«Quando il nostro animo è profondamente ferito, umiliato, ridotto al silenzio della rassegnazione e del disamore, si ha proprio la sensazione di camminare a piedi scalzi, sanguinanti, come fece Gesù verso il Golgota portando la Croce... Ma quale fulgida resurrezione l'attendeva, dopo tanto patire... Forse, anche noi riusciremo a risorgere, quando avremo raggiunto la vetta dell'irta salita.» |
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Inserito il 05/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Canto" di Lina Sirianni |
| «Nessuna anima, realmente muore. Ci sono gli angeli a vegliare su di lei, messaggeri tra la Terra e il Cielo, pronti a tutto pur di non fallire nel compito loro affidato. Qualche volta sono anche costretti ad afferrarci per i capelli pur di non lasciarci andare... Il risultato per noi è un gran mal di testa, per loro è il sorriso di Dio.» |
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Inserito il 05/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'anima non muore" di Leoncinatesta |
«Scrivo con le lacrime agli occhi, perché nonostante ora nella mia vita ci siano tre nuovi figli pelosi, è sempre Artù, il mio primogenito. lo sento ancora zampettare, la notte, mentre si avvicina al letto per venire ad abbracciarmi e sognare con me. C è la sua fotografia, sul comodino, e se allungo la mano nel sonno, sento la sua lingua ruvida che la bacia. Quando ormai avevo capito che non ce la faceva più e tentando di scendare dalla poltrona sulla quale stava ormai immobile da giorni è caduto a terra senza rialzarsi, l'ho accompagnato dal veterinario, per l'ultima iniezione. Si addormentato con me vicino, che lo stringevo bagnandogli di lacrime tutto il pelo argentato.» |
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Inserito il 05/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ciao piccola mia!" di Berta Biagini |
| «È un'atmosfera fiabesca, quella che domina la scena, anzi, direi mitologica: una Dea dell'Olimpo decide, contro il volere degli dei, di scendere sulla Terra per amare l'eroe, complici la luna e la notte... Lo sa, la dea, che pagherà cara la sua disubbidienza, ma che importa? Per questa notte l'incantesimo non si spezzerà!» |
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Inserito il 05/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ombre " di Futura |
| «Quante volte, pur sapendo di essere in fondo ad una lista, abbiamo combattuto contro i nostri desideri, sperando di cambiare il corso di una storia che si annunciava già devastante fin dalle prime luci dell'alba? Sapevamo che il serpente dell'oblio era lì ad attenderci, eppure l'abbiamo sfidato, per dimostrargli che questa volta no, non sarebbe durato lo spazio di una stagione... Alla fine la nostra collana di conchiglie si è attorcigliata più volte attorno al collo, mentre torniamo ad essere un anonimo nome nell'elenco telefonico.» |
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Inserito il 05/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Forse vorrei" di Antonella Modaffari Bartoli |
| «E' vero, è logorante aspettare, si rischia di dimenticare il motivo dell'attesa, oppure di stemperare l'odio in semplice antipatia, o addirittura arrivare alla parola magica: perdono! Ecco perché è necessario camminare a passo grave, moderato andante, presto con fuoco e poi ritornare alla quasi totale immobilità... giusto per non distrarsi dal proponimento: quello di fare giustizia, o, come posso ben dire io, che, ne porto il nome, colpire il colpevole con la giusta Nemesis!» |
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Inserito il 05/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La vendetta può aspettare" di You Don’t Know Me |
| «E' proprio vero: la vita è un percorso e ognuno di noi sceglie la strada che più gli si addice, anche se spesso non è la via più breve per raggiungere ciò che desidera. Le autostrade mi fanno paura, con il loro tracciato monotono e sempre diritto, con il rischio di appisolarsi... Preferisco le strade di montagna, tortuose, che s'inerpicano, tra tornanti, curve e controcurve, fino alla vetta. Non possiamo permetterci distrazioni e dobbiamo tenere gli occhi ben aperti, se vogliamo evitare pericolosi scivoloni... Non sono percorsi facili, quelli di montagna, e più si è inesperti alla guida, più si rischiano incidenti di percorso... Tuttavia, quando si riesce ad arrivare alla meta, si respira, finalmente, a pieni polmoni!» |
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Inserito il 05/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Strade" di Rosy Marchettini |
| «E allora aggrappati a quel ricordo, continua a farlo rivivere nella tua mente, fino a quando ritorneranno i colori e, se sarai abbastanza forte e non ti perderai d'animo, riattraverserà il guado del tempo... e ritornerà realtà.» |
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Inserito il 04/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ricordo" di Animaferita |
