Tu, non ti accorgi
quando i miei occhi sanguinano
dietro l’oblio del silenzio,
tacciono anche le pareti
imbiancate di paura e
da soffocanti singhiozzi.

Vai via da me... Uomo!
Tu, che bruciasti i miei sogni.
Tu, che incarnavi l’amore.
Io, che ti chiamavo Amore.
L’ angoscia oltre il ciglio
di una porta socchiusa.

Lasciami fiorire ancora,
lasciami danzare tra le nuvole
con le mie scarpette rosse,
fammi ricordare l’abito in tulle
e la musica che ci rese protagonisti.

Quel sogno infranto di fanciulla
che brucia il suo vestito,
liane che penzolano
di speranze inorridite,
lacero il mio cuore
tra frammenti di vetro
e il mio corpo inerme
in quel lago di sangue.

Ora volo tra i miei sogni
lasciandoti in pegno...
la mia scarpetta Rossa.