| «Le città sono come delle belle donne: affascinanti, sensuali, intriganti. Sanno irretire, con la loro fragranza, anche il più timido ed introverso amante. E' capitato anche a me, di innamorarmi così tanto di un luogo, da trasferire su ogni altra persona questo mio sentimento così forte. Ci abito da 31 anni e l'amo ancora come il primo giorno... (il luogo, s'intende)» |
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Inserito il 08/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Era Catania a farti mia " di Saldan |
| «La lontananza dalla proprie radici crea una profonda ruga di malinconia, perché il ricordo è legato alla terra d'origine così come era allora e che oggi non esiste più. Il presente, dunque, non ci può restituire i suoni, i colori, i profumi, che restano racchiusi tra le "mangrovie della tua mente".» |
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Inserito il 08/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Radice identitaria" di Raggioluminoso |
«Un colpo di fulmine che, mi pare di capire, l'ha bruciato... Così, il povero albero accecato non può accorgersi di altri sguardi, che potrebbero incrociarsi con il suo, ormai spento. Fatale fu quel trauma, dal quale non potrà mai più guarire...» |
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Inserito il 08/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Un colpo di fulmine" di Desire |
| «Fu gioco del caso oppure precisa geometria di due rette che s'incrociano? Mi piace pensare che si trattasse di due scintille che vagavano nello spazio, le quali, entrate nella medesima area gravitazionale, entrarono in rotta... di collisione.» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Domandami di te" di Asociale |
| «Il desiderio di comunicare non ha età, né stile obbligato: è soltanto voglia di donare un po' di sè, in cambio di qualche minuto d'attenzione, dedicato ad ascoltare...» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Un sorriso" di Splendido Leotta Michele |
| «Donna, "liberamente schiava"... E' vero, perché come non la si può realmente sottomettere, così può essere soltanto lei stessa a decidere di incatenarsi, ma solo per amore. Fata, fattucchiera, angelo, demone... Creatura che attrae ed allontana, è terreno fertile, che offrirà i suoi frutti solo a chi la saprà "coltivare di carezze".» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Mistero" di Kiaraluna |
| «Quando l'amore finisce, c'è un passaggio intermedio, fatto di rancore, di rabbia, di delusione... Soltanto la clemenza del tempo potrà distendere il manto dell'indifferenza sui nostri occhi, ormai prosciugati dal pianto.» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Carisma" di Silvia De Angelis |
| «Niente mette più malinconia di un tubetto di dentifricio schiacciato, abbandonato sul lavabo del bagno. Immagine che, se in un primo momento fa sorridere, spiega esattamente quel vuoto, della mente, dell'anima spremuta che ormai non ha più nulla da offrire. Ma la ribellione di uno spirito indomito mette in guardia: attenzione a tutti, questa non è la mia natura. Si tratta soltanto di una "pausa di riflessione", domani indosserò di nuovo la mia armatura e ricomincerò a battagliare!» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Reagisco!" di Citarei Loretta Margherita |
| «Tempo che fugge, tempo che lenisce, tempo di rimpianto, tempo di rassegnazione... ad una vita in bianco e nero. Ma io, che sono appassionata di fotografia e un'inguaribile ottimista, amo il bianco e nero, con le sue infinite sfumature, di grigio, che in sordina riempiono la tavolozza di impercettibili sfumature, altrettanto preziose dei più aggressivi colori...» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Inesorabile il tempo passa" di Moreno il Duca |
| «Da due anni anch'io mi guardo più spesso allo specchio e... ritrovo lei, di cui non ho mai voluto riconoscere la somiglianza... Mi ritrovo nei gesti, nelle piccole grandi manie, nel comportamento orgoglioso, testardo... Mai avrei pensato di rivedere mia madre in me stessa... Così mi sembra meno lontana, in attesa di ritrovarci...» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nel mio sguardo il tuo amore" di Shelly Nicole Del Santo |