«Diamo sempre per scontato che la mamma sia immortale, indistruttibile, impossibile da perdere... Così a volte rimandiamo a domani quella carezza in più, quel bacio in più, quella voglia di dirle "Ti voglio bene", perché c'è tanto tempo... Poi lei se ne va e noi restiamo lì, con quel groppo in gola che non se ne vuole andare, con tutte quelle parole e quei gesti che avevamo messo da parte per lei e che ora non potremo più donarle...» |
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Inserito il 04/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Mamma" di Mirella Santoniccolo Mairim14 |
| «I gatti, creature ancestrali, sanno cogliere l'aura che circonda gli esseri umani, ma quando vengono abbandonati, si rifugiano in un angolo nascosto e si lasciano morire.» |
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Inserito il 04/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Gli occhi dei gatti" di Sergio Melchiorre |
| «Spesso anche le persone sfuggono, come felini selvatici, al desiderio di contatto. Paura o ritrosia? Non rimane che cullarsi in queste ipotesi di contatto, che forse, un giorno potrebbero riproporsi con esito positivo, se la creatura non ancora addomesticata saprà abbandonare, anche per un solo momento, la sua ancestrale diffidenza.» |
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Inserito il 04/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Contatti" di MariaGiovannAìnoRusc ito |
| «Questi mosaici rotti, si ricompongono nella dimensione onirica, mescolando le tessere, per offrire ogni volta un'immagine nuova. Mi fanno pensare alle geometrie di un caleidoscopio, che al minimo movimento cambiano il loro disegno. Purtroppo, l'eco del passo di quelle ombre umane, che risuona ancora al risveglio, getta un velo di grigia malinconia al mosaico dei sogni.» |
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Inserito il 04/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "I sogni" di Clara Gismondi |
| «La mia mamma se n'è andata due anni fa e non potrò mai perdonarmi il non averle saputo dire"Ti voglio bene". Stupido orgoglio, vergognosa ritrosia, oppure la presunzione di avere ancora tanto tempo per poterglielo dire? troppo tardi, ora, per il pentimento... Intanto, mi resta impresso nella mente che, nelle sue ultime ore, sia stato a sua volta, il nome "mamma", che la mia invocavaal cielo.» |
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Inserito il 04/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Mamma" di Jayan Walter |
| «La stazione: luogo di arrivi e di partenze, luogo di ritrovati affetti e di lancinanti addi... Da piccola il mio papà mi portava sempre alla stazione a vedere i treni, ma chissà perché, funereo presagio, li consideravo sempre in partenza verso l'ignoto e l'avventura, io credevo, non sapendo ancora che quel fischio del capostazione avrebbe suggellato, per me, l'addio al nido del cuore.» |
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Inserito il 04/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La stazione" di Michele Scaramuzzi |
| «Un amore durato lo spazio di una stagione, frantumato di fronte ad un cancello che si spalanca di fronte a troppi cuori. Nasce di roccia, il cuore delle donne, protetto da un cancello invalicabile, di cui raramente si consegna la chiave, ma diventa d'argilla quando viene ingannato, tradito, umiliato. Intanto, all'anima tramortita, non resta che scandire, inesorabilmente, il tempo delle illusioni perdute.» |
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Inserito il 04/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Era d'inverno" di Antonella Modaffari Bartoli |
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| «Quanti sogni e desideri hanno, invece, giovani e bambini, che non sanno esprimere perché mancano loro gli strumenti. Perfino i più piccoli hanno già i loro dolori e le loro nostalgie, soprattutto per mamma o papà, quando smettono di essere sposi... Non hanno le parole, i bambini, ma se possedessero la chiave per aprire lo scrigno, quanto saprebbero ammaliarci con le loro poesie!» |
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Inserito il 04/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Perché i ragazzi studiano poesie?" di Antonio Terracciano |
| «Dalla mia finestra vedo il lago. L'osservo giorno e notte, di stagione in stagione. E' sempre lì, ma non è mai lo stesso. Prima di dormire l'osservo dalla mia finestra e lo rivedo quando riapro gli occhi. Mi infonde una serenità infinita, che scioglie i grovigli del dolore. Ho abbandonato la pianura, per raggiungere il mio lago. Niente e nessuno potrà mai separarmene.» |
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Inserito il 04/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Tui, Il Lago" di Felice Di Giandomenico |
| «Soma come specchio della psiche... Quante persone sole, inaridite, inacidite, abbandonate diventano "brutte", si lasciano andare... Proviamo a guardarci allo specchio più spesso, proviamo ad amarci di più, così l'anima e il suo tempio ritroveranno lo smalto di prima.» |
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Inserito il 04/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il Tuo Tempio" di Rosy Marchettini |
| «Come Dante uscì a riveder le stelle, così anche tu, dopo aver percorso la strada alla cieca, dolorosamente, faticosamente, tremando di fronte al buio che digrigna i denti, hai concluso il tuo viaggio trovando finalmente la luce!» |
