano l’evento
sfavillano le farchie sul portale
dalla Pieve trascende il canto e il vento

cessato di scolpire dune in viale
finalmente si impregna di fermento
d’un popolo che porge il “Buon Natale”
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 07/12/2012 13:23 10 5977

Sere settembrine - sonetto

Natura
Sere settembrine - sonettoIl cielo è brace, avvampa l’orizzonte
mentre i bronzi richiamano il bestiame
la torre al vespro dà più slancio al monte
che veste un’ombra lunga color rame.

E s’ode il mormorïo della fonte
e delle donne tra i bei serti e stame
le nonne con i veli sulla fronte
separano pannocchie dal fogliame.

L’inezia che il pensiero sa speziare
che mi ritempra e mitiga il tormento
in sere in cui di stelle è un occhieggiare.

Al tocco breve d’ore giungo spento
dai "prosit" con gli amici a salutare
un nuovo giorno pieno di fermento.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 06/09/2011 14:03 12 4333

Ciò che più preme non scordare - sonetto doppio

Amore
Non è essenziale rievocare quello
che c'è stato di bello;
la tenerezza o il primo bacio dato
a mezza sera - il cielo era il mantello
lumi le stelle e nello
stupore, tra gli Dei, mi son destato -.

Ciò che più preme è non scordare quello
che fu il nostro fardello;
le rampe, i rovi e il varco oltrepassato
fianco a fianco evitando che l'anello
spezzasse all'urto dello
scabro inferno con forza superato.

I fossi e i sassi e sdruccioloso il viale
non si dovranno mai dimenticare
né l'impeto del mare
traversato arrancando in freddo australe

mille volte che siamo stati male
consapevoli di sacrificare
pezzi di noi per dare
forza al logoro patto coniugale.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 23/01/2014 13:25 3 4773

Alice aveva appena tredici anni - sonetto

Sociale
Alice aveva appena tredici anni - sonettoAlice aveva appena tredici anni
due occhi grandi scuri come more
fu breve il viaggio - non fiutò gli inganni -
aprì i suoi petali a mendaci aurore.

Con innocenza ambiva ad alti scranni
s'era già iscritta al primo superiore
quando la bestia le strappò coi panni
di sua avvenenza il garbo ed il candore.

Tentò di raccattarsi ma il perito
la rigettò di fronte all'aggressore
che calunniando puntò contro il dito.

La gogna originò maggior dolore;
non prese il volo l'angelo impaurito...
...forse l'inferno Le sembrò migliore.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 30/01/2014 23:14 5 2696

Il grave fallimento (sonetto)

Introspezione
Il grave fallimento (sonetto)
Forse è l’ambrosia a dare forza o il vespro
che sparge sangue sul celeste velo...
si fa vermiglia l’aura e sveglia l’estro
e la brace dell’astro accende il cielo.

Forgia e ti strega il borgo, gran maestro
ben presto in alma scrive il suo vangelo
e non v’è modo d’allentar capestro
che ti trattiene a pernottare al gelo.

Forse son io che annuso gli anni o il vento
leggero porge assaggio di gelata
un fermo- immagine mi da tormento

d’una madre silente abbandonata...
più che migrar è grave il fallimento
dolente piaga sarà mai sanata.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 03/12/2012 19:09 13 3408

Il vermetto! (sonetto misto)

Riflessioni
Il vermetto! (sonetto misto)Pareva fosse imbelle
il mellifluo vermetto abbarbicato
al mio guscio temprato;
gradevole la lingua sulla pelle.

Movenze sexi e belle
vellicando sinuoso e delicato
la scorza ha perforato
ponendo il trono nelle oscure celle.

Lentamente ha ingoiato la sostanza;
con dolce mordicchiare
come una lapide ha lisciato stanza.

Ora so che coi resti del mio amare
banchetta il bruco e danza
vizzito... sarà un refolo a sbrogliare.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 30/09/2011 19:06 8 3399

Delizie dell'inverno (sonetto doppio)

Natura
Delizie dell'inverno (sonetto doppio)Delizie sotto gli archi ben stipate
le sorbole infilzate
i fichi bruni posti ad ammezzire
l'uvetta in ceste in vimini trecciate
delizie destinate
al verno in cui la terra sta a dormire.

