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Famiglia
Le 5666 poesie pubblicate sull'argomento 'Famiglia' Poesie sulla famiglia |
Domani,
avrei aperto gli occhi
squarciando il mattino
col più tenero dei gridi
-quasi colomba alla grondaia-
e poi con rapidi voletti
sarei atterrata sul tavolo, in cucina
non a covarle, le uova
ma ad impastarle
Una bella torta,
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 | Non c'è più
la zappa nell'orto
il tuo studio aperto
quel filo di fumo dallo spiraglio
non c'è più
il suono forte della tivù
il tuo apparecchio acustico da sistemare
non c'è più
il
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Polka |
13/11/2011 14:14 | 884 |
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| È mattino,
le prime luci dell’alba
tingono di rosa pallido
il mio cielo.
Guance piene
su un ovale
a me ben noto
mi sorridono e domandano:
"sei sveglia o stai dormendo?"
L’ennesima notte insonne
è ormai passata
e indosso panni di
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| Vera come quel sole
che non puoi confondere,
ti raggiungerei
ovunque tu fossi
faro della mia vita,
guidami
sulla mia strada.
Vera come quel cielo
dipinto su quello spazio bianco
foglio senza margini
steso sui vissuti.
Vera come la mia
vita
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 | Battiti impazziti
gioia infinita,
dolce questo stringerti
forte al mio cuore.
Sognerò per te
un verde prato di fiori
perché tu possa
respirare il profumo della vita,
bagnarti
di fresca rugiada,
ristorarti
con caldi raggi di
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prima alba di nuvole scarlatte
nel cielo delle rose
è la mano di Dio
che accelera i battiti
e stringe forte il cuore
la strada
dove le labbra
come l'azzurro
incontrano l'arcobaleno
è la tua strada
il giorno consegna alla
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Midesa |
11/11/2011 18:01 | 4952 |
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Ti voglio dire
mio caro figlio, di tutte quelle ore
davanti alla finestra prigioniera,
nei miei silenzi strani e sguardi
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Un mazzo multicolore
Di assortite fiori
Stringi con premura
Al petto!
Sospiri e accarezzi
Ciascun fiore in parte,
Riparandoli con cura
Dalle intemperie della vita!
Sofferenza loro è tua
E la loro allegria
Insieme festeggi.
Preghi
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Pezzi di me stesso cadono al suolo,
lacrime di pietra per te che sei in volo,
lì a dipingere ritratti d’amore,
alato è il tuo passo e non fa rumore;
improvviso, inaspettato il tuo maestoso andare,
a noi le valigie per poterti
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 | oh contorta carne
neonata
ridicola
poltiglia abbandonata
al freddo adagiata
immaginata
in quale pertugio
rifugi ora
il tuo angelico candore
in quale deviazione
ripercorri sorrisi
ed abbracci calorosi
mentre instancabile
il cancro
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EnzoL |
07/11/2011 20:02 | 2137 |
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Divincolarsi alla marea del dovere,
rifiutare ed esultare alla Danza spietata
nell'incoscienza spinosa
che presi a dosi spietate per vivere.
Ostinata e caduca - Prometto
di deludere ogni tua aspettativa,
di scoraggiarti;
e se il tuo viso si
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Vi vedo crescere
attraverso lo specchio
della mia vita,
e ogni volta
che ci guardo dentro
mi rivedo sempre un po’,
quasi che la memoria
si fosse delicatamente adagiata
tra i loro gesti.
Caso mai mi fossi scordato
di quanto fosse
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il mio cuore
non conosceva il desiderio
il fato la speranza
la gioia di averti un giorno nelle mie braccia
i colori divampano il calore il sapore
quel senso di immutevole stupore
dentro lei batte un piccolo cuore
piccolo embrione
creatura del
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Invidio la pianura
che assiste le tue rughe
e le sorde rugiade
che si affacciano rosse
fra il silenzio e la tua
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Arranca il verbo,
desiderio di ferire non esprime.
E cerca e scova
nelle pause e nel silenzio
la capacità di mediare.
Una lotta impari,
uno scontro senza superstiti,
non d'amore.