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Inserito il 04/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sulle Tracce di Un Insolito Dipinto" di Antonella Bonaffini |
| «La mia ruota del tempo, invece, è una spirale: si avvita e si svita, ora verso il nucleo, il guscio più nascosto, ora in espansione, verso l'universo infinito. E' l'idea della linea curva, che domina la spiritualità: niente spigoli aguzzi, linee spezzate, ma un continuo ondeggiare e oscillare, per ricominciare.» |
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Inserito il 03/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La ruota del tempo" di Jayan Walter |
| «Quante volte dovremo ripetere che la nostra voglia di volare non è una fuga, ma il desiderio di immergerci nella linfa vitale dell'universo? Ci sono tante, troppe cose da fare, per rassegnarci a rimanere silenziose ancelle del focolare! Quanto tempo sprecato, quanta energia dispersa nel vuoto...» |
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Inserito il 03/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Non " di Rosy Marchettini |
| «Spesso si ha la sensazione che il cielo sia troppo distante, indifferente, come la Natura, alle umane passioni. Ci dibattiamo tra le onde di un mare perennemente in tempesta, allungando il braccio in cerca di salvezza verso un appiglio che sembra sempre troppo distante dalla nostra mano. Quanto ci sentiamo inadeguati e sporchi, non degni di accedere a quella luce che dall'alto ci osserva... Ma se il vero castigo è questo nostro restare inchiodati a terra, quando l'anima si sarà liberata dal corpo non ci sarà più altra penitenza e, finalmente, il regno dei cieli sarà nostro.» |
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Inserito il 03/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Una Nuvola Di Diverso Colore" di Antonella Bonaffini |
| «Il sole che fa rinascere, che allontana gli spiriti delle tenebre e sa riscaldare, con il suo tepore, anche le anime più infreddolite. Soave inno alla gioia di vivere!» |
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Inserito il 02/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nebbia " di Mirella Santoniccolo Mairim14 |
| «Graffiare fino a farsi sanguinare le unghie e l'anima, inutilmente, quando tutto è grigio come il cemento.» |
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Inserito il 02/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Graffi di Vita" di Antonella Bonaffini |
«La lucidità femminile permette di leggere una storia anche da un'altra prospettiva. Ma l'analisi spietata consente soltanto di scavare con punta di lancia infuocata nelle nostre stesse viscere, lasciandoci, ogni volta, tramortite e sfinite, nel tentativo di trovare una giustificazione, un perdono, forse, per tanto disamore...» |
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Inserito il 02/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Je M'Accuse" di Rosy Marchettini |
| «I quattro elementi giocano con la natura umana, contendendosi la supremazia sui sentimenti di chi si lascia condurre per mano da loro, ma saranno le radici della terra e il calore del fuoco, a ricondurre l'animo inquieto e alla deriva verso casa, per trovare, finalmente, pace.» |
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Inserito il 02/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nel mare" di Jayan Walter |
| «Nessun amore può sopravvivere, se non è alimentato dal tepore di una fiammella che lo tiene in vita, nonostante il gelo invernale; nessuna primavera potrà sciogliere il ghiaccio di un cuore corroso dal sale di lacrime versate per gioco e senza alcun rimorso.» |
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Inserito il 02/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Maledetta primavera" di Sergio Melchiorre |
| «Quante volte ho gettato io stessa quei sassi piccoli, piatti, contando per gioco i salti sul filo dell'acqua... e i cerchi a scontrarsi fra loro per confondere i sogni con i rimpianti. È la melodia sommessa del medesimo lago, che ho riconosciuto dalle prime parole, che mi ha rapita dai miei anni bambini e ancor oggi mi ama e mi parla.» |
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Inserito il 02/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Anelli di risonanza" di L Falchero |
| «E' quello squillo che non arriva, la musica che attendiamo, la melodia delle parole che vorremmo udire, che potrebbe ricomporre i cocci di vita che abbiamo gettato dalla finestra...» |
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Inserito il 01/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Cocci di vita " di Paolo Eroli |
| «Se potessimo collezionare tutti i "perché" senza risposta che la vita ci regala, potremmo costruire un castello dalle mille stanze, in cui perderci... Un inestricabile labirinto nel quale vagare per l'eternità.» |
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Inserito il 01/01/2010 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L' etereo Trono della Morte" di Donzel Alessandro |
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