I cachi in paglia e pere maculate
le noci già sgusciate
i peperoni corno a rinsecchire
dei melograni pelli già dorate
cipolle inghirlandate
le mandorle e castagne da arrostire.

La malva appesa e origano a seccare
i rossi serti d'agli e pomidoro
mazzetti anche d'alloro
al soffio della brezza a dondolare.

Bastava solo poco per campare
quotato tutto in borsa come l'oro
decide oggi il decoro
lo spread che i colli bianchi sanno alzare.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 16/12/2011 18:17 9 4446

Il settimo colore (sonetto rinterzato caudato)

Introspezione
Il settimo colore (sonetto rinterzato caudato)Con occhi vitrei scuri come more
e le pose d'un attore
ti celerò uno sguardo tentennante
le labbra schiuderò a rallentatore
e la maschera migliore
mi cucirò di bieco ed empio amante.

Estrapolando il settimo colore
dal tenebroso amore
nel nero intingi l'uzzolo frizzante
soltanto attingi a picchi di colore
vedrai che colmi l'ore
la perfida passione è più appagante.

Non colerò su brame l'acqua pia
di questa anima mia...
è solo pece il delicato amare
ti voglio ubriacare
di brividi intrecciando fantasia.

A briglie sciolte poi a galoppare
le voglie da colmare
assaporando gocce di follia
sarai un po' meno pia
sul petto mio vorace a delirare

con te ci sarò anch'io a luci spente
con l'alma assassinata finalmente
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 09/10/2011 11:41 9 3528

Il vecchio non trascina i piedi al mio Paese! (sonetto doppio)

Riflessioni
Il vecchio non trascina i piedi al mio Paese! (sonetto doppio)Novembre sulle alture del vastese
sul silente paese
la densa nebbia cola dal crinale
e offusca le casette ancora accese
con trecce d’oro appese
- orpelli le pannocchie in davanzale.

Le viuzze del mio borgo son scoscese
per lunghi tratti lese
ma il vecchio accarezzando ogni pluviale
ben solleva le suole nelle ascese;
per evitare rese
fa spesso sosta salendo le scale.

Soltanto scorie affollano la mente
ben dispensate da pastori insani
hanno spinto i Frentani
a lasciare gli stazzi celermente.

Un posto al sole e un soldo nelle mani
per mantenerli schiavi eternamente
con disvalori e il niente
il mare ai monti ha rubato il domani.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 24/10/2011 11:58 8 3937

La Babele degli odori e dei colori (sonetto)

Spirituali
La Babele degli odori e dei colori (sonetto)
Vorrei mutar l'ordine delle cose
pregnare il "bello" d'ammorbante odore
al dolore il profumo delle rose
sottrarre a spose effluvi dell'amore.

Dare alla notte tinte più radiose
il sole spegnerlo abbrunando aurore
alla morte fattezze deliziose
e giù nero sulla vita e sul colore.

Una Babele che sconvolga i sensi
avvalorando l'opera di Dio
perché l'uomo distratto un po' ci pensi

quando - dismesso l'ingombrante saio -
gli volge accuse di misfatti immensi
insabbiando la sua colpa nell'oblio.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 17/09/2012 14:53 17 3603

Lo diceva il buon Pertini (sonetto)

Ribellione
Lo diceva il buon Pertini (sonetto)
Non v'è pietà per voi ch'avete schiuso
la botola del baratro infernale
sacrificando l'uomo con sopruso
sull'ara rovinosa del globale.

Burocrati e statisti in un refuso
gozzoviglianti in eden tropicale
funamboli e maghetti dell'abuso
carnefici del piano industriale.

