Volevo la solitudine
mi persi in una moltitudine
di pensieri, cercavo spazio con movenze ansiose
fra le tue gambe sinuose

Dove fiorisce la primavera
labbra che si sfiorano consenzienti la sera
terra che libera gemme di sudore
accogliendo nel suo petto il calore

Giunsi ai confini del cielo
prigioniero in un'ampolla di cristallo
nel silenzio del giardino segreto
adagio la mano sul corpo levigato

Scendendo docili colline
nell'aria l'essenza di polline
inoltrandomi nelle distese profumate
lisce, fresche, desiderate

Il fuoco sul corpo divampa
non si spegne, avvampa
divoro la sua lingua calda
e infiammo la pelle con mano salda

Alti si ergono i tuoi vulcani
fieri e alteri sfiorati da delicate mani
sento la voce tremare
il viso innondato da un improvviso rossore

Invisibile ai miei occhi, il cuore pronto ad ascoltare
e puntuale il richiamo sento arrivare
nell'ombra che accarezza, graffia, la carne lambisce
ed il mio corpo in te sfiorisce

Con te l'amore rinasce...