| «Difficile, trasformare il fiele in miele. Quest'ultimo è un dolcificante "vivo", se usato in una bevanda calda perde le sue proprietà. Allora bisogna attendere che l'amaro fiele si raffreddi, prima di tentare l'ardita operazione!» |
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Inserito il 01/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Da non credere!" di Berta Biagini |
| «A volte, poi, è così ambigua che non si riesce a capire ciò che vuole pubblicizzare. Inventa famiglie felici, bambini tutti belli e sani, donne sexy super "carrozzate" per venderti semplici utillitarie... Poi, quando ci accorgiamo che non è vero, ci rimaniamo male, proprio come quando i bambini scoprono che Babbo Natale non esiste...» |
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Inserito il 01/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Promesse vuote" di Angela |
| «Questo sistema agisce come un vero e proprio strozzinaggio, che ha ridotto sul lastrico molte famiglie, allettate dall'idea di pagare a rate, domani, a partire da... Intanto si viaggia con auto di grossa cilindrata, sfoggiando cellulari di ultima generazione e schermi al plasma da 1 000 pollici... installati in appartamenti di 60 m2...» |
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Inserito il 01/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Consumismo? Cosa vuol dire?" di Dalassa |
| «E continuiamo a comportarci come drogati in crisi di astinenza. Freneticamente cerchiamo la dose quotidiana, che giorno dopo giorno non ci basterà e ci costringerà ad aumentare il quantitativo di oggetti satut symbol da ollezionare... Intanto speriamo che la Terra non si ribelli a questo nostro agire dandoci, finalmente, una bella pedata nel...» |
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Inserito il 01/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Figli del consumismo" di Angela Rainieri |
| «Infatti il consumismo mira proprio a far emergere l'aspetto infantile della nostra intelligenza, seducendoci e drogandoci con falsi valori, che rincorriamo come i bambini fanno inseguendo le farfalle.» |
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Inserito il 01/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Fashion victim" di Giovanna Carli |
| «Mentre leggevo, la mia mente traduceva simultaneamente in dialetto lombardo, perché... hai descritto esattamente le comari del mio paesello. Ma come hai fatto? In realtà, in ogni piccola o grande comunità di questo pianeta, quando ci si annoia, anziché dedicarsi ad attività socialmente utili, si preferisce "tagliare i panni addosso" agli altri, cercando di provocare più danni possibili, per aumentare il divertimento!» |
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Inserito il 01/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Le Comari" di Rosy Marchettini |
| «E' una domanda per la quale c'è già una risposta e, purtroppo, negativa. Gli uomini non si curano della natura, degli animali, dei propri stessi simili... Arraffano qua e là tutto ciò che può servire alla loro cupidigia, distruggono foreste, alterano equilibri, utillizzano l'arma dello sterminio per "fare posto" su questo affolato pianeta. Perché mai dovrebbero curarsi di riscaldare il sole? Tanto, ne stanno già sperimentando uno artificiale, così potranno fare a meno del calore di quello reale...» |
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Inserito il 01/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Se... per assurdo il sole" di Angela |
| «E' proprio un "sudario di chiodi" l'angoscia di non poter stare con chi si ama, un calvario, una pena senza fine. Impossibile rivolgere le proprie attenzioni altrove, perché cuore e ragione non accettano di camminare insieme.» |
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Inserito il 01/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Lacrime di sangue" di Moreno il Duca |
| «Quanti significati può avere, la tela del ragno! A volte è trappola infernale, altre una tela tenace in cerca di pace. Intanto il ragno continua a tessere instancabile, preoccupato soltanto di non sfilacciar la trama.» |
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Inserito il 01/02/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Chelos, tesso" di Lia |
| «Ironica, dissacrante, graffiante, rispecchia la cruda realtà!» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il valore delle parole" di Michele Aliberti |
| «Mi viene in mente una canzone di qualche anno fa cantata da Mina, che con la voce affettata da snob cantava "Ma che bontà, ma che bontà! Ma che cos'è questa robina qua..." Rendendosi conto, alla fine, di aver assaggiato della volgarissima "c..." Ecco: questa è la nostra civiltà.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Tempi moderni" di Enrico Baiocchi |
| «L'ho fatto anch'io, cinque anni fa, per il mio adorato gatto Artù. Gli stringevo la zampa, mentre la veterinaria gli praticava l'iniezione. Ha visto ma, per l'ultima volta, mentre si addormentava per sempre. Non so dire se a lui è bastato. A me no. Ho tre gatti, ora, ma la notte sono le zampe di Artù che sento salire sul letto, per accucciarsi accanto a me e vegliare il mio sonno inquieto.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sto aspettando" di Nutellina Cinzia Pallucchini |
| «Vivo a contatto con i bambini ogni giorno. Sono perennemente annoiati, senza entusiasmi, senza la voglia di quei piccoli sacrifici che occorrono per ottenere ciò che si desidera. Le loro famiglie allargate si contendono il loro affetto concedendo di tutto e di più, in un'assurda competizione per farsi dire a chi vogliono più bene. Intanto loro crescono senza lottare, come tante oche da ingozzare... di regali inutili di cui non sanno che fare.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La colt di Pecos Bill (come eravamo) " di Carlo Fracassi |
| «Pugno nello stomaco, questi versi, che schiaffeggiano la nostra opulenta societá occidentale, che tacita la propria coscienza inviando SMS ai numeri verdi delle raccolte di fondi, mentre s'ingozza alla tavola imbandita della sua cupidigia!» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Richezza e Povertà nella civiltà dei consumi" di Cuccu Anna Maria |