Dal cielo pioveranno sanpietrini
riposte le monete nel cassetto
mi limito a citare il buon Pertini:

"Lo Stato Democratico è corretto...
sassate e calci in culo ai burattini
infedeli al loro popolo negletto"
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 10/11/2012 12:56 5 3543

Povera Italia (La ribollita)

Satira
Povera Italia (La ribollita)
Siamo mäèstri in mordere l'istante
non rinunciamo ai teneri quattrini
e abbarbicati al grembo governante
ai giovani porgiamo asprigni spini.

Per piú pesare spolveriamo Dante
gnomi schierati - o Guelfi o Ghibellini -
e ingoiamo farragine purgante
- in ribollita allori di Fellini.

E' perfido profuso d'oleándri
col-Lusi in un Paése ormai s-Fiorito
lo scranno non si nega a una Melandri.

Manette tintinnanti e teso il dito...
deposti oscuri e ruvidi scafandri
poi gongoliamo in glabro d'un partito.

Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 08/11/2012 10:20 14 7622

Chiose pungolanti poste in rima (sonetto doppio)

Ribellione
Chiose pungolanti poste in rima (sonetto doppio)
Agli aridi tecnocrati e baroni
deliziose porzioni
di chiose pungolanti porgo in rima
a motivare l’acide razioni
mi spinge tra ragioni:
pulire l’olmo dalle larve in cima.

Appollaiati condor e grifoni
le volpi alle Regioni
morse da fame molto più di prima;
durissimi gli alterchi in spartizioni
sono pure finzioni
il vitalizio in fondo li sublima.

Arrovellandomi perciò spingardo
quel sudicio cemento fatto duro
ma non scalfisco il muro
ch’ora contiene un popolo gagliardo

smanioso di riprendere il tratturo
seppur d’assenza ha saturo lo sguardo
che rimane - testardo -
inchiodato al proscenio del futuro.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 20/11/2012 10:31 5 3471

Per nulla facile (Sonetto)

Riflessioni
Per nulla facile sfogliar l'amore
t'impone di scalzare l'interrato
che spande ancora l'ammorbante odore
sepolto sotto un acido substrato.

Dalla sorgente è sorseggiar dolore
copioso fiele l'orrido invecchiato
l'antico crimine ti raspa il cuore
ritorna in vena l'ossido posato.

Meglio procedere mordendo istanti
ostentando certezze sul sentiero
senza voltarti a rimirare incanti.

Quando di notte l'eco è nel pensiero
degli insidiosi ed ammalianti canti
devi aspettarti il nuovo giorno nero.
Per nulla facile (Sonetto)
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 16/07/2012 21:37 10 5538

Non ditemi di foibe (sonetto doppio)

Ribellione
Non ditemi di foibe (sonetto doppio)
Non è un peccato tenere memoria:
per vincere idiozia
saranno sempre gli inchiostri importanti
la storia ai vinti non concede gloria
sconforta l’apatia
su fatti ritenuti irrilevanti.

Si distoglie lo sguardo dalla storia
il sacrificio d’Istria
su tavolo di patti deliranti
accecati da mera ideologia
su foibe è ritrosia
che rende le domande ridondanti.

Gli orrori sono sempre ben celati
se adombrano un convinto sentimento
gli effetti dell’evento:
danni collaterali imprecisati.

Quasi cent’anni quelli già passati
riaccende il fuoco uno sputo di vento
c’é l’odio giammai spento
sotto la cenere degli anni andati.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 17/02/2012 12:31 13 3642

Quelli come me (sonetto doppio)

Introspezione
Quelli come me (sonetto doppio)
*
Quelli come me figli del rurale
sognando un ideale
col proprio sangue spesso dan colore
coscienti della meta oltre il crinale
s'avvitano a spirale
e non cedono una briciola d'onore.

Chi come me proviene dal rurale
mostrandosi gioviale
affoga nel sorriso il suo dolore
presceglie quasi sempre l'inusuale
lo scarto demenziale
è del silenzio che ricerca odore.

Chi come me va a caccia d'utopia
sprofonda molto spesso nel suo mare
non ama trascinare
e risparmia a chi gli è caro l'agonia.

