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Trovati 833 commenti di Marina Como
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«Una poesia che invita a lasciarsi andare all'utopia dei sogni. Un linguaggio scorrevole dialogativo che ben rappresenta la volontà di lanciare un chiaro messaggio. Una chiusa che lascia al lettore la facoltà di interpretazione. Io personalmente vi vedo un invito a vivere la vita come il più bel sogno, leggendo in quel ”quando... più a lungo” come ”quando saremo morti”, ma nello stesso tempo essi ”sono l'altra vita che verrà” a rafforzare la grandezza di un'anima se sà sognare.» |
Inserito il 18/01/2008 da Marina Como alla poesia "Stiamo sognando" di Sabrina Balbinetti |
«Originalissima poesia per un amore da scavare, ritrovare e godere di tutto il sapore della passione. Molto riuscito il ricordo con particolari vividi anche introspettivamente.» |
Inserito il 16/01/2008 da Marina Como alla poesia "E' sciapo" di Benedetta Cavazza Miciamalvina |
«Come il giorno anche noi ci spegneremo, e la speranza di lasciare gli affanni e che la bellezza del fiore che saremo nel ricordo splenderà più vivace quanti più saranno i ”sussurri” che avremo seminato. Un quadro reale, quasi una camera mortuaria dipinta con linguaggio tenue e la luce della naturale pace.» |
Inserito il 14/01/2008 da Marina Como alla poesia "Indaco" di Zima |
«Una grande poesia che nellla brevità offre un enorme panorama di riflessioni. Con l'uso dei personaggi mitologici permette una capacità di metafore creando un originale modo di denuncia contro i signori del ”sonno” che ci conducono all'inferno.» |
Inserito il 14/01/2008 da Marina Como alla poesia "Saggio o solo pagliaccio?" di Rasimaco |
«In una grande breve tante riflessioni celate in ogni vocabolo. E la grandezza della notte, a volte benigna, in altre prevale il buio inteso introspettivamente, come epoca medievale della storia... Una poesia che offre un quadro naif, dove ogni elemento è ben disegnato, pur tuttavia si offre nel variopinto delle interpretazioni che gli si danno. Quando il massimo della scelta dei vocaboli offre una grande poesia.» |
Inserito il 13/01/2008 da Marina Como alla poesia "Notte di guerra" di Sabrina Balbinetti |
«Nel ”clamore del giorno” si perdono i sogni, le proprie peculiarità, e con essi la vera ”libertà”, schiavi di un ”pianeta ristagnato” e dalla incapacità di agire (stelle immobili che vagano nel buio) . Non ci resta che 'accarezzare' la notte. E coltivare la soffusa luce della luna. Poesia dall'alto spessore descrittivo ed introspettivo.» |
Inserito il 13/01/2008 da Marina Como alla poesia "La stessa sorte" di Elisabetta Randazzo |
«Una poesia efficace nel linguaggio semplice ma con metafore ricercate e dai toni molto forti che rende tutta la rabbia dell'impotenza. Nella chiusa traspare la denuncia contro la ”casta” dirigente. Dura presa di posizione e staffilettata anche nel titolo che sebbene usi la parola ”italiota” con cui i greci chiamavano gli abitanti dell'italia meridionale, a noi ricorda più per fonosimbolismo un italiano idiota! Ben usato il termine nel doppio significato.» |
Inserito il 09/01/2008 da Marina Como alla poesia "Al rogo gli Italioti!" di Zima |
«Tra i cumuli di rifiuti di Napoli il ”forse” di un bimbo che nasce, Bellissimi i versi ”la tragedia del bene”. Una poesia che minima di particolari lascia un effetto dirompente nell'uso di vocaboli scomodi, e graffianti, come la immondizia.» |
Inserito il 08/01/2008 da Marina Como alla poesia "Per un bimbo che vagisce" di Luigi Ederle |
«In una poesia un quadro impressionista dove anche uno spruzzo di cielo assume le forme che in genere vengono riservate alla nuvole. Una atmosfera magicamente donata che raggiunge il suo apice nella meravigliosa chiusa. Originale e ben fatta anche nel ritmo e nelle pause.» |
Inserito il 08/01/2008 da Marina Como alla poesia "Tele d'indaco" di Kate |
«Con la forza dell'ironia una dura frecciata che lascia il lettore a riflettere. E pensare. Nella forza dell'idioma il messaggio che l'autrice porge senza condanne, solo cruda realtà. Originalissima e ben fatta, l'autrice si conferma grande, nel raccontare in prima persona attraverso l'immedesimazione in ogni cosa, e dando sempre ottimi spunti di riflessione.» |