| «Lo sento, il ticchettio di questi tacchi, che camminano con passo affrettato, superficiale, alla ricerca soltanto di arraffare l'effimero, senza curarsi della sostanza, di cui ben pochi, ormai, si curano.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Tacchi alla moda" di Claudio Giussani |
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| «Ormai non ci resta che farci risucchiare da un monitor LCD o al plasma, per entrare definitivamente in questo mondo di plastica, sintetico, virtuale, che ci ha contagiato con le sue illusioni. Da questa parte dell'universo restano solamente i poeti, colpevoli di essere soltanto capaci di dipingere la realtà con i colori della fantasia.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il poeta" di Angelo Ricotta |
| «Ogni tragedia è una manciata di sale su una ferita aperta, su cui pasteggeranno gli avvoltoi che speculeranno sul dolore e sulla disperazione. Intanto, il miracolo della vita si prende la sua piccola rivincita. pochi giorni fa ad Haiti, nell'ospedale da campo gestito dall'equipe dell'ospedale Buzzi, è nata una bambina, che è stata chiamata Azzurra!» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Haiti" di Antonella Bonaffini |
| «L'ultima follia dell'uomo è questo delirio di onnipotenza, che ci permetterebbe di generare tante fotocopie di noi stessi, con gli stessi difetti, manie, fissazioni, depravazioni... Poco importa se questi figli riprodotti con lo stampino avranno anche qualche virtù: che fatica, sarà, riconoscere per ognuno, la diversità nella sua unicità. Che meraviglia, invece, quando nasce un bimbo, chiedersi: a chi assomiglierà? Avrà qualcosa di mamma, di babbo, dei nonni... pur essendo un individuo tutto nuovo, un pezzo unico, inimitabile.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Clonazione" di Rosy Marchettini |
| «Questa esigenza di certezza del proprio sentire, prima di lasciarsi andare, denota, forse, un'estrema resistenza della ragione, prima di soccombere al cuore? Può darsi, ma in fondo, che male c'è, se poi quel sentimento d'amore ha finalmente un nome?» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Chi sono" di Clara Gismondi |
| «Ogni granello si appoggia ad un altro, come gli uomini, come le tessere del domino, per creare un meraviglioso disegno, grande come il mondo. Tutto si regge su un equilibrio perfetto, ma precario. Basta un minimo, semplice gesto e, con un fruscìo, una dopo l'altra, a catena, ogni tessera farà cadere la sua compagna.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Pulviscolo" di Rasimaco |
| «Conosco bene queste sensazioni. A volte è l'orgoglio, a volte la mancanza di coraggio, o il senso del dovere... Ma quel voltarsi le spalle costa sempre il medesimo dolore.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ti rivedo" di Hachico |
| «Ed io me la immagino, quell'anima, un po' folletto, un po' bambina, seduta su una nuvola ad osservare il mondo, in attesa di decidersi su cosa farà "da grande": angelo custode oppure reincarnarsi in un altro corpo?» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il domani" di Berta Biagini |
| «Demone fragile, la malinconia, perché, per fortuna, spesso basta il profumo di un fiore, uno sprazzo di colore, un cielo che si sveglia dalla notte, l'onda tranquilla del mare per spaventarla e farla fuggire via.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Fantasia" di Silvia De Angelis |
| «"In cambio vorrei... un sorriso appena nato..." Ecco la straordinaria forza dell'amore: quella che permette di donare, donarsi, senza chiedere nulla in cambio; questo spogliarsi, denudando anche l'anima, in cambio... di un po' di tenerezza soltanto.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Luci nel cuore della notte" di Danielinagranata |
| «Tu, pioniere d'amore, guida paziente e scrupolosa, saprai plasmare senza soffocare, insegnare senza prevaricare, semplicemente amare... come chi ama sa fare.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Si spengono le stelle " di Moreno il Duca |
| «A volte ci sentiamo anche noi così: saccheggiati, martoriati, privi di memoria ci nascondiamo nell'angolo più segreto della nostra intimità, rannicchiandoci come a voler tornare nel grembo della mamma, al riparo dai dolori e dalle speranze disattese.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Non più di foglie lo stormire" di Clara Gismondi |
| «Non c'è più nulla da salvare, in questo cielo privo di stelle, che sta scivolando in un buco nero, fagocitato dal mostro del nulla. Nemmeno i ricordi sembrano avere la capacità di ritardarne l'inesorabile fine. Tutto sta slittando su una parete verticale, senza più alcun appiglio, nemmeno l'illusione di un consolante aldilà.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Domani" di Veleno |
| «Non riesco a concepire l'abbandono degli animali. Ogni volta che osservo i miei tre gatti li ringrazio per tutto ciò che mi hanno insegnato e che continuano ad insegnarmi ogni giorno; per la compagnia, la comprensione, la capacità di intuire ogni mio minimo mutamento d'umore; per aver capito i miei dolori; per rallegrarmi con le loro monellerie; per la loro fedeltà silenziosa ed il rispetto, che gli umani non hanno saputo offrirmi.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il peso del rimorso" di Angela |
| «Quest'anima, come un "ramo scrollato", subisce le ingiurie del tempo, la furia del vento, il caldo torrido dell'estate, come il gelido freddo dell'inverno. Però non riesce a spezzarsi, non ce la fa ad arrendersi definitivamente, resta semplicemente in attesa che la malinconia passi... e ritorni la primavera.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Una lunga notte" di Rasimaco |
| «Qualche volta anche un predatore patentato può fallire l'obiettivo. Una volta tanto la Natura, spesso matrigna, diventa madre e difende i suoi figli più cari.» |
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Inserito il 31/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ti ho persa" di Hachico |
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