La pelle al vento sguardo oltre la via
le viscere in perenne fermentare
non smette d'ingoiare...
il tarlo lo divora di poesia
*
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 17/04/2012 19:14 14 3780

Si tornerà a scannare maiali (sonetto)

Satira
Si tornerà a scannare maiali (sonetto)
Ancor si tornerà a scannar maiali
nel gelo dell'inverno sotto i monti
scorrerà sangue lungo antichi viali
i nuovi briganti mineranno ponti.

Senza ragione dati in pasto a squali
sacro diritto a presentare conti
ai molti populisti criminali
attenti solo a propri tornaconti.

Chiamati alla vacanza in riva al mare
per albergare un capannone sconcio:
"E' iodio quel che aiuta a respirare".

"Ma quale ripugnante sacrificio?
Licenza illimitata per curare
i lievi ammorbamenti da silicio".
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 24/07/2012 13:12 7 3126

L'intolleranza è nelle vene (sonetto)

Riflessioni
L'intolleranza è nelle vene (sonetto)
Non è banale fare una nazione
evitando che il potere poi diventi
monopolio di falchi che al balcone
soffiano fiato sulle fiamme ardenti.

Pare la storia scritta dall'azione
di "papi" e altri perfidi potenti
che hanno di sangue sporcato poltrone
spargendo polve dell'etnìe ai venti.

L'intolleranza è nelle vene, un grumo
maledetto che punta dritto al cuore
rabbia che ammorba per mandare in fumo

quel poco che rimane dell'amore.
L'odio lo riconosci dal profumo
ha un acre odore di morte e dolore.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 22/12/2012 11:01 10 3482

Babbo Natate s'è fermato ad Eboli (sonetto)

Satira
Babbo Natate s'è fermato ad Eboli (sonetto)
Babbo natale s'è fermato ad Eboli
e Befana è attaccata ad una flebo;
solo Gesù Bambino dalla croce
disceso in terra ad ascoltar la voce

degli agnellini; Fedro ha dato sebo
insieme al grano al lupo per placebo;
s'è scelto a chi toglierlo - testa o croce -
ed ora il pranzo di molti è più veloce.

Nasce sul colle degli ulivi Cristo
nell'anno in cui già canta il grillo, franano
i monti e i vecchi incalzano:"Visto?

Alla mia età si può mangiare grana".
Risorge il cavaliere: "Non desisto...
che nessuno mi rubi... l'egiziana".
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 26/12/2012 15:59 4 3381

Riprendiamo il volo

Amore
Riprendiamo il voloSe sapessimo amarci immaginandoci
ori accesi del sole che mischiandosi
al cielo danno tono quando, in pallido
albore, pare che l'ardore stalli!

Se spogliarci sapessimo e inspirando
riassaporarci... alzarci e camminando
poi condurci con vecchia audacia in valli
verdi dove la neve allevia i calli!

Uniamoci per vincere, occupiamo
lo spazio che ci spetta e senza oziare
senza dimenticare che eravamo

una coppia capace di planare
al mero sguardo d'infiammarsi e il "t'amo"
necessario non era per ... sognare.
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 04/10/2014 16:10 2 4550

Califfi assatanati - Sonetto

Ribellione
Califfi assatanati - SonettoSe c'è del sapido o del sacro o santo
in sporche pratiche - in privare della
sua vita un essere -
a me sfugge: nella
cella è possibile espïare... e tanto.

Delitti inutili ed esposti in vanto
empiono pagine inquietanti: nella
storia l'ominide evoluto della
progenie splendida ha composto il canto.

I meno limpidi ed ombrosi amavano
e imperscrutabili e più cupi patti
e cento calici i califfi alzavano

e s'affibbiavano i funesti fatti...
ma nei demoni neri non suonavano
- e ben come dovrebbero - i misfatti.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 13/10/2014 20:17 1 2261

La corsa dei matti -sonetto

Riflessioni
Un tirare da matti: non ammette
soste, pause, una isteresi tra "mettere
in moto" e "cambiar marcia" ma soltanto
un "tutto- accelerato"; d'altro canto

non dico il falso affermando che il tanto
sospirato benessere per quanto
allettante - purtroppo - non permette
più pasti lauti tra letto e lamette.