Inserito il 05/01/2008 da Marina Como alla poesia "Amore 'n provetta" di Sabrina Balbinetti |
«In romanesco una simpaticissima poesia-indovinello che nella chiusa svelando la farsa lascia un buon gusto di riflessione annidata nelle righe. Molto ben fatta nel ritmo trascinante degli endecasillabi e delle rime baciate.» |
Inserito il 05/01/2008 da Marina Como alla poesia "Oggnuno c'ha er suo " di Gian Franco Dandrea |
«Dove il ”nero” non riesce ad incidere il cuore si può inventare la primavera anche nell'età invernale. Ed ecco che nella poesia prende forma il sogno della primavera ed una azzeccatissima metafora introspettiva. Anche il lettore si avvince nel ”segreto delle stelle”.» |
Inserito il 04/01/2008 da Marina Como alla poesia "Il segreto delle stelle" di Leaf |
«Una poesia dialettale in quartine di perfetti endecasillabi (eccettuano i righi fa' la lettura... le cose importanti) che con ritmo travolge il lettore nell'ironia e nella ironia dello spaccato familiare che si offre, con una chiusa che lascia una simpatica riflessione.» |
Inserito il 03/01/2008 da Marina Como alla poesia "I pizzini" di Sabrina Balbinetti |
«Dalla greve atmosfera dello smarrimento si giunge ad una chiusa che stupenda lascia intravedere la pace, tutta la delicatezza di un amore e la sofferenza che si addolcisce nel suo nome.» |
Inserito il 02/01/2008 da Marina Como alla poesia "Che canta nel sangue" di Elisabetta Randazzo |
«Una nostalgia che traspare dalla voglia di raccontare e dipingere la scena perduta della infanzia. Una bella introspezione del bambino passato. Ma per me la vera poesia sembra uscire allo scoperto solo nell'inizio e nella chiusa: sublime breve sarebbe ”lasciarsi vivere in una sera d'inverno con un remoto sorriso”! dove il sorriso ”remoto” sembra far ritrovare all'autore il suo sorriso bambino, il suo sapersi volgersi ”indietro”, la vera sua essenza ed in questa innocenza accogliere il nuovo anno.» |
Inserito il 01/01/2008 da Marina Como alla poesia "Ricordi" di Paolo Ursaia |
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«Con ironia ed accurate descrizioni una umanità variegatamente descritta, dove nella metafora del gabbiano l'autore si pone a guardare la commedia della vita. Una bellissima chiusa riprende le strofe iniziali e ci lascia sognanti e concordi con il pensiero espresso dal poeta. Ed il paradosso di essere al centro dell'attenzione proprio per il non volerne porsi prende forma. E ci lasciamo travolgere dal senso di quiete raggiunto col sorriso.» |
Inserito il 01/01/2008 da Marina Como alla poesia "L’ arenile della vita" di Ermelinda Maturanzio |
«In uno scorrevole ritmo nel dialetto romanesco una simpaticissima poesia che ripropone il tema del verme e la mela, ma in maniera sorprendentemente originale ed ironica e la chiusa che svela la grande metafora. Una bellissima filastrocca per raccontare a prima vista una storiella che si rivela una grande storia data in pasto al lettore senza pietismo o autocommiserazione. Davvero ben fatta anche nella struttura a quartine.» |
Inserito il 31/12/2007 da Marina Como alla poesia "'na mela ar giorno" di Sabrina Balbinetti |
«Una bellissima chiusa incorona la poesia e la rende ancora più 'calda' nel confronto. Una visione dell'inverno ricca di primavere!» |
Inserito il 30/12/2007 da Marina Como alla poesia "Eppur l'inverno incede" di Maria Francesca |
«Poesia dove regna sublime l'infinità dell'amore nella malinconia della pochezza del corpo e della fine del sogno. Come il cielo che volge al tramonto il dolore più grande non è il non vivere, ma il non avere più quel sogno di amore sconfinato che si libra in alto insieme alle aquile. Una lirica stupendamente intrecciata introspettivamente e dipinta della cangiante luce del cielo.» |
Inserito il 30/12/2007 da Marina Como alla poesia "L’azzurro.." di Monster |
«Un linguaggio un poco troppo narrato per una grande verità. Fa eccezione la chiusa che invece forma una poesia a sè stante in un solo rigo. Ben detto il rinnovarsi che non si rinnova!» |
Inserito il 29/12/2007 da Marina Como alla poesia "Nuovo?" di Fippo2 |
