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 | ♦  Pierfrancesco Roberti   | 
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                    | «Sarebbe bello trovare un bravo vignettista che ne facesse un'opera a fumetti. Pongo per questo alla vostra cortese attenzione questo mio lavoro, dandone concessione a chi lo volesse utilizzare al fine di illustrarlo.»
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                    | Inserita il 05/11/2016 |  
 
  
  
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        | E’ un convento piccolino,non più grande d’un puntino; dove è?
 Non so, è disperso, vaga in tutto l’universo.
 Vivon qui sessanta frati e son tutti innamorati,
 sono i frati dei minuti che dal tempo sono uniti.
 Frà Minuto è il più importante,
 ha un binocolo gigante ed osserva l’infinito.
 E’ un astronomo istruito e chissà come farà,
 riesce ad essere presente anche qui, nella realtà
 e con questi suoi poteri ed un po’ di fantasia,
 porta avanti tutto quanto con fusione ed armonia.
 Frà Secondo è lo scienziato, è dottore laureato,
 si diletta ad osservare il mondo monocellulare;
 sa far nascere la vita da una punta di matita,
 può svegliare anche l’amore nel profondo del tuo cuore.
 Frate Terzo è il direttore e si fa dire sissignore,
 sgriderebbe tutti quanti ma non può, son tutti santi.
 "Qui si vive con amore, se sei buono, sei il migliore".
 Frate Quarto è il musicista, buon cantante e chitarrista
 e con grande precisione fa suonare il campanone;
 batte il tempo con ardore, segue il ritmo delle ore.
 Frate Quinto è un pazzerello e si diverte col pennello,
 é un pittore assai quotato e dipinge il suo passato
 per vedere il suo futuro che va avanti lungo un muro,
 da lui stesso costruito, dal convento all’infinito.
 Frate Sesto é il più modesto,
 dice sempre "non lo so, non c’è nesso, non si può";
 quando dorme, nel suo letto, sogna d’essere perfetto
 ma sognando solamente, non arriva mai a niente.
 Frate Sette è il cuciniere e conosce il suo mestiere,
 ti sa fare da mangiare in un modo da invidiare;
 dentro nelle sue padelle, son passate anche le stelle.
 Frate Ottavo è un piccoletto e da tutti è prediletto,
 da mattino fino a sera suona sempre la tastiera:
 da una mano a frate Quarto esibendosi al concerto
 che si tiene solo il sabato e con obbligo soprabito.
 Frate Nono è molto buono e nell’aria sente un suono,
 dice"è l’energia celeste"che per lui tutto riveste;
 "sento un suono, è molto strano, chi lo sa se sono sano"?
 Frate Dieci è l’ortolano e lavora a tutto spiano;
 ha un problema con la frutta, se la mangerebbe tutta
 ma con quella che gli resta tutti riescono a far festa.
 Frà Undicesimo è il guardiano che non vede da lontano;
 ha gli occhiali spessi un dito e non sa mai dov’è finito,
 se lo mandi alla dispensa, lo ritrovi nella mensa.
 Frà Dodì l’hanno chiamato ma il suo nome è Mezzogiorno
 ed è quello col palato più veloce che c’è attorno;
 serve in tavola al convento e poi mangia in un momento,
 per potersi dar da fare con i piatti da lavare.
 Frà Sessanta è un pensatore, sta seduto molte ore
 sotto un albero nel prato ricordando del passato:
 poi si schiaccia un sonnellino, sogna un mondo piccolino,
 dove tutti, con amore, lascian scorrere le ore,
 senza odio ne violenza ma con calma e con pazienza;
 però il bello è che sognando, lui lo sta già realizzando.
 Tutti gli altri son poeti, fra le stelle ed i pianeti,
 si divertono a parlare con il gioco del rimare
 e lavorano quel poco, per portare avanti il gioco.
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 Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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            | «Questa filastrocca da me scritta tempo fa, è stata anche resa in musica con parti di coro e solista.» |      
     
 
                
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