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Trovati 833 commenti di Marina Como
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«Pennellate introspettive riflesse su un "davanzale" fiorito. La poetessa riesce con pochi tratti a farci sentir scorrere le lancette dell'inesorabile orologio, e del cambiamento. Ottima poesia del rimpianto.» |
Inserito il 11/11/2009 da Marina Como alla poesia "Sospesa" di Cinzia61 |
«Dietro un linguaggio apparentemente riflessivo, pause ben studiate portano il lettore ad evocare sentimenti contrastanti, e ottima scelta quell'!alternativamente" per sottolineare lo sconcerto e preparare un'ottima chiusa.» |
Inserito il 11/11/2009 da Marina Como alla poesia "Non pubblicherei mai una mia poesia" di You Don’t Know Me |
«Tra trine e vecchi "merletti" la coscienza è un elastico Ed il deserto attende nelle "segrete dell'animo" e scava... tutti i granelli, e nemmeno un'oasi in vista dalle prigioni d'interno.» |
Inserito il 08/11/2009 da Marina Como alla poesia "Quanti fantasmi" di Rasimaco |
«Magnifica notte in cui gli incubi si alternano ai sogni. Scioccanti le immagini d'anima ferita dal giorno. E la paura che anche gli ultimi sogni residui "tramontino" con "la luna". Davvero una poesia dalle immagini originali ed introspettività profonda che non si perdona nulla, neanche l'indifferenza dell'abitudine alle sofferenze. Eccelsa a mio modo di vedere l'immagine del "profumo di zagare" tra le stelle, come a voler dire che se sapessimo ascoltare la natura, e lasciarcisi cullare, forse sarebbe sogno. Cosa sono le pene del giorno, di una vita, di fronte alla grandezza del creato?» |
Inserito il 08/11/2009 da Marina Como alla poesia "Spiraglio degli occhi" di Paolo Ursaia |
«Molto ben riuscita la metafora dell'apnea. Ed in poche pennellate da colori naif la sensazione vivida dello sconforto interiore e la denuncia sociale. Ottimo il dipanarsi delle immagini per avvincere e trasportare il lettore con linguaggio comune che specchia la situazione descritta,» |
Inserito il 04/11/2009 da Marina Como alla poesia "Apnea" di Massimo Chiusi |
«Indipendentemente dal fatto di cronaca cui la poesia si riferisce, nel suo scorrere fluente sino alla chiusa, si snocciola tutta la psicologia di un bambino, Senza cadere nella retorica si dipingono grandi scene con vocaboli accuratamente scelti nella elementare lingua infantile Una poesia che ricorda senz'altro la forza dell'amore e del perdono, ma rammenta anche il problema dei bambini maltrattati che comunque vedono nel genitore il più alto esempio dell'essere adulti. Grande sensibilità offre con leggiadria senza sminuirla una cruda realtà.» |
Inserito il 26/10/2009 da Marina Como alla poesia "Papà,è una lettera per te" di Benedetta Cavazza Miciamalvina |
«Una seconda strofa che si può leggere cambiando con il pensiero il soggetto, un tu od un io, adatta sia a chi muore e "volge lo sguardo" e "nega il reale", sia a chi rimane che non vorrebbe fosse successo o ancora non si capacita che lo sia. Capolavoro di una ottima accurata scelta dei vocaboli. Una poesia sensibile e leggera, esente da rabbia e rammarico, un linguaggio etereo dove il "vento" della vita ci trasporta e ricorda la nostra caducità.» |
Inserito il 24/10/2009 da Marina Como alla poesia "Improvviso" di Paolo Ursaia |
«Pur se breve, la struttura della poesia in tre coppie di versi, ne fanno un capolavoro. Laddove leggendo ci si rende conto che si potrebbe far poesia anche con solo gli ultimi due, il resto non è che due tele regalate dal poeta a contorno ed introduzione. Grazie!» |
Inserito il 15/10/2009 da Marina Como alla poesia "Sono viva" di Marinella Accinelli |