«Poesia studiata e toccante in un crescendo di descrizione che dal particolare arriva sino all'orizzonte in una stupenda chiusa che fà riflettere. Un quadro d'autore con tinte forti.» |
Inserito il 27/12/2007 da Marina Como alla poesia "I bambini di Kabul" di Kate |
«Bellissimo puzzle d'autore dove ogni parola si incastra e riprende il motivo. Anche la notte è ”incerta” come me, che ”non so” il perché, ma sento (odo) che continuo ad avvelenare il Vero ”brusio di stelle” con ”ansie” misere in confronto alla grandezza dei veri problemi dell'umanità. Molto ben fatto in questo senso il ”brusio... d'altre vite” che propongono una visione d'insieme dell'uomo sia in quantità che nel tempo... tutta la filosofia e la storia della filosofia in un solo 5 vocaboli.» |
Inserito il 22/12/2007 da Marina Como alla poesia "Freddo che taglia" di Zima |
«Una dolce atmosfera di Natale tra dolci fatti in casa ed allegria. Ora che si hanno i dolci pronti industriali, i soldi per comperare tutto, manca quella semplicità, e con lei e le piccole cose, la mamma scomparsa, che rende la poesia malinconica e tremendamente reale. Un Natale per la famiglia.» |
Inserito il 21/12/2007 da Marina Como alla poesia "Non è il mio Natale di una volta" di Elisabetta Randazzo |
«Una poesia che mette brividi per le grandi metafore introspettive. Quando si sommano i conti ci si accorge di quanti numeri inutili sono stati scritti.» |
Inserito il 16/12/2007 da Marina Como alla poesia "Estate in Sicilia" di Rasimaco |
«Nel dialetto romanesco, una simpatica parodia dove le cose inanimate si fanno portatrici di riflessione. Nella migliore tradizione romanesca, ricorda Trilussa per metafore e satira. Molto piaciuta.» |
Inserito il 16/12/2007 da Marina Como alla poesia "Tutta corpa della cometa (back-stage)" di Sabrina Balbinetti |
«La struttura che ricalca il fluido scorrere dei pensieri per uno stupore verso quanto esce fuori da noi stessi, enigmatici e sconosciuti. Molto ben fatta e piaciuta.» |
Inserito il 15/12/2007 da Marina Como alla poesia "Mistero" di Sburtobross |
«Una poesia dove le studiatissime pause narrano più delle parole, ”nelle maree del silenzio” una grande tempesta d'animo. ”indomite carezze infuriano voci” sicuramente un verso che colpisce come una scoccata per la violenza dei termini che unici sottolineano il dramma: saette nella quiete di un'aria tersa di neve.» |
Inserito il 15/12/2007 da Marina Como alla poesia "Sgranando il silenzio" di Nunzio Buono |
«Grandi versi che descrivono la malinconia per una vita che si accinge al tramonto che sembra non venire mai. Le luci si spengono a poco a poco (debole chiarore) rimanendo solo ai margini della nostra strada nella chiusa stupenda.» |
Inserito il 15/12/2007 da Marina Como alla poesia "Crepuscolo" di Rasimaco |
«Uno stupendo quadro impressionista, dove la solitudine sovrasta la malinconia della casa in abbandono. Un bellissimo linguaggio che descrive anche in metafora introspettiva e trasporta con un ritmo variegato che accompagna il lettore nelle sfumature di colore.» |
Inserito il 13/12/2007 da Marina Como alla poesia "La casa che abbracciava la mia infanzia" di Roberto festa |
«Una bella struttura accompagna la poesia che degnamente ricalca l'omaggio a Rino Gaetano con un bel ritmo, molto musicale, (eccetto il verso ”un vento... amica” che è troppo lungo in 19 sillabe metriche) , e soprattutto nel fare poesia. La struttura divisa in metà anche dalla scelta del carattere: il maiuscolo di certo potrebbe essere una canzone scritta da lui! Una nota di critica nel verso ”il mio collo” dove sembra quasi che sia stato ucciso due volte, in un film che non gli rende merito. Nella chiusa leggo un accostamento del cantante a chi oggi cerca di denunciare il malcostume politico anzando un dito, come fece lui stesso (nun te regghe più) a sottolineare quanto la storia non sia cambiata. Una ottimo ben riuscito omaggio.» |
Inserito il 12/12/2007 da Marina Como alla poesia "La rabbia di Rino" di Sabrina Balbinetti |
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833 commenti trovati. In questa pagina dal n° 593 al n° 564.
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