Seppure l'ora non sia poco acuta
le pigre foglie stanno a gelo e vento
e della luna sulla valle muta

lento s'adagia il fulgore d'argento:
fremiti e affanni forse non aiutano
a superare il traguardo... dei cento.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 16/02/2015 16:42 2413

Radicalismi (sonetto a rime invertite)

Sociale
Tratteggiano versetti con gli artigli
e ci ricacciano in era glaciale;
se disturba la satira i chirurghi
danno mandato ai più teneri insetti.

Barbuti e bradi che labili e gretti
sovente si improvvisano tëurghi;
ma nella misera armata del male
appaiono più capre... e un po' conigli.

Balbettano e imbastendo labbra i figli
li riconducono al crudo banale
per poi proporli improvvidi liturghi;

statue e effigi distruggono i demiurghi
e non rispettano il diverso, il sale,
poi ghignano sfoggiando neri pigli.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 22/03/2015 12:06 6 2500

Terra madre (sonetto)

Ribellione
Terra madre (sonetto)Non risparmierò inchiostro nel narrare
e neppure parole e tanto più
se sterpi rispuntassero a strappare
gli agi dei non più verdi gigli; giù

nel palpito mi pungi e nel pensare
non prendo sonno sapendo che tu
oh madre resti ferma a consumare
la vita in vuoto che snerva virtù.

Non voglio rassegnarmi né spegnere
la rabbia, l’acre brace che strabocca,
voglio fare chiarezza e poi rimare

il becero che sboccia dalla bocca.
Non risparmierò sputi per offendere
coloro che abbandonano la rocca.
Racconto in esclusiva

Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 29/03/2015 03:14 4 4982

Azzurri sudati

Ribellione
Azzurri sudati
Non è più tempo di parole impure
di fosche sringhe o di ufrasi fumose
per di più spese a stemprare con fiati
ammorbiditi gli infiammati armenti.

Di quieti brevi e di lunghi lamenti
non è più tempo e d’urla imperiture
di ceri neri e di pietose rose
che adornano sacrari improvvisati.

Ma non morremo di carmi ammorbati
di sibili insidiosi di arse menti
di fatue crude o d’inumana scure

che sul capo infedele pende; eppure
la cura sfugge e sfumano i sudati
azzurri dentro tenebre ruggenti.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 23/11/2015 22:26 3 2166

Cecità (ode barbara)

Ribellione
Cecità (ode barbara)
Corrono giorni neri e la cronaca
dice di cedri e cariati larici
rifugi di bruchi efferati
che divelgono verde beltà.

Corrono giorni scabri ed un becero
motivo smuove i ferventi vicoli
dell'urbe allumata e laddove
il gran sogno gemmò d'egualtà.

E in grigio giorno del quale il margine
si coglie lato, sfuggente, labile
- la notte l'ha quasi ingoiato -
torna in cattedra la cecità.
Racconto in esclusiva
Racconto in licenza Creative Commons
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 29/11/2015 13:23 3 2368

L'alveo

Natura
Aleggiava una strana quiete quando
il rio si fece torbido; ingrossato
cominciò a mormorare frammischiando
ramaglie e fango e fogliame grinzato.

Qualche fugace occhiata e setacciando
in tratto antico trovai l'inumato
giorno nel quale l'acqua sgretolando
gli argini scompigliò l'agglomerato.

Non ha memoria l'uomo e il mesto fiume
torna a invadere l'alveo, a spazzar via
ciò che, curato con non congruo acume,

ne intasa il corso; il lascito è una scia
di morte, un manrovescio a chi presume
di sapere che spazio ce ne sia

e ovunque da colmare con cemento
dimenticando il primario elemento.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 13/05/2017 17:49 1 1514

Τάρας (sonetto)

Impressioni
Τάρας (sonetto)
Poiché mi porse i respiri più aulenti
l’acuto sguardo non distolgo e - creso -
vago tra regie vestigia giacenti
tra l’ubertoso Tara ed il Galeso.

