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Il Respiro Della Lavanda di Daniele miraflores
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Trovati 833 commenti di Marina Como

Commento n° 743
«L'amore vissuto, l'amore per la poesia ed il sogno, tutto, in questa poesia parla di commozione, e non tristezza, ma pura nostalgia dell'attimo. Sceltissime le immagini descrittive che sanno di natura, a sottolineare la vita.»
Inserito il 07/04/2009 da Marina Como alla poesia "Dicevi di niente e parlavi al silenzio " di Nunzio Buono  

Commento n° 742
«spietata come la tragedia, una denuncia che ricorda "La ginestra" leopardiana, dove "Madre" natura colpisce ancora, specie quando di lei se ne fanno beffe, un'altra verso i mass- media e la spettacolarizzazione. Il tutto raccolto in pochissimi vocaboli ben scelti. Completa una struttura a scalare, proporzionalmente inversa alla rabbia. La chiusa la suggella.
Grandioso quel "m'accordo in Do", che mi fornisce una doppia interpretazione: mi sento un verme ed alla base della scala o piuttosto credo sia giunto il momento di dare in prima persona?
»
Inserito il 06/04/2009 da Marina Como alla poesia "Una nuova attrazione" di Marco Canonico Baca8175  

Commento n° 741
«Giocando con le parole ed il loro significato una poesia che offre al lettore enigmi e atmosfere a piacere. Quando il puro ermetismo viene trasmesso in sensazioni sempre nuove, come una "nota" sfuggita per caso che rende unica una melodia, tanto da non saper trovare il "nòcciolo" originale, ognuno la canta come la sente, salvo poi accorgersi di non aver saputo ascoltare tutto (deformità sensoriale).»
Inserito il 02/04/2009 da Marina Como alla poesia "Arpeggi" di Marco Canonico Baca8175  

Commento n° 740
«Stupendamente si alterna in questa poesia uno stato di quiete e di sofferenza. Emerge tra le righe la figura del Cristo, morto e risorto per lenire. Una denuncia molto ben fatta, portata con sensibilità e dai toni ovattati che rispetta il lettore, senza per questo venir meno allo scopo. Il mondo piagato appare quasi una bestemmia agli occhi del Cristo, ove la stupenda chiusa ne sottolinea la sofferenza. La ottima scelta della prima persona ci rende partecipi ed indirizza la poesia anche verso qualsiasi altra religione rendendola facilmente assimilabile a tutte le culture, anche perché non scordiamoci che è solo chi scrive questo commento che parla del Cristo, il poeta non si permette di nominarlo: quando una poesia la si fà propria!»
Inserito il 28/02/2009 da Marina Como alla poesia "Invocano me" di Luca Torri  

Commento n° 739
«Succede in Italia che chi "vola" si può trovare all'improvviso senza "compagnia" di bandiera, in cassaintegrazione. Ironica e ben narrata, lascia un sorriso amaro.»
Inserito il 13/01/2009 da Marina Como alla poesia "Pora Befana!" di Sabrina Balbinetti  

Commento n° 738
«Un capolavoro quello "appena" lasciato fine verso. A rafforzare gli "echi" soltanto, unici rimasti, a ricordare nella melanconia. Poesia che dipinge il tempo e lo "cavovolge" a piacimento nelle contrapposte stagioni.»
Inserito il 06/01/2009 da Marina Como alla poesia "Increspature" di Carolina Villani Bidibambina  

Commento n° 737
«quartine e terzine d'autore per un similsonetto dal sapore antico che induce a rifletter sui tempi moderni. Riuscitissimo il porgere anche i più dolorosi temi con delicatezza. Riesce a coinvolgere, far pensare e divertire con un sorriso amaro il lettore.»
Inserito il 02/01/2009 da Marina Como alla poesia "S'i' fossi" di Benito Ciarlo  

Commento n° 736
«Fra la verve comica e la grande capacità descrittiva, una poesia originale dove la chiusa lascia riflettere. Ognuno cerca di arrabattarsi, pur di poter campare, disposto anche a vendere l'anima...»
Inserito il 01/01/2009 da Marina Como alla poesia "Er banchetto de fine anno" di Sabrina Balbinetti  

