Fiorivano nel mese di febbraio
i mandorli odorosi di rugiada.
L'alba frizzante sognava primavere
e nutriva bocche affamate di speranza.

Guardavo transitare le navi sullo Ionio
e dall'altra sponda lo stretto di Messina.
La mia terra fu terra di conquiste:
greche, arabe, normanni che hanno
lasciato l'impronta sul mio volto.

Resti di antichi fasti e di culture:
ed un insieme di alchimia
nella lingua che conobbe la poesia.

Cantavano guardando le stelle
i pastori in tutte le stagioni
canti sereni della mia memoria
ancora impressi dentro la mia pelle.

Sotto il sole ardente di un giorno d'agosto
partimmo verso una terra che non
ci apparteneva e che conserverà
per sempre, i sogni e le sconfitte
dei miei genitori.

L'erba del mio giardino è senza inganni
resiste alle tempeste ed alla neve
sbocciano le camelie e le ortensie
e una rondine torna ad ogni primavera.

Ed il profumo dei mandorli in fiore
lo sento sempre, nel mese di febbraio.