A conferirLe fama fra i reggenti
gli ori, i due mari, un ipogëo esteso,
gli echi di Sparta, il ponte, le possenti
torri e l’inferno che i fiori ci ha preso.

E quando l’ombre annunciano la sera
muove la mente al magnanimo mare
che solo basterebbe a farne meta;

la sabbia bianca e la brada scogliera
ricordo e mai potrò non ricordare
quell’angolo del globo che m’allieta.
Racconto in esclusiva
Racconto inserito in una raccolta
Duilio Martino 15/05/2017 11:58 4 1800

Cippi lucenti

Riflessioni
Cippi lucenti
Sommando i giorni amari mi domando
dove sia Dio, dove si nasconda
e non ignoro, il buon vento anelando,
che nel grigiore ogni tragitto affonda.

Rocce, cippi lucenti lungo oscuro
viale non svaniremo nel livore
ferale del tramonto, sopra al duro
selciato dove latita il colore,

dov'è il silenzio un compagno che segna
ogni metro, ogni misero segmento
d'un percorso spinoso che ci impegna

a fondo; serve una sferza, un fomento
che strappare ci possa da un torpore
che ingabbia consegnandoci all'algore.
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Duilio Martino 22/05/2017 15:38 5 1568

La neve imbianca il cammino (sonetto)

Introspezione
La neve imbianca il cammino (sonetto)
L’ombra troneggia e in dimore segrete
dell’astro echeggia il precoce declino;
tetra è la volta e su rotte inconsuete
navigo a vista invocando il mattino.

E mi accompagna una cocente quiete
mentre la neve mi imbianca il cammino
a raccontarmi una profonda sete
colline brulle e ingiallito il giardino:

sopra ai germogli le ghiacce rugiade
i chiari segni di notti inclementi.
E corro, corro polverose strade,

corro braccato da brezze roventi
e sotto il peso di lampanti spade
corro su pietre di vespri pungenti;
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Duilio Martino 02/06/2017 20:07 6 1605

Vela vuota (sonetto)

Introspezione
Vela vuota (sonetto)
L’algore spinge, aggiungendo sgomento,
in un gorgo, in un vortice neurale
che luce inghiotte; sull’aspro crinale
il fiato è corto e sotto un astro spento

vuota è la vela: il vociare del vento
sfuma e fa spazio a un silenzio ferale
mentre la bruma da forre risale
e cancellando acuisce scoramento.

Nell’ampio immoto, mosso da una fame
che il tempo, penso, mai possa risolvere,
assiemato il mio misero rottame,

io dalle spalle scrollerò la polvere:
e, aperte le persiane a prime lame
di sole, il fosco osserverò dissolvere.
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Duilio Martino 08/06/2017 16:18 4 1932

Incongrua terra (sonetto)

Ribellione
Incongrua terra (sonetto)
Dentro mi scorre questa incongrua terra:
terra di gheppi e di ingenui fringuelli
di cicale arrochite e di formiche
terra di sterpi e di tralci pregiati

di guardie e ladri e naviganti e vati
del dolce canto e dell’urlo di guerra
di lupi improbi e d’illibati agnelli
terra di ortensie e terra di ortiche.

L’Italia dei sodali e delle siche
dei dottorati e degli astri migrati
a New York City a Londra ed a Camberra;

l’Italia che ti esautora e sotterra
con canti oscuri di canute piche...
L’Italia degli eterni precariati.
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Duilio Martino 17/06/2017 18:41 7 1492

Dalla foce alla sorgente (sonetto caudato)

Introspezione
Dalla foce alla sorgente (sonetto caudato)
Sono tornato ieri e al cimitero
ho fatto sosta – lo faccio ogni volta -
ho portato dei fiori e acceso un cero
a mia moglie che giace qui sepolta.

E, come sempre, in questo luogo austero
l’anima mia è dalla brama avvolta
di visitare amici che ora spero
affollino con gli angeli la volta.

