Tu che sei cellula di un apparato libero
che migra dagli anfratti della mente
sfuggendo ai battiti del cuore
- rapisci oggi le mie mani -

Non voglio
denudare l'anima

Sento forte la presenza
di occhi curiosi
colmi di risa
e bocche smaniose
ingorde di parole da ingoiare
soltanto per il gusto
di rubare l'essenza
e farne legna da bruciare

Tu
che invadi il mio pensiero
e metti in fila versi e strofe
Tu
che sogni ch'io sia allegra
e concedi carta e penna per scandire il tempo
Tu
che porti le mie mani a carezzarti
con ricami di grida di bambini

Oggi
non farti richiamare
Non ho voglia di giocare
Sono triste

Sporcherei d'inchiostro il telo bianco
scrivendo di pensieri sommersi dalla cenere
Non avrei più lacrime per dire
che non voglio ricordare ciò ch'è nero

Incideresti a caldo la mia angoscia
lasciando scia indelebile

Stanotte
vola leggera
vicino allo spicchio di Luna
raccontati e scriviti nel cielo blu
ma incidi rime allegre
così domani
quando l'alba s'accenderà di luce
al risveglio vedrai il sorriso del buongiorno

Allora
giocheremo ancora con le rime

Alterneremo baci incatenati
ed io sarò felice
di far scorrere la linfa

della mia esistenza

.