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                    | «"secondo me è la classica attesa di uno scrivano in cerca di ispirazione che mai più verrà"» |  
                    | Inserita il 31/03/2012 |  
 
  
  
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        | In una sera buia d'inverno,
 davanti al crepitio
 di un vecchio camino,
 un uomo solo
 dischiude la sua amica,
 fedele, cartella
 compagna di tanti
 amorevoli segreti;
 
 pagine bianche appaiono,
 sue strofe aspettano
 come un bimbo il latte materno,
 ape il nettare di un fiore,
 guancia carezza di madre;
 
 nessuna parola elabora
 il cervello,
 nessuna emozione sgorga
 dal cuore,
 nessuna palpitazione fuoriesce
 dall'anima,
 nessuna idea formula
 l'intelletto,
 nessuna riflessione esce
 dai ricordi;
 
 non ha più nulla da dire,
 esternare, comunicare;
 elaborare, incidere
 con il nero pennino,
 aspetta impaziente solo
 un sordo sussurro,
 un vagito lontano,
 una scarna mano tesa,
 che scriva per lui
 o dipinga,
 nell'irreale quadro
 della sua ormai
 consunta vita:
 
 la fine
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