Ho paura della solitudine,
la prigione in cui mi rifugio e chiudo
per mascherare la sofferenza.
Specchio delle colpe, delle ingiurie
e cattiverie,
che si avventa contro colui che,
solo,
non sa di essere migliore.
Sento il dolore che mi attraversa, m’invade,
non riesco a evitarlo,
lo sopporto e non l’affronto.
Sono stanco,
le mie forze non bastano a reggere
le mie stesse debolezze,
perché il male toglie valore alla mia esistenza.
Voglio combattere, affrontare
e capire, un giorno,
che lo stato d’animo è dominato dai soli impulsi e istinti,
chiamati appigli di un'immatura e sterile esperienza.