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Le 30 poesie pubblicate il giorno 30/10/2017
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E giù non hai brinato un sol momento
col gaspo che si è acceso in bertolina
copiosamente attinto all’agostina
sorpresa a pellagare assieme al vento.
E dietro scopri a tinta il monumento
che si spalena a specchio in cartolina
coi piedi argento fuso
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Arriva Halloween nella notte stregata
di zucche ogni casa e ogni strada è addobbata.
Col bianco lenzuolo un fantasma piccino
va a spasso tranquillo col suo paparino.
Però non è il solo, si vedono in giro
allegre streghette e pure un vampiro
che è
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Occhi in trasparenza
socchiusi sulle orme del tempo;
passi svaniti dietro il flusso marino,
stingono nel cuore, una danza pazza.
Ceneri d’amore sparse,
Frantumi di anime scarse,
su ogni petalo di luce raccolta,
s’innalza una speme divina.
Ogni
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Fiocchi rosa a volar come farfalle
ti parlano Donna di Prevenzione,
Ottobre di ricerca e amore,
sveglia tuo pensier
alla lotta contro il tumore.
Un fior che profuma di paura,
un fior col pallore della morte
spunta sul petto,
cuscino di gioia e...
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C’è un’anima qui
intrappolata nel tempo
di un’ onda di vita.
Perso è il linguaggio
di un sentire antico
tra gli angoli
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Forte ululava il vento
non per stimolare la tormenta
che già presagiva la sconfitta
ma perché da sè si rese conto
che
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| E camminerai per il mondo
che ha perduto la luce d’antichi sogni,
e lo illuminerai,
come accadde quel lungo martedì,
con la tua genuina ingenuità,
con quell’innocente pianto
che tanto mise in apprensione
quegli artisti che ti crearono,
coloro che
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Qualche sogno lo lascerò per il mare
e le altre ombre
in questa pianura
dove il bosco ha radici antiche
E ci sono presenze
che il mondo non ha riconosciuto
come reali
se non negli incubi dei bambini
Qualche battito lo terrò per la
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| E anche oggi vicini eppur lontani
una sottile parete anni ‘60
era lì e poi una porta aperta
sempre nello stretto corridoio
ah gli occhi che non vedono più
pieni di cataratta gigante ombrosa
i miei ormai decidono loro chi
guardare e chi non guardare
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| No’ gh’è pì l’olmo
’n fondo la contrà,
solo la soca
che brassa la tera è restà
e la fontana
ormai tuta nuda
l’ha canbià osse
nessun pì le saluda.
No’ fa pì musica
l’aqua col gardelin
e lì, no nasse pì l’amor
coel che segna ‘l destin.
L’olmo pì
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| Negli anni ribelli
di ritorno dal tuo oblio
silente scavi.
Trivella di tenacia
mutasti la tua rabbia
in determinazione
e adesso hai il sole
e l’obiettivo in faccia.
(Il target da centrare
è il te stesso che tu vuoi)
Non hai bisogno
di
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Fermo immagine e vento,
L’amore ricacciato in gola
splende fascio di luce e caos
nei giorni della tua assenza
come riflessi di natura morta .
I particolari dell’amore spiccano di nitore
Sui muri delle tue storie
Polvere di emozioni
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| Matritta chi fatica!
Jurnati a pidalari
e du tempu nun parrari.
Puru muntagni i scalari,
pi ‘na vittoria ‘ssapurari.
Si la jamma è ‘n’jurnata,
’nu veru piaciri a pidalata.
Chianata, chianura,
’na vera forza di la natura.
C’è quannu la
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| Poi la Luna ebbe un fallimento,
quando lei si giró.
E la natura non fu più verde,
brodi di ghiacciai,
quando lei se ne andò.
E ora mai più
ci sarà odore dalla pioggia,
ne più Giove nelle notti serene.
