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Qual levigato ciottolo è il cuore
della donna
posato sul greto del fiume
ammiccante
tra correnti impetuose ed alghe
a carezzarne il battito
Eppure sembra eternamente fisso
immobile tenacia di aggrapparsi alla vita
e fortunata l’audace e delicata mano che
immergendosi sappia coglierne l’essenza
e del caldo cimelio accontentar la brama
La donna è come la pallida corteccia
della betulla
tanto elegante e fina
eppure forte e protettiva
scudo alla linfa che dentro la bagna
e forte fino a staccarsi distrutta
Come la bruma in silenzio si posa
a sbiadire la vista e più non si toglie
e nel suo ovattato candore
mentre il mondo si fa più lento
ed il respiro sempre più fioco
nemmeno t’accorgi ch’è già passata
nel sogno
e smarrito ti svegli
un poco più solo
La vedi distratta tra le vetrine
semplicemente maglietta e jeans
i capelli raccolti e
appena un velo di trucco
così naturale
come il sorriso che l’accende
che ti prende
scoprendoti la parte del mondo
che lei meno conosce
eppure ne è la regina
E quando ti parla con voce ammiccante
ti par di sentire il canto del pioppo
distratto e sognante
quasi mistico nella sua ingenuità
mentre la passione le fa vibrare
come dell’arpa le corde sagge dita
così gli occhi un bocciolo di rosa
Ti regala una luce
che mai si spegne
chiedendo in cambio la tua attenzione
come se un re
ti desse il suo regno
al prezzo di un po’ del tuo nome
E la pensi e la vorresti
le offriresti la tua passione
come un vulcano che silenzioso per anni
esplode urlando il proprio calore
ma basta uno sguardo e tutto si spegne
senti le braccia abbandonate
la stessa forza d’un lieve sospiro
Onda che sbatte su scogli in tempesta
così la vorresti sentir sulla pelle
ma appena le sfiori la madida pelle
ti senti marea che accarezza la costa
che disegna la sabbia e le dona conchiglie
e che ne raccoglie granelli dorati
nel sonno a svelarle
fiabeschi fondali
E nelle notti in cui sveglio la stringi
nel sonno indifeso
che pare bambina
e neppure t’accorgi che è lei che ti salva
Che ancora ricordo quando mi accadde
e nel tumulto estasiato del cuore
in silenzio a guardarla
mi misi a pregare | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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