Ho visto Franco, Antonio, Pietro, Nino
poi Angelo e Francesco ed Ugo e Peppe
e Icilio e Mario ed Ettore ed Ernesto;

non ho dimenticato Pasqualino,
Nico, Gianna, Nicola o Pier Giuseppe
stelle perdute, spente troppo presto.

E con lo sguardo mesto
tra i marmi ho camminato: la mia mente
dalla foce è tornata alla sorgente.
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Duilio Martino 07/02/2020 11:33 2 1006

Inettitudine (sonetto)

Ribellione
Inettitudine (sonetto)
Sarà perché dell’inerzia apicale
sembri l’emblema, immaginando tremo
ordinanze esiziali: incontro andremo
- io temo in fretta - alla quiete fatale.

Più propenso al simposio parentale
senza acuti né lampi hai messo al remo
un popolo plagiato e perciò premo
scagliando un verbo tutto pepe e sale.

Si, lo sappiamo: è questione di stima.
Ottenebrato dal lauto potere
vai oltre il peggio e fai che quelli prima

appaiano filantropi o chimere.
Sarai comunque un ospite importante:
alle esequie del borgo... l’officiante.
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Duilio Martino 20/09/2019 15:39 1 750

Quattro amici al bar (sonetto Caudato)

Amicizia
Quattro amici al bar (sonetto Caudato)
Al bar da Mario ci troviamo i cari
amici a ravvivare la mai spenta
ilarità; l’Emilio ci rammenta
mostrando di saper più di comari.

Remo mi arronza per gli errori vari
a tressette, tuonando mi tormenta:
"Mah! Mizzica compare!" - si lamenta -
"chiamo bastoni e mi butti denari?"

Ma mentre progettiamo un pranzo al volo
Luigi è in viaggio, sogna un’altra spiaggia;
qui la gatta ci cova: è amore! Ha un bolo!

Pungendo Diego aggiunge: "se l’assaggia
può accadere che lasci il patrio suolo"
ma poi parla Peppino e lo scoraggia".

Michele ammicca e mostra di sapere:
"C’è infiammazione..." e Carla sputa il bere".
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Duilio Martino 31/08/2019 19:13 1 913

Sguardi lunghi

Introspezione
Sguardi lunghi
Se vi dicessi che ho fatto ritorno
per conseguire un traguardo agognato
non mentirei, mentre mento se affermo
che tiro avanti aspettando la fossa.

Sono tornato per dare una scossa,
a consumare del pane raffermo,
a concedere il braccio, a dare fiato
a chi dal buio ci annuncia il buon giorno.

Certo, fa male che sia chiuso il forno
ed addolora un nido abbandonato
o un occhio stanco inchiodato a uno schermo

che spegne vati. Non riesco a star fermo
semino stelle sul poggio adorato
sempre sperando in un pronto ritorno.

Ben sa chi mi sta attorno
che spingo sguardi oltre gli argini noti
e zappo i campi per i miei nipoti.
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Duilio Martino 24/12/2020 23:05 2 581



