Figura amica di costante avventura
dinamica nel sodalizio di sostanza e parola,
scavato il volto e la ruga palese affiora
e del radioso cielo solo ricordo indelebile.

Or nel vento del quotidiano incedere
fior d'autunno l'invitante tuo aspetto,
nella nuova stagione che invadente appare
palpito ancor fremente al tuo cospetto.

Sono lontani ormai... quei giovani arditi...
in primavera di vita bramosi a scoprire
come petalo di rosa il sentimento profondo,
che irruente vulcano esplodeva dentro.

In quel prato di primizie in fiore
colorando ogni attimo d'istinto... l'innamoramento,
senza remore e razionalizzata ragione
volavamo leggeri, oltre costoni alti e scoscesi profondi.

Quella mano delicata verso le mie labbra
nel fulcro del magico momento hai accostato,
l'odore di due corpi hanno cinto le nostre vesti
e due bocche affamate d'amore si sono unite,
in quel bacio come semplice nutrimento
tutto il desiderio, l'essenza e il calore del sentimento.

Oh... magiche e invitanti sequenze di disegni
nel mirabile quadro di quel travolgente fiume,
che radioso scorreva limpido e lento
nell'alveo di teneri incontri e esuberante trasporto!

No... in quest'autunno che volge verso l'inverno
non restiamo prigionieri dei rigori del gelo!

Felini come gatti addentiamo squarci di sole
e stendiamoci sicuri per goder di quei raggi il calore,
dimenticando... rughe, visi accigliati e corpulenta mole
non si è perso in ricordi stanchi il palpito del cuore,
ma vive in noi profondo il germe dell'amore...
fino all'ultimo alito di vento... ci seguirà fedele.