«Nell'incontro clandestino la "luce" dell'amore rimane "opaca", un amore senza "la luce del sole" non può brillare, Un flash fotografico introspettivo dove si respira la nebbia che nasconde le vie d'uscita. Molto piaciuta la scelta dei vocaboli (ad es. ruggine, ocra, eccetto (parere personale) quello "stanchissimi" che trovo ripetitivo dell'ottimo "esusti"" che metterei nel verso precedente lasciando "della vita" da solo o legato al seguente per non appesantire la lettura con troppe pause.» |
Inserito il 10/10/2009 da Marina Como alla poesia "Attimo- città" di LucaC |
«Linguaggio volutamente semplice ed efficace nei suoi paragoni e metafora, che spera e dispera nella chiusa, nell'altalenarsi dei giorni sconfitti.» |
Inserito il 28/09/2009 da Marina Como alla poesia "Desolato mondo" di Elisabetta Randazzo |
«Come l'anima "le stelle" gridano stilettate dal giorno. Velato urlo in chiaroscuro dove un'ottima chiusa ci ricorda che anche in compagnia ci si sente distanti e soli.» |
Inserito il 25/09/2009 da Marina Como alla poesia "Vedo la notte" di Monster |
«Quando la "luna" annerisce i pensieri, i sogni che la notte portava sembrano anche essi invecchiare... "anchilosarsi" sempre uguali a se stessi, sul ripido inerpicarsi della vecchiaia. Quando anche l'amica notte sembra ridere di noi, e svanisce il sogno. Atmosfera al chiar di luna nel dipinto d'autore introspettivo. Accurati i vocaboli scaturiscono direttamente dall'inconscio, se vogliamo dar retta alla nota dell'autore!» |
Inserito il 18/09/2009 da Marina Como alla poesia "La notte si crogiola" di Monster |
«Nelle apparenti banalità delle immagini una accurata scelta dei vocaboli rende la poesia piena di spunti di riflessione. Fra il ben fatto ritmo dodecasillabo ed endecasillabo, spicca il rigo "e non è...sovrasta?" dove con la sola eliminazione del forse si sarebbe potuto rendere omogeneo il verso. Scelta del poeta per 'incirdere' il verso? Sul piano del significato spicca una condanna decisa e generalizzata dove nessuno è indenne per l'omertà verso la fame nel mondo.» |
Inserito il 04/09/2009 da Marina Como alla poesia "Amir" di Alessandro Marino |
«Poesia molto ben narrata con incisi e richiami lungo i versi. Riuscitissimo il verso dove "spenta arresa" non è separato da pause, appena dopo il "male ingordo" ma separato dallo stato in luogo usato per "ansia di una madre, (fenomenale l'uso dell'articolo indeterminativo che accomuna tutti) e lo stesso verso ci ricorda l'inciso iniziale con l'essere senza più difese Un capolavoro d'anima e realizzazione. La chiusa che usa una immagine molto banale suggella invece l'universalità del dolore e della denuncia. E che dire quando la pioggia scende sulla ragione come sui vetri nell'autunno... ma siamo in primavera e cadono le gemme? E non dovevano esser rugiada quelle "gocce di vita"?» |
Inserito il 03/09/2009 da Marina Como alla poesia "Neuroblastoma" di Rasimaco |
«Poesia da rileggere per apprezzare l'accurata scelta dei vocaboli che denunciano, invitano, e non assolvono nessuno. "Omertà" e gioco pericoloso si fondono per un inquietante rigurgito di salutare rabbia, E la stupenda chiusa che con tre soli sostantivi riassume il tutto lasciando una vela malinconica.» |
Inserito il 12/08/2009 da Marina Como alla poesia "Uomini che odiano le donne" di Alida Kirschner |
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«Scatti di istantanee per un cortometraggio panoramico su di una "società malata". Sembra il linguaggio accompagnare ad una crescente uscita di scena per ritrovarsi da personaggio a fotografo, sino a spettatore. In effetti con il commento di Baca che ben delinea il punto di rottura tra le parti. Premesso che quando si comincia a parlare di sottigliezze, significa che davvero la poesia è riuscitissima sia nel messaggio che nel coinvolgere, mi piace la scelta di "uscire dalla scena" e dissociarsene, solo credo che avvenga troppo in fretta con "uomini e donne" buttato lì all'improvviso, senza dare la possibilità al lettore di accorgersi che il "si" riflessivo si stà trasformando in terza persona, Meglio dolce?» |
