| «È la Musica, con il suo potere evocativo, ad impedire alle lacrime di starsene al posto loro... Sono le note, che ci parlano, cantandoci l'infanzia, alleviandoci il fardello degli anni, accompagnandoci, fedele custode dei nostri segreti, delle nostre fragilità umane. Misero uomo colui che non permette alla voce della Musica di sciogliere il groppo della sua anima in pianto.» |
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Inserito il 30/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ascoltare Mozart il 24 dicembre" di Giuseppe Monteleone |
| «Una quiete che tuttavia ci si augura sia soltanto una tregua... "Arimortis", si diceva tra bambini quando si chiedeva la sospensione temporanea di un gioco. Così a volte si sente la necessità di una pausa anche dalla vita e dai sentimenti, per riprendere fiato... E' vero, c'è quiete, il cuore batte, ma questa potrebbe diventare l'agonia che conduce alla morte.» |
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Inserito il 30/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La prima notte di quiete!" di Ruben Reversi |
| «E' l'eterno dubbio delle donne: continuare a medicare una ferita che non si chiuderà mai e che continuerà a bruciare, oppure avere il coraggio di amputare? Vivremo per sempre con la sensazione di possedere ancora quell'arto fantasma, ma almeno avremo salva la vita.» |
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Inserito il 30/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Bugie temporali" di Grazia Longo |
| «Affrontare la bufera e aprire gli occhi. Quanti di noi hanno il coraggio di farlo? Quanti preferiscono vivere narcotizzati, per paura di soffrire? Quanti preferiscono il freddo e il buio delle tenebre alla luce accecante del sole? La vita, quella vera, non è un dono, ma una meta da conquistare giorno dopo giorno con sudore e passione.» |
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Inserito il 30/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Splendeva il Sole" di Antonella Bonaffini |
| «"non mi basti mai" Sussurrò un uomo ad una donna, poco prima di lasciarla. L'eco dell'urlo di lei non si è ancora placato.» |
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Inserito il 29/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Urlo" di Vanessa Solimando |
| «... Ma nella Musica barocca, alla grave Sarabanda, segue sempre l'ardente ed appassionata Giga...» |
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Inserito il 29/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nel silenzio nevica" di Turan |
| «Ma forse, l'angelo... sei tu... che hai varcato il confine del tempo per custodire la creatura che ti ha fatto scendere dal cielo...» |
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Inserito il 29/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Angelo biondo" di Midesa |
| «Come accadde per il nobile sultano, per ogni artiglio che scalfisce la nostra corazza, sigilliamo la ferita con filo spinato e lucchetto. L'armatura diventa ogni volta più pesante e faticosa da trascinare, tuttavia ci mette al riparo, ci protegge da altre feroci aggressioni. Sarà solo la pazienza di Sherazade, ad aprire, a poco a poco le serrature del nostro cuore, vincendo la paura dei "guardiani potenti e crudeli", con la tenacia che solo il vero amore può osare.» |
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Inserito il 29/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "I guardiani del mio mondo" di oxun2 |
| «Mentre noi, quaggiù, teniamo gli occhi rivolti al cielo, lassù qualcuno ha nostalgia di noi... e ci aspetta...» |
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Inserito il 29/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Noi &" di Mau0358 |
| «Mai, tenere segreto un amore! Bisogna avere il coraggio e la forza di affrontare il mondo, urlando con tutte le proprie forze quel nome, perché possa elevarsi a sublime, immortale sentimento e non accontentarsi della squallida etichetta di "relazione clandestina", destinata a svanire al primo refolo di vento.» |
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Inserito il 29/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Dolce il tuo nome" di Antonella Modaffari Bartoli |
| «I bambini non sono capaci di comunicarci i loro pensieri e sono abilissimi nel nascondere i loro sentimenti. Spesso, anzi, si comportano esattamente all'opposto di ciò che provano realmente, riuscendo ad ingannarci perfettamente... lo fanno per non farci soffrire, per non darci dolore. Sono loro, i più forti, sono loro, i nostri angeli custodi...» |
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Inserito il 29/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Solo per te" di Kiaraluna |
