| «Quando si sta per dire addio ad un grande amore, si esprime un ultimo desiderio, si chiede un ultimo dono, un ricordo da portare con sè... E' un addio alle proprie radici? Ad un tempo passato in cui tutto era pulito? Alla propria infanzia coi suoi sogni? Non importa: l'anima dolente implora quell'ultima concessione..."Fammi sentire... fammi dormire..."» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Respiri di Mare" di Nicolò Tevere |
| «Villaggio di mare, colorato, assolato, silenzioso testimone di un amore, con il complice consenso del mare, che annuendo, tace. Affascinante ed evocativo dipinto che ha il profumo di salsedine e di fiori.» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'onda lambisce i ricordi" di claudia cafagna |
| «Il mare porta con sè la clemenza degli dei, consentendo di smussare gli artigli, levigare gli spigoli, trasformare in spuma sottile gli schiaffi della burrasca...» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Se ascolti" di Amara |
| «L'anima è come un gabbiano, libero. Sorvola le acque del mare, poi s'immerge, nuota, incontrando sirene e delfini... E' avventura, scoperta di nuovi mondi, eppure il costante ascolto di quella voce che da lontano chiama, ci riporta sempre a casa, per vedere l colori di una nuova aurora.» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'uomo del faro" di Gabry Salvatore |
| «Il mare raccoglie le memorie del passato, i rimpianti, le nostalgie... Come uno scrigno prezioso custodisce i suoi segreti, così tra le sue acque si celano le essenze di "mille partenze". A volte si fa ritorno a casa, altre volte l'esilio diventa perenne e le lacrime si fondono alla salsedine delle sue onde...» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'eco" di Nicola Rubino |
| «Spesso la vita ci appare come un navigare incerto e periglioso su un oceano in tempesta. A volte non possiamo fare altro che arrenderci al naufragio, ma a volte il miracolo si compie: la tempesta s'acquieta e noi riusciamo faticoramente a riguadagnar la riva.» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La Barca" di Simone Corso |
«Alternanza di frastuono e di melodia, per questo mare che s'intimidisce baciando e, per non cedere alla tentazione di farlo di nuovo, schiaffeggia aggressivo i "feriti scogli". Percepisco nettamente la colonna sonora di queste immagini così vivaci e movimentate.» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il mare dentro" di Daniele Fabbri |
| «E' uno scoglio, quel mancato perdono, sul quale si infrangono tutte le emozioni, come cristalli non levigati e smussati dalle acque salate del mare. Quest'ultimo continua ad urlare disperato, ma la spiaggia non ne vuol sapere: ascolta muta e si lascia soltanto bagnare.» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il suono delle anime selvagge" di Giovanna Carli |
| «Come l'onda, che s'ingrossa e va a morire verso riva, per poi ricominciare: ingrossarsi, prendere la rincorsa e... rimorire inchinandosi alla sabbia. Intanto la vita porta altrove, si arricchisce d'esperienza, d'avventure, inevitabilmente le sue onde si rincorrono, ma per tornare verso casa... Affascinante questo ritmo dei versi che si incorrono come le onde del mare!» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il mare per me" di Angelo Ricotta |
| «Cruda, ironica e autoironica, disincantata... In effetti il mare e le sue spiagge non sono poi così romantiche come di solito vengono descritte dai poeti, ma si sa... come dice l'autore, menzogna d'artista può essere un espediente per non scoprirsi troppo...» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il mare ha il rumore di un amore perduto" di Hariseldom |
| «E' la tenacia della speranza che non muore. Il segnale che nessuna coltre di gelo può tenere prigioniera in eterno la Natura che anela alla rinascita, l'anima umana che vuole ricominciare a vivere...» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il Bucaneve" di Vivì |
| «Il mare conosce i segreti dell'anima, li custodisce, aiuta a dipanarne i grovigli. Sa cullare, il mare e, alla fine, con una carezza, ridona la pace. Dolcissimi e delicati versi per una speranza che si affida alle sue onde.» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Mare" di Stefano Toschi |
| «Ode d'amore per le proprie radici, che non possono essere estirpate dal cuore, dalla mente, dallo stesso corpo, che appare ancora impregnato di sale. Cosa resta di tutto ciò? Quella conchiglia che emana ancora l'aroma delle zagare e del gelsomino... cordone ombelicale che non può essere reciso.» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il rumore del mio mare" di Antonella Modaffari Bartoli |
| «Il mare cancella e riscrive, nella sua infinita clemenza. Non importa, se cancella i graffi, i morsi, le urla, i silenzi, il ghiaccio che si deposita sui cuori. Ecco: ora, sulla sabbia tornata immacolata, il mare può ricominciare a disegnare i contorni di questa storia. Lascerà tanti granelli di polvere dorata, piccoli sassi levigati, conchiglie a cui accostare l'orecchio per ascoltare quel canto che arriva da lontano... Non sarà lunga, l'attesa, per colui che sa percepire la melodia del mare e tutto, finalmente, tornerà sopportabile...» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Mare morto" di Sergio Melchiorre |
| «Il mare... Liquido amniotico in cui madre Terra immerge tutte le sue creature, perché siano protette dalla paura del Male...» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La dolce sinfonia del mare" di Cuccu Anna Maria |
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| «Profondo senso di solitudine, in questi versi. È un lasciarsi naufragare nel silenzio di una voce che si vorrebbe ascoltare, ma che sembra aver dimenticato il linguaggio dell'amore. Tutto finirà con le prime luci dell'alba? L'anima poetica sembra voler indugiare ancora, in attesa di una tardiva eco che sussurra "Non è finita ancora".» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "A sé" di Andrea D’Alfonso |