Inserito il 02/08/2009 da Marina Como alla poesia "Follia annunciata" di Alida Kirschner |
«Il dolore d'amore allo stato puro è ben espresso in questa poesia, sino all'annientamento del proprio io, Ma la voglia di tornare a vivere, la permea, sino ad esplodere nella riuscitissima ed originale chiusa con il suo messaggio rinchiuso in una "bottiglia", un grido d'aiuto che potrebbe far "affogare" per sempre il dolore di non vivere, basta che venga trasportato e raccolto. Molto ben fatto l'uso della parola "davvero" che ha significato rafforzativo e spicca per disarmonica sonorità, al contrario di tutto il resto dei versi, molto attenti al suono delle sillabe.» |
Inserito il 25/07/2009 da Marina Como alla poesia "Ne parlero' con il cuore" di Paolo Eroli |
«Una atmosfera malinconica per le cose perdute ed il tempo passato che "oscurano" il futuro. Una poesia quasi del rimorso. Come un guardare giocare dei bambini e pensarli grandi e vecchi, come la nostra vita. Poter ritornare indietro e rigiocare con gli stessi affetti, che ora assumono il colore dell'Eden... o forse saranno ancora, magari in un'altra vita, per risorgere come "foglie" sul ramo, per far di nuovo primavera. Stupendo linguaggio descrittivo ed introspettivo nelle metafore.» |
Inserito il 25/07/2009 da Marina Como alla poesia "Il giardino perduto" di Franciscofp |
«"La voce della terra" racconta storie di morti e cielo, di profonde verità celate tra "l'erba". Di rinascita e di appartenenza, come una "tangente" alla curva, ma noi non siamo che un piccolo punto sull'orizzonte, un piccolo punto il granello di sabbia che ci unisce alla "iperbole". E il grande desiderio di conoscenza, di sapere l'ingnoto, di rincontrarsi.» |
Inserito il 20/07/2009 da Marina Como alla poesia "Punti di tangenza" di Zima |
«La forza e la paura del cambiamento, del lasciato e del presente, dove il passato sembra sbagliato ma rassicurante. Il passato con le sue parole, il suo nido dove il "giorno" cantava "note" impure, ma l'aria era così familiare da rassicurarci. E la clessidra del tempo da affrontare calata nel mare della solitudine. Profondamente d''impatto e riuscitissimo il trattino fra "or- mai" che lega, smentisce... azzeccatissimo per la poesia del sentimento contrastante, sulla voglia di volare e la sicurezza del nido.» |
Inserito il 20/07/2009 da Marina Como alla poesia "A un sorso dalla gola" di Leaf |
«grande quadro d'autore con schizzi ben delineati che si perdono nella nebbia della malinconia. Ed una chiusa da svelare dove mi sembra di intravedere un dramma, oome celato con cura attraverso "gocce" in "odore di vetro". Da leggere e rileggere per la scelta dei vocaboli e le ripetizioni foniche che ne fanno canzone.» |
Inserito il 10/07/2009 da Marina Como alla poesia "La donna col cappotto grigio" di Marina Pratici |
«Immagini dipinte con maestria dalla polvere, Tutto si ingrigisce quando il tempo profuma di "morte" Azzeccatissimo il linguaggio pacato come la noia e la introspezione.» |
Inserito il 09/07/2009 da Marina Como alla poesia "La noia" di Benedetta Cavazza Miciamalvina |
«Come in un contrasto tra il pensiero che svetta e la "pianura" dove tutto è calma ed abitudine, l'autore si bea dei sogni econsapevole del dualismo. Almeno quelli si possono donare come una "nenia". Grande il sarcasmo, i dipinti a tinte forti e la parafrsi dela chiusa è magistrale!» |
Inserito il 09/07/2009 da Marina Como alla poesia "Tra me e l'altro" di Marco Canonico Baca8175 |
«Una stupenda poesia in cui l'autrice offre uno spaccato di donna, tremendamente veritiera da poter venir posta anche nella categoria sociale. Tanto si nota la voglia di lanciare un messaggio che troviamo una Zima diversa, con un linguaggio semplice e descrittivo che nulla toglie ai dipinti che essa ci lascia permeare. Un film verista che scorre davanti ai nostri occhi, come le situazioni descritte.
