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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Di questa notte a ferro e fuoco
le zanzare al lampione moribondo
l'aria ferma morde le foglie e dal ponte
luci fantastiche dovute all'effetto
e tu cosa fai mentre accado distante...
Tu cosa fai in questa notte d'asfalto...
Magari uno ti parla della luna
e con la mano scava sotto la veste
ma io spero di esserti addosso
fino in gola come fossi la peste
io spero tu stia morendo da sola
mentre le dita s'infilano allagando lenzuola
il buio ha il mio nome e respiri più forte
sono il male durissimo che ti sfonda la notte
e quindi succhia quest'anima infelice
e succhia più forte perché è dolorosa e stanca.
Le tue tette gridano invacchite e notturne
le tua mani cercano l'assenza venosa
ti calmi, affaticata, ritorni silenziosa
e ti resta l'amore, il cancro si espande
resti nuda e ferita, terminale, smarita
hai un per sempre da morire che feconda la vita. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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