| «L'amore non va mai d'accordo con le leggi della ragione e fa bene a ribellarsi dalle inutili prigioni. A volte, però, travolto dalla passione, diventa imprudente e rischia di male interpretare ciò che per l'altro peccatore è stato solo un gioco, da dimenticare.» |
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Inserito il 29/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Infedele per sempre" di Carmelita Morreale |
| «L'angelo fugge per pudore, per timidezza, perché non era ancora pronto a quel viaggoo senza ritorno... ma poi si accorge che un custode, può diventare... il guado del tempo riattraversare... tornare accanto a noi a riscaldarci il cuore.» |
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Inserito il 29/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'Angelo" di Lina Sirianni |
| «Mi piace, quest'anima da predatore pentito! Merita doppiamente amore, dalla sua preda, che, rischiando di essere sbranata, l'ha a sua volta catturato!» |
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Inserito il 29/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Eros" di Benedetto Demmi |
| «Ognuno di noi possiede un bosco segreto, come ogni stagione le sue fate. Di ognuna abbiamo ascoltato la voce, ma è sempre quella dell'ultima fata la più melodiosa.» |
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Inserito il 29/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Malinconia serale" di Sergio Melchiorre |
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| «Tutto è importante, anche il passato infelice, perché l'autentico amore sa medicare le antiche ferite, nutrirsi dei sogni e dei rimpianti... E' veggente, l'autentico amore, previene, attutisce, lenisce. Osserva con gli occhi di un angelo, avvolgendo di piume la donna del suo cuore.» |
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Inserito il 29/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Amami tanto" di Nikolas Malone |
«"Prendi i miei occhi e guardati, come ti vedo io". Ma i miei occhi sono rimasti qui. Perciò li dono a te, perché tu possa colmarmi delle tue piume... e, per una notte, diventare il mio angelo custode.» |
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Inserito il 28/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Solletico all'anima" di oxun2 |
| «Forse le occasioni perdute si possono anche chiamare "mancanza di coraggio". Quante volte avremmo voluto everne un briciolo in più, magari rischiando di sbagliare, o di soffrire, o di dover troppo lottare... Quante volte avremmo voluto che il viaggio non fosse di sola andata... Chissà se, almeno per qualcuno di questi fantasmi, non sia possibile invertire la rotta...» |
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Inserito il 28/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Le occasioni perdute" di Midesa |
| «Non a caso il sangue è sempre associato al candore della neve: perché resti indelebile, perché continui a macchiare le coscienze assopite, perché continui a ricordare l'orrore della morte, la violenza dell'offesa, anche quella dell'anima. Il sangue come perdita dell'innocente candore, il presagio di un oscuro futuro... Il sangue a cui l'uomo è stato condannato dal peccato originale... Il sangue che non risparmia nemeno le fiabe e dal quale non possiamo fuggire, se non cadendo in un sonno profondo, come la bella addormentata... Riusciremo a risvegliarci in un paesaggio finalmente tornato al candore primordiale della neve immacolata?» |
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Inserito il 28/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sulle ali del dolore verso Auschwitz, Dachau, Mauthausen" di Carmelita Morreale |
| «Quanti angeli, invece, camminano accanto a noi... Accompagnano timidamente i nostri passi, nel timore di farsi scoprire, nascondendo le ali sotto goffi cappotti, per paura di essere allontanati... Basterebbe allungare la mano e lasciarsela stringere...» |
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Inserito il 28/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Notte di natale" di Claudio Giussani |
| «E' la voce accorata e sommessa della pìetas, quella di un angelo in cerca di un'anima da custodire, da consolare, da proteggere... con infinito amore, perché il mare la culli, perché le stelle tornino a brillare... Io credo negli angeli.» |
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Inserito il 28/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ninna nanna per una donna!" di Ruben Reversi |
| «E la storia si ripete, con minime sfumature, anzi: come identica fotocopia di un copione sempre uguale. Tirare la corda fino a farsi abbandonare, così se ne esce puliti, per poter dire "è stata lei a voler sparire, io non ho alcuna responsabilità". Intanto la sofferenza vera appartiene a chi resta lì, dietro la porta che si è chiusa.» |
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Inserito il 28/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Idiota" di Antonella Bonaffini |
