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Antonino R Giuffré
Le 24 poesie di Antonino R Giuffré
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È notte. L’acre battaglia piazza teschi
e fiere di bronzo in grotte dove mare
e terra tremano senza
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Nei terreni di ante rem ramificano queste
braccia come sterpi rovinosi e sassi
e fiumi strepitano in corpo
alla luna
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Anche gli amori felici fanno male
dove sempre si resta a guardare,
senza più fiato,
lunghi baci e lunghi
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Alla sabbia che il libeccio solleva
lungamente, dove ai nembi anneriti
dalla tempesta e da strepiti
lontani – gabbiani,
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Dai ricami di primavera
i raggi filtrano tenui speranze
- qui - la pineta verdeggia
tra profumi e liberi voli
d'uccello.
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Sulle labbra baciai la rosa
di giovinezza, un ritratto
in verdi passeggiate tra i viali
della nostra assenza;
gli aspri
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 | Andando per i viali di limone mi volto indietro,
al di qua d'uno spineto di rose e la rotta
grondaia. E rido un poco se
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| Piove. Adombrano stille colme di pruina
Le campanule, sotto l'egida del castagno:
Il Simeto fluisce in onde flacide e tranquille,
Dove muoiono fratte foglie ormai faticate
Dagli anni ancora un lungo grido
In questa terra selvaggia. Ma
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| Sento i mirtilli morire al tuo seno,
Martina - tra rovi di sangue e incenso -,
Lo sguardo greve sul greto opposto
Da dove ti spio, con
Occhi selvaggi - aria di felce
Maligna. Ch’aspetti al congedo?
Su quella pianura di frutti
Non cadono più
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| Nel Tempo s’aggriccia l'avo de’ ciliegi,
gli umani silenzi di Dio:
ma dove? – Nessuna strada, per questa via.
Era negli occhi di glicine – ricordi -
un affondo di anima (che da te a me,
sospirando, glissava mai lo sguardo.)
Arranca la carena
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| Fuoco ne’ tuoi occhi se potessi.
Un attimo e stringerci come fossimo
fiotti d'una stessa fonte. E quel sorriso
che storia
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Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Antonino R Giuffré.
| Delle tue aurore che primeggiano serali
È leggera scia – come un incerto viandante
Cammino nell'ombra, non per ghermirti
Ma per amarti sognando, ovunque tu sia.
Chissà in quale primavera Tu,
Amorevole piaggia e ristoro, forgi
Felici
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| E mi sorridi con quegli occhi
fino al mare, per infiniti respiri d'amore,
plastici voli di rondini in festa.
E ti sfioro sulla pelle come
rose rosse del nostro giardino,
A freschi lasciti di sale e rugiada.
Un sogno sui tuoi capelli,
il miele
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| Perché si veda splendere
una cometa nei miei occhi,
basterà che la Notte
baci ancora di speranza:
quella
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| Dal muschio della faggeta
tempera l'aria fresca di mare e,
a sera, fonde con i tetri
fischi de ’ tardi marangoni;
sugli
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| Stai tra i pennacchi d'una cupola
convessa, dove più non si sogna,
dove più non si ride. Domani
è
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| Nei tuoi occhi bubbola il tuono
- l'ascolto come quel primo giorno
fu il palpitare del mio cuore -
e dei lampi stagliano
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| Non è mai stato così nero il grido
Della notte, come in questo letto - è un'onda
selvaggia, la mia
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| È stato un attimo essere nel mondo
Fuori dal mondo - cogito ergo sum -,
tu che eri una dolcissima bambina
sulla
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| Dal mare è sempre un'eco profonda
Come nei tuoi occhi si fosse
Immolata l'ultima onda che ci ha visti
Passeggiare
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24 poesie trovate. In questa pagina dal n° 1 al n° 20.
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