| «Questa terra, che è madre, sposa, cresce forti braccia... È approdo sicuro, ma a volte la si lascia, in cerca d'avventura, o per necessità. Intanto stelle insonni e sabbia fredda accolgono il viandante, mentre gli schiamazzi notturni lo riportano alla realtà. Sta forse tornando a casa, il nostro viandante? Porterà con sè sogni o delusioni?» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Poesia con ritorno" di Michel Capel |
| «Come sono tristi, le feste in cui si deve per forza esser felici, sorridere con le lacrime agli occhi, brindarecol cuore stretto in una morsa. Festeggiare è un'esigenza personale, del proprio sentire e non c'è calendario che la possa sancire.» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Le mie feste migliori" di Antonio Terracciano |
| «Il mare, che tanto ispira poeti e musicisti... può diventare anche la tomba di tanti sogni infranti, di tante vite gettate via come spazzatura... Quanta amara verità in questi versi, che ci riempiono di vergogna e di ribellione...» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il tuo bimbo nero" di Antonella Scamarda |
| «Dolcissima danza, che si lascia cullare dal vento, dalla fragranza di un fiore, dal luccichìo delle stelle, che dondolano placide nel firmamento, che sorride a questo sentimento, accogliendolo con infinito amore.» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Un fiore nel vento" di Midesa |
| «"Non c'è ragione..." Ma che ne sa, la ragione, dei tormenti del cuore? Nella sua geometrica perfezione se ne sta là, la ragione, in cima alla torre dei suoi "ragionamenti" a pontificar di questo e di quello, mentre quaggiù si soffre e si muore d'amore: per quelli giusti, per quelli sbagliati, per quelli sorvolati, per quelli dimenticati, per quelli soltanto sfiorati, per quelli che ancora arriveranno... perché il cuor non sa ragionare, ma soltanto amare...» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Tormento" di Rosy Marchettini |
| «Tradisce il rosso vellutato di quei petali, che nascondono spine dolorose. Mentre gocce di sangue cadono sulla neve, la rosa mestamente appassisce, lasciando cicatrici indelebili nel cuore di chi ha respirato il suo profumo.» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Amore" di Silvia De Angelis |
| «Cos'altro può desiderare, la donna amata, se non versi così teneri e appassionati, delicati e fragranti come rose? Hai superato te stesso, cantore dell'amor sublime!» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Tenero amore" di Moreno il Duca |
| «E l'amore "roccioso" non ha bisogno di sostegno per dimostrare la propria solidità. Inno ad un sentimento costruito giorno dopo giorno, il tuo. Brace sempre accesa che non ha bisogno d'improvvise fiammate per far sapere che non langue!» |
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Inserito il 14/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'altra faccia di San Valentino" di Angela |
| «Siamo plasmati come due emisferi paralleli, che non dovrebbero incontrarsi: la ragione, che segue un sentiero sempre lineare, geometrico e il cuore, che percorre sentieri tortuosi, per inseguire le farfalle dei desideri. Se un'improvvisa breccia mescola i due emisferi, la nostra mente deve gestire una rivoluzione interna, difficile da controllare. E' necessario ricucire in fretta, prima che follia regni sovrana.» |
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Inserito il 13/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Plenilunio (desideri insani)" di Rasimaco |
| «La pazzia non è stupidità: è il sentimento che si ribella alla fredda, insensibile ragione. La pazzia è libertà, è sublimazione di una realtà che sta stretta, è esplosione di passione sfrenata, incontrollabile... è vita! Quanto all'arte, chi può dire cosa sia l'arte? Ciò che piace ai più o ciò che solo i pazzi possono percepire?» |
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Inserito il 13/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Follia quotidiana" di Sergio Melchiorre |
| «Mi sono persa nella tua "granellitudine". Sublimi, rarefatti versi che mi hanno oltremodo commossa... Mi sono adagiata sulle acque di questo tuo mare e mi sono lasciata andare, con te, mescolando il sale di queste onde alle mie lacrime, che sgorgano da sole, per accompagnare il viaggio...» |
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Inserito il 13/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sarò mare " di Barbara Golini |
«E' come il mare, la voce di chi ti ama. E' un rifugio tranquillo, come la ninna nanna della mamma. E' un richiamo di bonaccia, dopo la burrasca del fortunale. Continua ad ascoltare. Ti parlerà d'amore. Finalmente ci si può addormentare, al sicuro, al ritmo di una voce che sa cullare. Continua a camminare nel suo grembo, non ti potrai sbagliare.» |
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Inserito il 13/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nel respiro del mare" di Rossella Gallucci |
| «Navigando nel mare della vita, accade che improvviso vento di libeccio ci trascini nel gorgo che può farci naufragare. Ma accorgersi del pericolo è fondamentale, per ritornare tra acque tranquille, sospinti soltanto da una lieve brezza! Versi limpidi, trasparenti, leggendo i quali vedo chiaramente questa barchetta, con il suo nocchiero, che sfida i pericoli del mare!» |
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Inserito il 13/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Profondo" di Benedetto Demmi |
| «Vivere è come lasciarsi trasportare da una zattera abbandonata alle onde del mare. Ora ondeggia verso riva, ora torna verso il largo, ora incontra altre zattere alla deriva, ora torna sulle rotte già percorse... Ma quei silenzi dati e ricevuti... son forse il rimorso del mare che ha rinunciato alla burrasca per una noiosa e stanca bonaccia?» |
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Inserito il 13/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il Vecchio e la zattera" di Nikolas Malone |
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