| «Non è soltanto questione di buone maniere, ma è cambiato il modo di rapportarsi con gli altri. E' un mondo aggressivo, quello in cui viviamo, nel quale ha ragione chi urla di più e le cose non si ottengono dicendo "per favore" ma "Lei non sa chi sono io"... Difficile prevedere la possibilità di tornare indietro, se non con una volontà comune di "cambiare registro".» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Effimera speranza" di Berta Biagini |
| «I nostri "amici pelosi" condividono la nostra vita, ma sentono anche le nostre emozioni, i nostri sentimenti e li condividono. Insieme a noi attendono... che il tempo torni indietro, o di poter varcare il guado...» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il cammino dell'amore" di Danielinagranata |
| «A volte la notte porta con sè un'inquietudine a cui è difficile attribuire un'identità precisa: è malinconia, è paura, è abbandono ed incertezza... Come il brontolio lontano di un tuono, questo malessere tiene desta la nostra attenzione, finché tutto si stempererà nella luce del nuovo giorno, che aprà allontanare le ombre.» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "I fuochi della notte" di Ela Gentile |
| «Quante volte, invece, invochiamo la libertà, ma prevaricando su chi è più debole e indifeso...» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "E le stelle stanno a guardare" di Clara Gismondi |
| «Un aquilone variopinto per i sogni, ma del quale io vorrei tenere il filo, per non lasciarli scappare via, troppo lontani da me, che ne resterei priva. Tuttavia quante delusioni e frustrazioni si trasformerebbero in gioie, se soltanto potesseero provare l'ebrezza di quel volo...» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'aquilone" di Ela Gentile |
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| «Il fuco, quando distrugge e devasta non può certo definirsi "fratello". Diventa un mostro egoista che vuole tutto per sè, riducendo in cenere tutto ciò che trova sul suo cammino. Accontentiamoci, dunque, dei suoi soli aspetti positivi, ma cercando di non fidarsene troppo.» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Fratello fuoco" di Splendido Leotta Michele |
| «L'erotismo di questi versi è sapientemente celato sotto la romantica passione e la dolcezza dei versi, che si posano come morbido velluto su chi legge, lasciandolo abbagliato.» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Dentro il mare " di Asociale |
| «Purtroppo, di certe piaghe sono rimasti soltanto i folli ed i poeti, a parlarne, perché i mass media se ne sono lavati le mani. Ma quanto dovremmo sentirci profondamente in colpa, per aver nascosto la testa sotto la sabbia!...» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia ""si"" di Angela |
«Innanzitutto il vernacolo: invidio profondamente chi riesce a scriverlo, oltre che capirlo e parlarlo! Quanto poi alla figura e alla funzione del poetare, davvero non credo che ci siano limiti per la fantasia e per l'espressione delle proprie emozioni. Della tecnica non parlo, visto che non ne sono competente.» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Oggi ancora poesia" di Luciano Tarabella |
| «Lo scintillìo dei raggi che s'incrociano col pulviscolo, come colpo di bacchetta magica, che sparge frammenti di diamante... In questa atmosfera fiabesca tutto assume un aspetto nuovo, la natura cambia la sua melodia e sorride, mentre finalmente anche i pensieri sono liberi di fluttuare insieme ai sogni, che ritrovano la capacità di volare.» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sulle note del sorriso" di Daniela Pacelli |
| «Io penso alla ballerina del carillon della mia nonna, che assomigliava a questa, ma il suo vestito era bianco. Girava, girava, continuava a girare la ballerina, inchiodata al suo piedistallo... Finché immaginai che qualcosa accadesse e, per magia, riuscisse a staccarsi da quel chiodo che l'ancorava per terra. La vedevo prendere il volo, in punta di piedi, mentre, tra una giravolta e l'altra, si alzava e raggiungeva il cielo... Mi hai fatto sognare ancora, come allora.» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La Ballerina Azzurra" di Antonella Bonaffini |
| «La dignità dell'ammalato... Quante volte l'ho vista calpestata negli anni di volontariato con i malati di Alzheimer e quando l'ho subita in prima persona durante la lunga malattia di mia madre... So che non è propriamente un commento allo stile poetico di questi versi, ma qui davvero prevale il contenuto di forte denuncia civile, che deve superare ogni altra considerazione!» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "T'accompagno nel varcar la soglia" di Raggioluminoso |