Commento n° 735
«Originale atmosfera natalizia in una poesia dove l'autore si cimenta nel romanesco inusualmente, rispecchiando così nel linguaggio la familiarietà della scena. La simpatia e la verve descrittiva accoppiate all'ironia e sentimento lasciano perdonare la mancanza di ritmo e rime ricercate, a sottolineare il carattere spontaneo dello scritto-»
Inserito il 31/12/2008 da Marina Como alla poesia "Er Presepe a casa mia" di Paolo Ursaia  

Commento n° 734
«Una ben organizzata metafora, sul disagio dell'Italia economica. Molto piaciuta la metafora degli "acari", dove si spera non abbiano fatto troppi danni le tarme!»
Inserito il 26/10/2008 da Marina Como alla poesia "Made in Italy" di Sabrina Balbinetti  

Commento n° 733
«Molto ben fatta la struttura della poesia che pone al centro il verso "sanno quei figli": se imparassimo ad ascoltarli... pare dirci l'autrice.
Piaciuta molto la scelta dei termini e del suono dei versi che dapprima quasi ritmico, segue il percorso del dolore sino ad inasprirsi in suoni duri ed il ritmo riprende nella chiusa. Quasi un mettere in evidenza le parti della poesia che lanciano riflessioni in immagini, da quelle puramente descrittive.
Ed ogni volta che si rilegge si scopre di soppesare un'altro vocabolo.
Bellissimo "muri serrati" che ricorda anche il detto "battere la testa al muro" ad indicare la disperazione e l'impotenza dei bimbi, e ci ricorda che siamo noi che chiudiamo il muro.
»
Inserito il 23/10/2008 da Marina Como alla poesia "Ancora nella grotta" di Benedetta Cavazza Miciamalvina  

Commento n° 732
«Molto ben fatta la poesia dell'immaginario. Ognuno può riconoscersi in qualcosa. Come tasselli di puzzle gettati, il poeta traccia un percorso dolente, quasi di resa all'evidenza, ma con la sicurezza che la soluzione seppur lontana verrà nota. Una poesia sul disorientamento- ben rappresentato nella vaghezza ermetica- quando tutti i sensi sono all'erta per qualcosa di sconosciuto che ci si presenta. Personalmente il titolo, che dovrebbe fornire la chiave, mi fà pensare ad un padre, col quale non si ha avuto il tempo di parlare, di conoscerlo (silenzi). e che sia stato portato via per la seconda volta dagli eventi( portata via la nostra idea di padre) e l'amarezza per la nostra ineguatezza. Oppure noi stessi, l'io sconosciuto dalle mille risorse.»
Inserito il 02/10/2008 da Marina Como alla poesia "Impianti" di Paolo Ursaia  

Commento n° 731
«Una poesia eterea, come ogni attimo vissuto intensamente e si trasforma in ricordo. Poesia che sa di comunione degli spiriti affini, quando ogni parola sa di sacro silenzio ed ogni silenzio di parola. Molto ben rappresentata la parte spirituale di nutrimento dell'anima e di soddisfazione nel realizzare al meglio le aspettative. Molto bello il verso "non eravamo ignoti" e l'esplicazione descrittiva della chiusa ne esalta la lettura.»
Inserito il 01/10/2008 da Marina Como alla poesia "Sussurri d'anime" di Elisabetta Randazzo  

Commento n° 730
«Tra la stupenda ironia la descrizione di una giornata tipo della mamma indaffarata, un ritmo incalzante dato dagli endecasillabi e le rime che ben la rispecchia.
Solo pochissime stonature degli endecasillabi facilmente rivedibili (se ci fosse la volontà del poeta, naturalmente) ad esempio basterebbe tramutare un "diario nell'angolo" con diario all'angolo per eliminare una battuta.
La lotta per la sopravvivenza quotidiana dei propri desideri malgrado le difficoltà.
»
Inserito il 28/09/2008 da Marina Como alla poesia "’na mamma come tante" di Sabrina Balbinetti  