Ma la chiusa stupendamente ci ricorda di quale espressività e padronanza ella abbia anche nelle pennellate oniriche.
Perfettamente riuscita, merita una lettura ripetuta, per gustarsi appieno le sfumature (a proposito, piaciutissimo quel "più in alto" così ben sottolineato dalle pause: talmente in alto da dimentarselo, per non vederlo più).» |
Inserito il 05/06/2009 da Marina Como alla poesia "Che sciocche le donne" di Zima |
«quando una dipartita ci insegna e si lascia accompagnare sino al limite estremo, ci si scopre più ricchi. Lasciandosi immergere nel mistero umano si desidera imparare a morire serenamente, si "seguono i passi" e basta lasciarsi andare per sentirsi accompagnati tanto nella morte, quanto al lasciar la vita in futuro dall'esempio, come un bimbo si affida al padre "mano nella mano".» |
Inserito il 05/06/2009 da Marina Como alla poesia "Con te" di Paolo Ursaia |
«Con linguaggio classicheggiante, ben rappresentata la sagoma dell'uomo pavone. Il "crogiolo" delle donne che sembran esser dipinte pendenti dalle labbra di un uomo che sfoggia la sua "arte" come seduzione. Ottima autoironia dipinta fra schegge di "luce" solare. Molto ben fatto l'uso dei termini; quel "catino" di cielo che ricorda tanto per forma il ventre della donna, ben raccoglie le splendenti "propaggini" dell'uomo che getta luce.» |
Inserito il 27/05/2009 da Marina Como alla poesia "Gineceo" di Giuseppe Zingale |
«Pura poesia d'atmosfera e di comunione d'anime, dove il particolare del vivere quotidiano arricchisce il senso del profondo della vita. Il malessere del dolore profondo di chi sa porsi domande e la frustrazione di non saper rispondere ai propri sogni.
Straordinarie le metafore nascoste in "briciole" di saggezza che arricchiscono e dipingono ill quadro. Da assaporare gli "occhi arrochiti" dal tanto saper guardare la realtà. Molto ben riuscito l'avvicinamento della "vita" alla "morte" nella struttura del testo. Un grido profondo che invoca il bastone dell'amicizia per sorreggere e percuotere le nostre statiche ossa.» |
Inserito il 24/05/2009 da Marina Como alla poesia "Dopo cena" di Benedetta Cavazza Miciamalvina |
«La visione delle stelle, gli occhi si "illuminano" ma dallo strazio, stupendo il contrapporre gli occhi che brillano dalle lacrime alle stelle. Concetto che la chiusa riprende con quel " monta la marea"» |
Inserito il 10/05/2009 da Marina Como alla poesia "Matri mia" di Elisabetta Randazzo |
«un pittoresco affresco di Dalì. Il contrasto sogno, desiderio e realtà ben rappresentato con frange realiste di vita e l'incompiuto. Filosoficamente la chiusa suggella che a volte il succo della vita è propio bello, è la "bella realtà" che ci appartiene con tutti i suoi e nostri difetti, basta saperla accettare.
Unica pecca) a mio modo di leggerla quel "fra" ripetuto nelle vicine ultime righe; la seconda volta avrei decisamente optato per "tra" che riprende il suono "to" di "segnato" e di "realtà" finale. Quando si bada a simili piccolezze stilistiche è segno evidente che il resto è in obiettabile! Originalissima poesia da leggere con immaginazione.» |
Inserito il 26/04/2009 da Marina Como alla poesia "Tempo imperfetto" di Benedetta Cavazza Miciamalvina |
«Una poesia dove la struttura in quartine in rima ed assonanza alternata, con ritmo decasillabo impeccabile, come nelle seguenti terzine. Una musica di poesia dal sapore antico come il sonetto, come il dolore, come il mare. Stupendamente si amalgama il dipinto delle onde con la introspezione. Quando si soffre l'unica consolazione sembra essere la carezza del silenzio e del buio, Come in un utero materno, il mare ci ridona la quiete.» |
Inserito il 15/04/2009 da Marina Como alla poesia "E m'accarezza il silenzio" di Franca Canfora |
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