| «"Resistenza". Oggi pronunciamo questa parola sottovoce, con circospezione, quasi con il timore di essere etichettati... Stiamo cancellando la nostra Storia, quella dei nostri genitori; abbiamo paura di recarci nei luoghi in cui i martiri hanno offerto la loro vita all'Italia... e a noi, che di quegli uomini siamo soltanto pallidi ritratti... Non abbandoniamoli, facciamoli vivere per sempre nei nostri cuori, andiamo al Sacrario che ne custodisce la memoria e non smettiamo di parlare di loro a chi diventerà grande dopo di noi.» |
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Inserito il 28/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Addio, Comandante Troilo!" di Sergio Melchiorre |
| «Difficile, quasi impossibile coabitazione tra sentimento e ragione, che si contendono la nostra anima, strapazzandola e strattonandola come una bambola di pezza. Chi l'ama di più? La mente, così algida e precisa, sempre al riparo dalle correnti d'aria che soffiano da ogni direzione, oppure il cuore... fragile e fantasioso, sempre a rischio di congelamento per la sovraesposizione a tutte le bufere? Meglio non sarebbe sbarazzarsi di entrambi? Credo proprio di no. Meglio un'anima calda, che respira, piange e ride, piuttosto che un triste meccanico robot, che vive tristemente il suo destino, da quando viene progettato, al momento in cui sarà disattivato.» |
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Inserito il 27/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Fra Cuore e mente" di Florianab |
| «Ho rivisto le mie stesse dita sulla tastiera del mio pianoforte, su quella dell'organo maestoso di una Canonica, quando erano ancora agili e veloci... La nota tenuta della pedaliera a sottolineare il basso continuo... Le mie mani hanno intessuto trine di crislallo e costruito cattedrali di incommensurabile polifonia... Le tue parole hanno tradotto le note... e la sublime perfetta armonia... Ho versato una lacrima di nostalgia... Ho ritrovato intatta la stessa magia...» |
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Inserito il 27/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Bach" di Jayan Walter |
| «Aaahhh! Che bello chiudere gli occhi e ascoltare... Poesia è Musica, quando la Musica della Natura si trasforma in Poesia» |
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Inserito il 27/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ascoltando attentamente" di Pellegrino2 |
| «"La vita contro la morte" Ma quando la sete di baci diventa arsura, la fame d'amore carestia... è il deserto dell'anima, è la morte del cuore. Perché non siamo immortali?» |
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Inserito il 27/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Attimi eterni e fugaci" di Grazia Longo |
| «Quante volte gli artigli ho affilato, le fauci ho spalancato... per ghermire Cupido addormentato, che mi aveva ingannato... Ma quando ha aperto gli occhi e mi ha guardato, ho perso il coraggio e ancora una volta l'ho perdonato...» |
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Inserito il 27/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ho assassinato Cupido" di Carmelita Morreale |
| «Dio muore e rinasce infinite volte, soprattutto nel cuore degli uomini stanchi e delusi, che sono in collera con lui ogni volta che non risponde alle loro domande, che si sentono abbandonati quando non ricevono conforto alle loro sofferenze, che si sentono in colpa per essere nati più fortunati, che si sentono presi in giro dal libero arbitrio, che fa compiere a loro, e non al Destino, la scelta di diventare infami o eroi. Ma Dio se ne sta pazientemente seduto davanti alla scacchiera della vita in attesa dello "Shah Mat": è solo questione di tempo e anche l'uomo più disperato ritroverà la sua fede.» |
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Inserito il 27/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "La fede ritrovata" di Sergio Melchiorre |
| «Atto di estremo coraggio, quello di rinunciate ad una vita virtuale, parallela, un giardino segreto di cui siamo gli unici visitatori e al quale, gelosamente, egoisticamente, impediamo l'accesso, a chiunque potrebbe inquinarlo con le sue miserie e i suoi dolori... Il mondo poetico, che dovrebbe essere il messaggero del linguaggio del cuore, spesso diventa un alibi per il silenzio. Quante volte ci si chiude nella nostra "turris eburnea", castigando i comuni mortali con la nostra assenza? Ecco dunque la presa di coscienza: sporcarsi di fango e di sterco, per tornare ad elevare il proprio canto alla Musa...» |
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Inserito il 27/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'essere poeta uccide l'anima" di Christian Valentini |
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