| «Il nostro respiro, con l'andar del tempo, si fa più affannoso, sotto il peso degli anni, che hanno accumulato delusioni, malinconie, rimpianti. Si sta facendo a poco a poco sempre più corto, ricordandoci che la parola immortalità non esiste... Si sta esaurendo in un rantolo, che di illusioni ad aprire i nostri polmoni non abbiamo più la scorta.» |
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Inserito il 30/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Rantolio" di Berta Biagini |
| «Esiste? Non esiste? Forse sì, forse no... Ma importante è il desiderio di asciugar le lacrime, quelle sì, autenticamente vere, perché il cuore non può resistere a lungo se non può dissetarsi d'amore. Così attendiamo ogni notte di poter innalzare un canto all'unico sentimento che ci permette di sognare.» |
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Inserito il 30/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Poesia per Te" di Danielinagranata |
| «Raggiungere la purezza di pensiero, nella soave stagione della maturità... E' questo il desiderio d'eternità che si avvera? Forse, ma certamente, così alleggeriti, potremo volare, come farfalle, liberi da ogni incertezza.» |
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Inserito il 30/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Schmetterling" di Barbara Golini |
«Imparare a non aver paura del buio, della notte... Avere il coraggio di sedersi con lei, ad ascoltare, per capire, per imparare che il tempo non è nemico, ma sono io... Attenderò il buio, per farmi raccontare anch'io.» |
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Inserito il 30/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Accanto a me, la notte" di Kiaraluna |
| «Ho sempre avuto il terrore di ogni cosa che, so già in partenza, non durerà. Come odio i fiori recisi, che so già moriranno in pochi giorni. So anche che in questo modo mi sono persa tanti piccoli attimi di felicità, ma io continuo a cercare qualcosa di cui possa dire "per sempre". Non la troverò mai, lo so, ma i rimpianti, le nostalgie e i ricordi mi fanno troppo male... Non comprerò mai un hibiscus.» |
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Inserito il 30/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Hibiscus" di Silvia Cingolani |
| «E' lo svolazzare della piuma, che trasforma un noioso pomeriggio afoso in un'imprevedibile incontro? Forse, ma scoprirsi vivi, con le nostre contraddizioni, ci fa venire voglia di afferrare quel treno delle cinque e fuggire via, anelando, respirando, ansimando, concludendo... in bellezza.» |
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Inserito il 30/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il treno delle cinque" di Aldo Bilato |
«Leggere una favola come questa, arrivare alla fine e... accorgersi che non è a lieto fine. Siamo condizionati da quelle benedette sei parole: "... E vissero tutti felici e contenti" e ci rimaniamo male, quando la realtà non rispecchia il mondo della fantasia. Personalmente abolirei le parole "nostalgia, rimpianto, rimorso, malinconia". Vorrei dormire e sognare di essere sveglia, mentre vivo tutti i "vissero tutti felici e contenti" della mia vita.» |
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Inserito il 30/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La nostra canzone" di Ela Gentile |
| «Non dovrebbe esserci limite ai desideri, alla voglia di esplorare, alla caparbietò nel cercare riposte... Basta non fermarsi ai primi ostacoli. Ma quando è la mente, a porre dei freni, a stabilire paletti, il confine è presto raggiunto e, camminando nel buio dell'ignoranza, della paura e dell'ignavia, sprofondiamo in un baratro che assomiglia tanto alla morte, senza scampo.» |
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Inserito il 30/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Dove tutto é possibile" di Clara Gismondi |
| «Quella tenda... muta testimone dell'amore, della gioia di un incontro che finirà al tramonto, quando il vento riporterà a casa una parte di emozioni, mentre il sorriso no: quello è rimasto qui, a vestire labbra appagate, che forse stanno già pensando ad altro...» |
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Inserito il 30/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sulle tue labbra il mio sorriso" di Claudio Giussani |
