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                    | «Il destino disse: "Non sopporterai la tempesta", io risposi: "Sono Io la tempesta!"» |  
                    | Inserita il 18/06/2018 |  
 
  
  
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        |  | Rode questa sorte lega assente e inerte
 maschera dietro irte mura
 in una solida cura,
 nacqui foglia
 forte e libera
 via dal ramo
 lasciata al vento sola
 
 se conviene
 quell’infida quiete,
 muta l’aspetto delle cose
 la notte scorre nelle vene
 diviene artiglio,
 ombra del passato,
 nasconde e perde ogni vagito
 
 son gialle le foglie su terra grigia
 un brivido di pioggia
 irregolare, imperiosa
 che scroscia,
 dietro è intemperanza
 mesce vino d’ebbrezza
 in un’anfora chiusa
 dove riposa una rosa
 
 il pensiero
 in disparte armonioso
 brucia la fiaccola che tiene
 tra il tuo seno prosperoso
 e nel grano rigoglioso
 il temporale or si posa
 
 ma nel miracolo che avviene
 si placa il caldo e le pene
 nell’acqua che scroscia
 defluisce l’angoscia
 torna il sereno
 quieto, dolce e ameno.
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