Il vento d’Agosto,
foglie rinsecchite
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Porgere verità
mano nella mano
oltre l’apparire
perché noi
si comprenda bene
l’io superbo
s’inalbera
anche sincero
e si prostra
tra le lacrime
nel cercar la via
maestra...
mano nella mano
guidami alla tua magione
riflesso di sincerità
e
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| Se plana pace
l’esserti canto, all’apice
che ci rese di piuma
sconvolti i passi
in tangenza che unisce
lo spazio, qui
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Lasciami l’illusione
di essere una metastasi
del genio dei poeti,
un limbo incantato,
una biglia perfetta.
Sono ancora l’iride
che contempla le viole,
una campana di paese
che prolunga i giochi,
la primula occulta di marzo.
Lasciami
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A te che usi il ricatto
vuoi l’anima con fiocco
sei un diavolo solo
all’inferno ci stai bene
ma solo non vuoi stare,
ebbene un due di picche!
Cerchi un corpo da dilaniare
usi dolcezza, ma sei fiele.
Non vuoi la mia felicità
vuoi la mia
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Sento fiumi scorrermi dentro,
cascate che scrosciano impetuose
portando via ogni emozione.
Montagne incastonate nell’anima,
frangiflutti, che riparano il cuore
dalla tua essenza, che conosce ogni anfratto
ed ogni parola che tengo stretta nel
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Non ho più il passo veloce di un tempo,
mi riescono male le acrobazie dei pensieri,
i calcoli di profitto e quelli di interessi;
Mai stato un bravo matematico,
un ragioniere perfetto.
Non ho mai usato una calcolatrice,
ho fatto i conti sempre con le
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ingoia il cuore mio
ingoia l’amore mio
ingoia il respiro mio
oh dolce stella del mattino
amami con destrezza
stupiscimi con la leggerezza
di un angelo in fiore
proteggimi con le ali sensuali
materne della passione
amami con
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Ho sognato stanotte la Poesia
ch’è venuta a trovarmi, ma era triste
e mi parlava della nuova via
e di cose che mai s’erano viste.
Anche in passato c’era la mania
del beffeggio e il poeta nelle liste
era burlato, ma con fantasia
e rispondeva
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Per sette volte ei fu, il Cigno; cantava
su’ una riva del lago, ed era Notte,
si rivolgeva a’ i fiori,
e l’Autunno era vicino... era svelto.
Ma di che mai ei cantava?
La foresta d’intorno lo sa, e dice:
- Lo udii cantàr d’Amore -.
Ma, alfine, ei
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| Dimmelo tu cos’è
il caffè che fuma
la pioggia sui vetri
dimmelo, dimmelo tu cos’è
questo incedere di ore
la pazienza che mi manca
e poi il vento, lo senti il vento
alza la polvere nelle strade
impazzito, è senza riguardo il vento
dimmi cos’è che
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| Appoggiato alla speranza,
bastone che sorregge
quando barriere il dolore infrange
colpi a cui toro
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Immagino un cuore insensibile
esente da tutti i dolori
quando colpiscono crudeli
con una cattiveria incredibile.
Un
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Ha gli occhi belli, azzurri come il cielo
ed i capelli biondi come il sole,
la mamma sta dormendo, lei la guarda
ed ogni tanto muove ad un sorriso.
Un angelo di bimba sopra il letto,
al suono intermittente della sveglia
la donna guarda l’ora,
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Sulla soglia dell’alba
graffio di mattino...
solitario
allo sguardo stupito dei bagnanti
cammina sulla sabbia d’oro...
eleganza, armonia del
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Ho trattenuto il respiro
quando ho visto la solitudine
dei campi di grano abbandonati,
mentre leggeri galleggiavano
i miei pensieri.
Ho trattenuto il respiro
quando la luna cercava di avvelenarmi
coi suoi malinconici influssi
ma le stelle
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Come l’aria, ghiaccio
nella gola, fino al singhiozzo del sole,
fino al colore di una neve
che non appartiene più
né alla terra né alla mia pelle
- la tua non mi è mai appartenuta -.
Sapresti parlarmi della luna,
e sapresti a lei far
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