«Spesso, da bambina, mi piaceva sdraiarmi nell'erba alta e starmene lì ad osservarle, mentre mi passavano sopra la testa. Intanto la mia mente viaggiava con loro. Ho visitato tutti i mondi della fantasia. Ora che sono una vecchia saggia, ricordo volentieri quei momenti, perché mi hanno aiutata a crescere... o forse no, sono rimasta quella di allora...» |
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Inserito il 30/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Movimento" di Asociale |
| «Il principio e la fine dell'Universo. Big Bang, galassie in rotazione e noi... Via Lattea in espansione... Questo sentimento, chiamato amore, che non può vivere né con, né senza il suo sole...» |
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Inserito il 30/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Alfa e Omega " di Moreno il Duca |
«Riflessione al presente, su passato che non può tornare e futuro che non si può ricreare. Innamorarsi? No, non più, tra noi, perché non siamo più gli stessi, non saremo mai gli stessi...» |
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Inserito il 30/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Innamorarsi ancora " di Angelo Ricotta |
«Luogo e atmosfera assolutamente stuzzicanti e non così insoliti come si potrebbe pensare... Luogo protetto da occhi indiscreti, se non quelli del Creatore e del passero nel suo nido...» |
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Inserito il 30/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Tra le volte antiche di una chiesa gotica" di Hariseldom |
| «La passione ha il colore ed il sapore dei frutti maturi dell'estate: dolci, succosi, vellutati. Abbandonarsi al loro profumo avvicina alla beatitudine di un riconquistato Paradiso Terrestre.» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il frutto ...della passione" di Moreno il Duca |
| «Avevo dipinto le unghie di rosso lacca, lavato i capelli all'hennè, profumato il mio corpo di spezie, in attesa dell'amore... Nel cuore della notte una telefonata distratta mi ha riportato ai brividi della mia solitudine... Ho chiuso la finestra e spento la luce.» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Io allo specchio" di Nadia Mazzocco |
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| «A volte ci sentiamo proprio stanchi di continuare ad agitarci, quando l'indifferenza degli altri spegne il nostro ardore. Così subentra anche in noi un'assuefazione che assomiglia tanto ad una resa incondizionata, un ritirarsi in un volontario esilio, o in una prigione, che non è più nemmeno dorata, ma arrugginita... Eppure continuiamo ad andare avanti per inerzia, senza vedere la meta... Ma chissà, forse riusciremo a rivedere il mare...» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sospiri di resa" di Claudio Giussani |
«D'accordo: basta con i luoghi comuni, ma anche con le sperimentazioni, le parolacce e le frasi volgari, le brevi... troppo brevi, le lunghe che diventano poemi, le ermetiche che nessuno capisce, quelle scritte come il compitino in classe, quelle bugiarde e quelle bastarde... Ma in fondo cosa importa? Devono suscitare emozioni, o no? E se anche una sola persona si sente emozionata nel leggere quell'"insalata", allora lo scopo è raggiunto. In fondo questo dovrebbe essere un sito amatoriale e non per "addetti ai lavori".Quali lavori poi? Boh? Poi c'è la "scrematura" naturale, del tipo:"Io leggo e commento solo i miei amici", oppure "Io non commento nessuno, sono gli altri, che devono commentare me"... Poi ci sono gli sfigati, i censurati e poi...» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Le foglie fanno crash" di Luciano Tarabella |
| «Eh sì, è proprio una monetina con due facce, questa vita, che, lanciando, vorremmo sempre far cadere dalla parte positiva, per i nostri figli... Ma il calcolo delle probabilità è sempre a nostro sfavore... Da piccola il mio papà mi portava spesso a vedere i treni alla stazione ed io guardavo sempre quelli in partenza, mai quelli in arrivo... Quante volte ho desiderato partire anch'io... e l'ho fatto, ma solo con la fantasia...» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Metamorfosi" di Daniela Pacelli |
| «Mi hanno sempre affascinata fin da bambina, i carillon. Ancora oggi ne possiedo alcuni, a cui sono molto affezionata, proprio perché mi tengono magicamente legata alla mia infanzia, ai sogni dell'adolescenza e sanno come rasserenarmi quando mi viene la malinconia. Il mio preferito rappresenta una gatta, vestita come una damina. Ogni volta che giro la chiave e incomincia a muoversi, i miei tre gatti restano a fissare quella micia come ipnotizzati. Ecco: ci vuole così poco per rasserenarsi...» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Carillon " di Daniela Ferraro |
