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Un signore ricco e vecchio era prossimo alla morte,
lamentava tutto il giorno acciacchi brividi e malori,
sopragiunta era la gotta
trasformata poi in cancrena
era proprio una gran pena vederlo immobile sul letto,
la gamba destra era ormai cotta
da unguenti e preparati,
"Incapaci e disgraziati"
urlava a medici e dottori
che rivolgean lo sguardo verso il basso
proponendo come sempre una purga e un salasso.
"Andate alla malora e lasciatemi alle braccia della morte
e chiamate presto la mia consorte... mi allieta un suo sorriso
prima che giunga l'ora".
La notte stessa il vecchio stanco di soffrire
invocò la morte!
Passavano le ore, sempre uguali le sue parole
ripetute a cantilena:
"Oooohh che ingiusta la mia sorte...
non ho forse in vita fatto il mio dovere?...
Questo mondo io ora voglio lasciare,
vieni o Morte ti prego
non farmi più aspettare,
la senti questa sofferenza mia?
Ti supplico o Morte son pronto ad andare
portami via!"
La morte bussò alla sua stanza
e il vecchio mormorò:
"ch... chi è?"
"Sono la morte! "
"La... Morte? e... che volete da me?"
"Ho sentito che mi chiamavate... forse a causa dei forti dolori,
venite con me, c'è un carro che ci aspetta là fuori!"
"E dove vorreste portarmi di grazia?"
"Dove volete che vi porti!...Io sono la Morte...
di sicuro nel regno dei morti!"
"Eeeeh... mmmh... ci dev'essere stata un po' di confusione...
non sono io l'unico vecchio malato di questa abitazione!
voi avete udito una voce di dolore e di pianto?
era senza dubbio la voce di mia moglie...
se guardate meglio la sua stanza e proprio lì accanto!" | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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