Commento n° 729
«Una "lampada spenta" di un fanale che un giorno risplendeva, ora nella vecchiaia "malata" di "solitudine", non si riesce più neanche a ricordare qualche "alba" che non sia stata diversa: ed è troppo tardi.
Magnifica poesia del rimpianto di gioventù e dell'invito a centellinare le ore come le "campane" che scandiscono il tempo.
»
Inserito il 12/09/2008 da Marina Como alla poesia "Sono solo" di Rasimaco  

Commento n° 728
«Molto piaciuta la ricerca delle sonorità tenui, a cui si frappongono i suoni forti dei versi "ridere della guerra finita". Colpisce il verso "sorridere... vita" che svela il travaglio del vivere, e con una punta di ironica malinconia si usa il "della" riferendosi appunto alla vita che diventerebbe soggetto di scherno, come un ricordare con distacco e mestizia il periodo che finalmente è finito col suo penare.
E la speranza che tutto sia come si è sempre immaginato nella chiusa riporta la poesia alla domanda/speranza iniziale. Da godere nelle sfumature dei particolari dei dipinti offerti.
»
Inserito il 05/09/2008 da Marina Como alla poesia "Palloncini" di Leaf  

Commento n° 727
«Asciutto e esente da fronzoli il linguaggio che ben descrive l'inferno della terra: con un occhio all'ipocrisia umana e l'altro al nero del vivere. Ai futuri uomini di una vita che sà di morte, ironia amara il titolo sottolinea, non rimane altro che fare testamento.»
Inserito il 12/08/2008 da Marina Como alla poesia "Testamento d'un nascituro" di Geordie  

Commento n° 726
«Nella scelta del linguaggio semplice e spontaneo, come quotidiane le immagini, la sottolineatura del comune e non raro sentimento. Eppure con una brevissima poesia ogni immagine evoca un frammento di storia: efficacissima l'immagine "ti penso al mio fianco" ad indicare la vicinanza oltre la vita (ma oltre anche la vita del quotidiano potrebbe essere interpretata a piacimento) . Ma nello stesso tempo a condividere con l'autrice l'amore per la persona a cui è indirizzata la missiva (schierarsi al fianco significa anche condurre la stessa battaglia, appoggiare, condividere) Nella semplicità la speranza e la gioia di avere ancora qualcuno cui riporre i propri giorni dedicando una cartolina.»
Inserito il 11/08/2008 da Marina Como alla poesia "Adesso che sei lontano" di Sabrina Balbinetti  

Commento n° 725
«Di fronte alla maestosità dei monti, la fugacità della vita. Tutta la consapevolezza della sua imperfezione risalta i contorni di un quadro d'autore che si tinge di notte.»
Inserito il 07/08/2008 da Marina Como alla poesia "quante volte fermo il passo" di Zima  

Commento n° 724
«Una volontà dell'autrice di voler vivere libera da vincoli e riprendere il contatto con la natura. Come gli indiani d'america facevano. Tuttavia nella poesia manca quel certo non so che che scavi dietro le apparenze di una vita da film western. Forse mi dovrei spiegare meglio, leggendo mi aspettavo di trovare una introspezione del personaggio che invece mi è mancata (colpa delle mie aspettative, probabilmente!)
Ma l'uso dell'esclamativo mi è molto piaciuto (in questo caso, poiché non ne sono solitamente entusiasta) perché rafforza quello che secondo me è il trasudo di questa poesia: il senso di liberazione che si vorrebbe avere.
»
Inserito il 07/08/2008 da Marina Como alla poesia "Sono una squaw!" di Rosy Marchettini  

Commento n° 723
«Una poesia dal ritmo e struttura molto ben fatte. Un invito alla solidarietà per combattere la solitudine. La egregia chiusa ci ricorda che spesso anche noi abbiamo peccato nel non prestare attenzione.»
Inserito il 06/08/2008 da Marina Como alla poesia "Solitudine" di Vincumali  