| «Quante volte capita, purtroppo... e per ogni graffiata, è sempre più difficile trovare una ragione. Si resta annichiliti, incapaci di capire le ragioni di tanto accanimento. Perché proprio contro di noi? Difficile comprendere il disegno di queste prove a cui la vita ci sottopone...» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La maschera del serpente" di Anna Maria Scamarda |
«"Saltami dentro l'anima scarabocchiando..." Proprio così, fanno i gatti... Dispettosi, provocatori, sensuali e misteriosi... Sanno circuire e catturare per sempre, graffiando e mordicchiando e scaldandoci d'infinito tepore, quando si acciambellano accanto a noi... L'anima di gatta è donna. O viceversa?» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Accarezza la mia scorza di vampa" di Giorgio Lavino |
| «Ce la metto tutta, a schivare la vita che mi viene incontro... Taccio, chiudo gli occhi, mi chiudo in casa... eppure lei s'intrufola nelle mie narici. Sale, il soffio vitale, che riporta il respiro nell'animo ferito... e, al calar della sera, all'orizzonte li vedo arrivare... i sogni... a consolare...» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Vestita d'amore" di Danielinagranata |
| «E' soffio dell'anima che respira, la poesia, che si serve delle parole soltanto per farsi ascoltare. Non è possibile costringerla in percorsi obbligati, imprigionarla in una bottiglia, manipolando le emozioni. Ha bisogno di volare, la poesia, lasciamola andare...» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "E' aria" di Kiaraluna |
| «Patto di reciproco affetto, di protezione... Sì, stare seduti uno accanto all'altro, come buoni amici, come compagni di scuola che si dividono la merenda... Come bambini accanto al nonno, che si appisola accanto al fuoco... Assaporiamo questi pochi attimi, così rari, moltiplichiamoli, torniamo a sorridere "con" e "nella" terra.» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Orfana della natura" di Dalassa |
| «La primavera accompagna la nostra attesa, mentre il coro di rondini dipinge il cielo per noi. Il silenzio soltanto di fronte alla luna, che prende il loro posto a vegliare su di noi. Allora, con la tiepida stagione tra i capelli, mi lascio andare... e nee aspiro il profumo...» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ed io con Lei" di Claudio Giussani |
«Di solito è la donna, a sentirsi un'estranea, quando interpreta la parte dell'"altra". Questa volta i ruoli appaiono rovesciati, ma altrettanto intensamente e dolorosamente condivisibili in ogni parola, che trasuda profonda amarezza e una punta di rabbia, per una situazione per la quale non si vede sbocco...» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Un estraneo" di Francesco Fabris Manini |
| «Goccia di rugiada che cade ci dona l'eterea iridescente pennellata che per pochi istanti dipingerà nel cielo la meravigliosa armonia di colori che non hanno né inizio né fine, nel loro segnare il percorso verso il mare della tranquillità.» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Metereopatica" di Dalassa |
| «E' l'amore per la propria terra, quello più tenace, che non teme il tempo che scorre, le ferite inferte, l'oblio della lontananza... La nostra terra... Amore di mamma, cordone ombelicale... Tutta la nostra essenza è là...» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La mia Terra" di Massimo Mangani |
| «Quando il vento soffia, nelle notti stellate, fa brillare più intensamente tutte le luci nel cielo e quelle dei paesi costieri, o delle frazioni a mezza montagna. (Io vivo sul lago) Luccichìo di diamanti, cuori pulsanti, che richiamano la nostra attenzione, per non sentirsi soli.» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Maggio" di Veitla |
| «Avevamo un paniere colmo di doni, profumati e freschi, ma qualcosa l'ha deteriorato, corroso, contaminato. Sangue, sputi, catrame e tante parole amare... Questo è il paniere della vita, rimasto appeso a quel balcone, nell'attesa che passi l'angelo della morte a staccarlo dalla corda, con un solo movimento della sua falce.» |
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Inserito il 29/05/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Cosa è rimasto nel paniere appeso al balcone?" di Giorgio Lavino |
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