Duilio Martino
Duilio Martino Nato a Fraine (Ch) il 27. 12. 1957. Scrivo per puro diletto; i particolari sulla mia Vita li ometto... tanto interessano a nessuno.
La poesia per me è il perfetto connubio tra profondità di pensiero e musicalità. La Poesia è nell’aria, nelle cose che ci circondano, il Poeta la coglie semplicemente.
Tratto dal mio sonetto “Maledetti Poeti”:
“... è un cruccio ridondante, ribellione, lo sgarro alla ragione, l’assaggio degli albori alla sorgente...è follia, confessione, la paura che t’impone i spegnerti inuma borgo e lentamente... la poesia è nel vento, autunno e suo vermiglio... la foglia secca trascinata... è il grido che troneggia sul bisbiglio”.
A chi scrive in questo sito dico di non preoccuparsi se non ha commenti e se i suoi scritti passano inosservati, è normale ed importante non misurare le proprie capacità con numero di commenti o like ricevuti. Andate avanti senza scoraggiavi.
Diffidate di coloro che sono convinti di sapere tutto e soprattutto di coloro che s’ergono a Giudici...
Spesso sono i meno capaci e meno competenti.
A ricompensarmi dell’immenso impegno profuso, i seguenti riconoscimenti.
BUONA POESIA A TUTTI!
“Utopia”:
- Versi incisi su cippo monumentale posto nel Comune di Fraine (CH) a memoria dei naufraghi del Piroscafo Utopia - Gibilterra 17 Marzo 1891;
- 1° posto concorso on- line “Ad Lucem” 2013 - Oubliette Magazine;
- Attestato d’Onore con targa nel Premio VIVARIUM 1012;
- Menzione d’Onore nella 8ª edizione del Premio Letterario Internazionale Trofeo Penna d’Autore per la Poesia.
Silloge Poetica "Vita di borgo"
- 1° posto assoluto Premio Nazionale Histonium 2014
“Ti cercherò mio Dio”
- 1° posto assoluto nella VIII edizione Premio Internazionale di Poesia e Narrativa Napoli Cultural Classic (sezione poesie a valore religioso) .
“Camminando le sue orme”
- 1° Posto assoluto nella XXII edizione Concorso Letterario Internazionale “MOI. CA.” di Poesia e Narrativa.
“Giorni Bui”
- 1° posto nel concorso on- line PoesiaEPoeti 2011.
"Un amniotico Rio"
- premio Speciale Vincenzo Lordi al Premio Internazionale di Poesia "San Gerardo Majella" 2020;
“Gagliardo Abruzzo menzognero”
- 2° Posto Concorso di Poesia -2013- 5° Raduno di Gocce di Poesia.
“ Silloge Poetica”
- 2° Posto assoluto alla 8^ Edizione Premio Internazionale “Memorial Gennaro Sparagna 2013”
“ L’eco del vespro”
- 3° Posto alla X edizione del Premio Letterario "Le Pieridi";
"Preludio d’autunno"
- 3° posto alla IX edizione Premio Nazionale di Poesia arte in versi - 2020
- 8° Posto alla XIII Edizione del Concorso Nazionale di Poesia “Il castello di Sopramonte” Prato Sesia – NOVARA.
“Sotto i cieli di Ustica”
- 3° posto al “III Concorso Nazionale Gocce di Poesia 2012”.
“Vola colomba / ai rintocchi del vespro / Rosso sul colle”
- Menzione d’Onore sezione haiku “III Concorso Nazionale Gocce di Poesia 2012”.
“ Sogno sul mare del Vasto”
- Menzione di merito nella IV edizione del Premio Letterario Internazionale “Città di Martinsicuro” 2012 per la Poesia.
“Lacrima il cielo sui borghi d’Abruzzo”
- Menzione d’Onore – Undicesima Edizione – 2012 - Premio Internazionale “L’Arcobaleno della vita” - Città di Lendinara.
“Lucciole tenui/sfumano nel chiarore/Pallido sole - Esili fiori/su dune desolate/A primavera”
- Menzione d’Onore sezione haiku – Undicesima Edizione – 2012 - Premio Internazionale “L’Arcobaleno della vita” - Città di Lendinara.
“Il tratto d’un popolo migrante”
- 6° posto e pubblicazione su libro/enciclopedia “Le origini lucane di Antonio Vivaldi” in ambito “Premio POMARICVM Antonio Vivaldi”.
"Cono d’ombra"
- Menzione d’onore 9° concorso nazionale di poesia "Il castello di Sopramonte" - 2013
"Povera Italia" (sonetto)
- menzione di merito III Concorso di Poesia Satirica "I Fiori del Bene";
“Sguardi sbiaditi”
- Finalista nel XXI premio letterario “Maria Scarcella Padovano” MOI. CA. Concorso Internazionale di Poesia e Narrativa – 2011.
“Un amore eterno”
- Finalista concorso on- line “San Valentino VS Faustino 2012” - Oubliette Magazine.
“Navigando in un mare di poesia”
- Finalista nel concorso internazionale “L’otto milioni” - Ischia.

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