Commento n° 722
«Nella metafora del contadino ben descritte le 'stagioni' della "vita", nelle fugaci immagini il dipinto del detto "chi ben semina ben raccoglie". Stupisce il verso "le persone... differenza" dove come una frecciata si offre al lettore un bellissimo spunto di riflessione: non bisogna peccare di presunzione, e saper scegliere le persone in cui riporre la fiducia.
Il linguaggio semplice ed efficace la rende scorrevole sino alla chiusa.
»
Inserito il 06/08/2008 da Marina Como alla poesia "La vita" di Paul Chance  

Commento n° 721
«Un linguaggio descrittivo che dipinge quadri con la metafora della natura. Un figlio da conoscere, uno sconosciuto che già si ama come solo un figlio può e, nella stupenda chiusa, ci fà sentire giovani.
Per ora una semplice creatura da ammirare estasiati, e da inorridire al pensiero di eventuali sofferenze lui inferte.
»
Inserito il 04/08/2008 da Marina Como alla poesia "Viola" di Orma Detruria  

Commento n° 720
«In immagini mirate ed efficaci, con un'opportuna studiata scelta dei vocaboli, un dipinto realista che descrive anche introspettivamente. Splendida tra le altre l'immagine dei vestiti "in preghiera", ed il paragone della fenice. Un dopo sbornia dove ci si sente stupidi e forz'anche stupiti. Stupenda, la chiusa corona.»
Inserito il 02/08/2008 da Marina Como alla poesia "Sveglia alcolica" di Massimo Chiusi  

Commento n° 719
«Una poesia stupendamente introspettiva dove si delinea la risolutezza nel seguire dei persorsi inaspettati per un nuovo giorno tutto da scoprire e vivere.»
Inserito il 29/07/2008 da Marina Como alla poesia "La notte che scende" di Paolo Ursaia  

Commento n° 718
«Una poesia descrittiva che coinvolge nel ritmo e nel paesaggio impreziosito dai particolari di tinte. Tuttavia penserei più ad una categoria natura che introspettiva.»
Inserito il 28/07/2008 da Marina Como alla poesia "Tramonto dalla spiaggia" di Marzia Fulceri  

Commento n° 717
«Molto carine le rime per una poesia che senza pretese offre una delicata atmosfera naturale del tramonto. Ma la categoria non mi pare essere introspettiva, forse in natura o riflessioni.»
Inserito il 28/07/2008 da Marina Como alla poesia "Scende il sipario" di Angioletta  

Commento n° 716
«Una poesia dove la malinconia permea la chiusa. Eppure un inizio quasi di pace anche se nell'accontentarsi di "briciole". La malinconia dell'assenza che ne offre interpretazioni varie. La fine di un amore, una morte... comunque la fine senza scampo anche forse di un sogno, . Quando ci si accorge le tutte le porte si sono chiuse (imposte) dal vento (tempo? fato?) . La rassegnazione o la consapevolezza che il presente ("ti cercai" ora non più quindi) non è più lo stesso.
Grande uso di vocaboli per evocare immagini ed atmosfere introspettive dove le pause ben fatte ne amplificano l'efficacia.
»
Inserito il 27/07/2008 da Marina Como alla poesia "Briciole" di Zima  

Commento n° 715
«ben descritta l'introspezione di chi si sente emarginato, e la crescita della sua idea di vendetta verso gli altri. Stupendi gli ultimi versi che racchiudono e spiegano in maniera originale.»
Inserito il 26/07/2008 da Marina Como alla poesia "La strage (perché?)" di Benedetta Cavazza Miciamalvina  

Commento n° 714
«In una delicata poesia trascinante l'autrice si lascia condurre dalla pace della natura, sino a sfiorare il sole. La leggiadrìa dei versi pacifica anche il lettore, mentre si gode il dipinto di versi.»
Inserito il 26/07/2008 da Marina Como alla poesia "Quel volto purpureo" di Elisabetta Randazzo  

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