Aggressioni esterne
che non risparmiano
la
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 | La stanza caldissima gelida di sensazioni
gli sguardi d'interessati spettatori
il tuo occhio muto che non ha domani
il mio terrore in bilico sul nulla...
quanto ti somiglio o padre
in quel sorriso timido e cordiale
pronto ad aprire il cuore
in
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Vorrei donare
una carezza più lieve
il sole vergine
su favolose rive
la brezza
dei mari percorsi
se dalla morte
si rinasce
oggi
nel tuo mondo
più grande
del mio cuore,
ogni pianto deterso
la bellezza in ogni fiore
un
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Julie |
02/11/2011 15:08 | 2680 |
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 | Non c’è silenzio
lì dove è un destino truce
a comandare
l’urlo si spezza nel preambolo
di un epilogo orrendo
che
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 | Oggi ricordiamo i defunti
i morti sepolti da tanto da poco
ricordiamo quelli assai cari
anche quelli meno cari
un pensiero non si nega a nessuno
avevamo cercato di studiare per l’aldilà
così aveva raccomandato il poeta
ma qualcosa
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Una vecchia sedia a dondolo ormai vuota
quel buco lasciato nell'anima
rendono Novembre ancor più cupo
anche se ormai lontano
vivi ancora la tua vita nel mio cuore
e gli occhi piangono lacrime ormai asciutte
inghiottendo litri di
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 | Imperturbabile appare
la mente mia
allorché al pensiero tuo si volge
ma dappresso
nel mentre il tuo scorcio ricalca
trasale
riesumando vivide ombre
Tenue carezza amorevole
la mano tua sul mio capo
il mio sguardo seguiva
suddito di un
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| Pare che
invada spazi,
che abbia egoismi,
che sia di parte.
E' il ruolo del
genitore
che sembra
un'acrobata
sul filo, che vi
cade senza
una rete
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| E là
dove il cipresso impera
ora c’è una campana
con il suo suono che non sa
a chi cantar la sua mesta nenia.
Per lui,
su quegli occhi chiari,
l’inverno è stato solo
un affondo fatto di sussulti,
come rizoma rimasto
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 | è il primo giorno dell’inverno
ed io la vita la capisco solo adesso
è troppo tardi per parlare
è troppo presto per sperare
sono miracoli e briciole
i giorni trascorsi che cadono via
le mani fredde
il tuo saluto appena
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Eirene |
30/10/2011 09:24 | 2516 |
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Correvamo a denti stretti
nella luce del millennio
Vedevamo l'ultima resa
come esca persa nel fondale
Spesso pioveva allagando piccionaie
In quell'assurdo zolfo estivo
della favola bella imparammo tutto
comprendendola davvero
soltanto nel
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hy ju |
30/10/2011 00:21 | 1991 |
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Dunque era questo
il giusto richiamo
al tuo amore che fugge
i rumori delle città brusii
di folle imprigionate
in mari di cemento
Angelo che mi consoli
riposa ancora
in questi versi
- gesti d’amore in un tripudio
di rampicanti
e
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E' lì,
quasi perso dentro un livido,
immenso candore.
Le ali piegate,
quattro piume sul capo,
gli occhi sgranati d'antico stupore.
E la mente s'appanna
e si perde lontano:
sicuro camminavi nel sole,
la tua dentro la sua mano forte.
Ora
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Sei tu
la regina dei ghiacci
delle nostre fiabe
antiche
la mano che strangola il cuore sorridi
d’inverno
quando è più fragile il dolore e grava
sulle mie spalle curve
allora
le lacrime sono macigni
di ghiaccio
che rotolano
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La fecondità della giornata
ripaga la mia stasi sottomarina.
I miei passi,
erano infelpati?,
seguono tratturi antichi
resi sicuri dalla consuetudine del martello.
L'aria,
resa stanca dalla lieve insolvenza solare,
attraversa i miei
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Dolce uomo
mi tenesti la mano,
mentre le tue parole diventavan ghiaccio,
come il viso, le palpebre e le tue mani,
e poi ti vidi spento.
E pian pian prima dell'ultimo tuo respir,
pioggia di lacrime.
ti ricordo ancora
mentre il tuo amore,
lo
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5666 poesie pubblicate sull'argomento Famiglia.
In questa pagina dal n° 3391 al n° 3420.
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