«Eh no, queste cose sdolcinate di solito le scrivo io! Allora facciamo così: fingerò di commentare la poesia di qualcun altro, di qualcuno che, quando scrive di casa sua e delle sue radici si addolcisce e "rincretinisce"... Potere dei luoghi d'infanzia... Condivisibile e inevitabile parentesi romantica... Se invece devo considerare lo stile abituale di questo autore (ti piace la forma impersonale) devo dire che non è il suo stile, perciò resto perplessa: è come se non fosse stata scritta da lui.» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "This land is my land " di Aldo Bilato |
«Mi sembra di camminare in un girone infernale, nel quale nemmeno il pellicano, con la sua simbologia "cristologica" legata alla resurrezione, potrebbe compiere un miracolo di redenzione. Siamo dunque destinati a lasciarci marcire in questa cloaca? Un brivido mi percorre la coscienza... Forse anch'io sono tra i responsabili della corruzione del mondo...» |
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Inserito il 07/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il violino del tuono" di Giorgia Spurio |
| «Questo tremore del tempo, che inesorabilmente passa e scandisce, metronomo della musica della vita, anche il nostro pentagramma. Inutile opporre resistenza: inevitabilmente dovremo continuare a suonare, fino all'ultima nota della partitura.» |
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Inserito il 06/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Un altro anno" di Calogero Pettineo |
| «Quando si è soli, la notte, anche le stelle scompaiono, benché il cielo sia sereno. Sarà il buio, sarà il freddo, ma l'improvvisa angoscia blocca ogni nostro pensiero. Sarà soltanto la luce del sole che, finalmente, farà uscire la nostra anima dalla prigione della paura, riportandoci intatte le nostre speranze.» |
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Inserito il 06/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ti vorrei accanto" di Danielinagranata |
| «Ed è sempre un'amica che si presenta non invitata, magari in una bella giornata di sole e di vacanza, quando avremmo soltanto voglia di uscire e goderci la tranquillità. Eppure, quella "signora", riesce a sedurci con il suo profumo, attirandoci verso l'ombra, per farci rabbrividire...» |
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Inserito il 06/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Inestinguibilmente amica" di Berta Biagini |
| «Perfino in gita scolastica non dobbiamno più sgridare i ragazzini perché fanno chiasso! C'è chi gioca con il Nintendo, chi ha l'auricolare dell'ipod nelle orecchie... Insomma: già abbiamo perso la capacità e la voglia di comunicare a dieci anni e, alla fine, anche a noi insegnanti fa comodo, così il viaggio è decisamente più tranquillo...» |
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Inserito il 06/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Rotaie" di Kiaraluna |
«Non ha senso scrivere versi d'amore se il cuore è chiuso e silenzioso. Inchiostro sul foglio come geometrici ghirigori senza senso: ecco cosa sarebbero il nostre parole, se le usassimo soltanto per comporre un "esercizio di stile". A volte invece, il nostro cuore è gonfio, ma non riusciamo ad estrinsecare il nostro pensiero, tanta è la forza dirompente che domina le nostre emozioni. In ogni caso, scrivere versi d'amore... Non ha importanza. Basta la realtà dei fatti, che vale ben al di là di ogni "decorativo scritto".» |
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Inserito il 06/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Tacito cuor" di Vivì |
| «Trasformarsi in pioggia, per scivolare via dal dolore, non serve, se poi sono le mani, a cercare ancora, invano, la "presenza" di un'"assenza". Non si può scivolare via da un dolore, quando esso è così radicato dentro di noi che estirparlo significehebbe far morire anche la nostra essenza. Non ci resta che rassegnarci ad una dolorosa convivenza che, forse, solo con il passare de tempo, potrà impercettibilmente affievolirsi.» |
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Inserito il 06/06/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Perdere l'amore( il pianto di psiche)" di Citarei Loretta Margherita |
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