«Riuscire a parlarle, a parlarne... In qualche modo allevia la pena, mantiene integro quel cordone ombelicale che unisce una mamma ai propri figli e continua a nutrirli di linfa vitale... Ma a volte il rimorso di non aver saputo dire "Mamma, ti voglio bene", pensando che ci fosse tempo, credendo alle lusinghe del proprio orgoglio, ammutolisce la voce del cuore, che vorrebbe gridarlo ora: "Mamma, ti amo!" Ma ormai è troppo tardi...» |
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Inserito il 26/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Quanto tempo!" di maria tramontana |
| «È il male di vivere, il terrore di vedere i propri sentimenti sbranati dai predatori che fiutano la paura della preda che sta per essere ghermita. Allora è meglio rifugiarsi in un non luogo, sperando di poter fuggire via, mimetizzandosi tra mille gazzelle... Ma il branco è pronto ad attaccare e gli spazi aperti non lasciano scampo... Perché non cercare un nido, un guscio, una culla, due braccia che sappiano offrire un luogo vero, un approdo sicuro per l'angoscia, perché questa si sciolga, finalmente, in un pianto di sollievo?» |
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Inserito il 26/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Disperato abbraccio col nulla" di Sergio Melchiorre |
| «È la speranza incrollabile che non si vuole arrendere, che si aggrappa ad una roccia friabile, a strapiombo su un orrido abisso, dispersa e abbandonata in una landa deserta e ghiacciata, esiliata per sempre senza alcun condono di pena... È l'eroica Speranza che non vuole assiderare, pur sapendo che ben presto il buio pietoso arriverà a chiuderle gli occhi, per non farla soffrire più.» |
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Inserito il 25/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Sogno" di maria tramontana |
| «Già, non ci sarà proprio niente di nuovo, perché il libero arbitrio dell'uomo si è impigrito: disco rotto che s'incanta sul medesimo solco e ripete all'infinito le stesse note... È il velo della noia e dell'indifferenza che ha cancellato i colori dalla tavolozza del mondo. Meglio dunque chiudere il quaderno e diventare analfabeti.» |
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Inserito il 25/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'anno che verrà" di Mavec |
| «"Rivelati, non esitare". Disse il lupo all'agnello... "Non aver paura..." Incauto l'agnello belò... E il lupo se lo sbranò.» |
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Inserito il 25/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'amicizia" di Sashia |
| «È simbiosi. Tra uomo e natura. A volte sono le proprie radici, altre il luogo scelto dal cuore. E tuttavia, quando la vita strapazza l'anima umana, la natura continua impassibile il suo cammino: non soffre, non piange, non prova dolore... Eppure quel monte, quel lago, perfino quella città accolgono, pietose, in silenzio le lacrime... E finalmente l'angoscia dell'uomo si placa.» |
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Inserito il 25/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Alla finestra" di Nando Caturano |
| «Meglio non risvegliare il cuore, perché non intende né le parole del dolore né quelle della ragione. Meglio non raccontare nulla, al cuore, perché continuerebbe comunque ad amare, per dispetto e perché altro non sa fare.» |
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Inserito il 25/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Voglio " di Grazia Bianco |
| «Quanta fatica fanno, gli angeli, per proteggere gli umani... Consentire loro il libero arbitrio e tuttavia difenderli dalle loro stesse scelte... Quanto dolore provano, gli angeli, quando gli umani non li vogliono accanto a sè e li mandano in esilio in un'isola lontana, senza tempo né amore...» |
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Inserito il 25/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Cado!" di Ruben Reversi |
| «Aprire gli occhi e non vedere niente... Aprire gli occhi e accorgersi di essere diventati trasparenti, ascoltare qualcuno parlare di noi dicendo "Non esiste più"...» |
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Inserito il 25/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ricordo" di Claudio Giussani |
| «il Natale diventa il giorno più triste dell'anno, quando il cuore non ha più ossigeno per respirare. Allora è meglio sottrarsi ad abbracci e sorrisi, che celano ipocrita solidarietà. Meglio il vuoto, nemmeno i ricordi... meglio annegare in un mare di nulla.» |
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Inserito il 25/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Natale" di Michele Serri |
| «Ho raccolto e rilegato nella mente tutti i versi del mio poeta, li ho incartati con il velo della mia tristezza, intrecciando il pacchetto con il filo sottile delle mie lacrime... I dono è rimasto lì, abbandonato sul bordo del letto vuoto. Lo coprirà soltanto la polvere del tempo che passa... Anche questo è Natale...» |
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Inserito il 25/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Scartando il tuo amore" di Felice Di Giandomenico |
| «Sono i piccoli gesti quotidiani, insignificanti, scontati... che improvvisamente diventano l'essenza dei nostri ricordi, dei rimpianti, del dolore per chi non c'è più... della nostalgia per un luogo, un passato, una festa, che non torneranno più.» |
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Inserito il 25/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Pensierini" di Berta Biagini |
| «E mentre invochi quell'ultima possibilità, ti senti sempre più invisibile. Non esisti più, sei scomparso, come se fossi andato ad abitare lontano, su un'isola circondata da un mare sempre in tempesta, condannato ad un esilio senza ritorno...» |
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Inserito il 25/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Canzone dell'amor che s'allontana" di Nikolas Malone |
| «Quante volte si combatte contro il sonno, per non dover chiudere gli occhi, per non dover sognare, per non dover perdere il controllo, lasciando che il cuore e la mente tornino là, dove la nostalgia e i ricordi mordono come lupi inferociti...» |
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Inserito il 24/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Voglio svegliarmi" di Sara Brayon |
| «Perché è il cuore di chi legge che trasforma l'inchiostro in profondo sentimento, in caldo abbraccio, in bacio appassionato... Perché è l'assenza di Amore che legge, a lasciare l'inchiostro a seccare e sbiadire, mentre il vento scompagina i fogli...» |
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Inserito il 24/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Come Zivago" di Stefano Acierno |
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| «Un silenzio che diventa una presenza incombente, un rombo assordante, un compagno di viaggio invisibile, che annienta e paralizza l'anima ferita e abbandonata, accompagnandone l'agonia» |
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Inserito il 24/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Gli anfratti del cuore" di Maria Grazia Vai |
| «... Ed è proprio in certi momenti, che si vorrebbe tornare piccini, rannicchiarsi tra le braccia di papà, tornare nel grembo di mamma... È quando non ci sono più loro, che ci accorgiamo di quanto siamo soli e sperduti, su questa Terra...» |
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Inserito il 24/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Ognor risponde" di Benedetta Cavazza Miciamalvina |
| «L'eterna lotta tra la ragione e il cuore... Non vuole arrendersi al disamore, il cuore, continua a sperare di sentirsi dire che non aveva sbagliato... Ma la ragione non mente e non si sbaglia quasi mai...» |
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Inserito il 24/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Flusso" di Amara |
| «Quando il disamore ci rende insopportabile la vita, ci sentiamo come marionette fatte a pezzi da un malefico burattinaio. Allora perché non vestire noi stessi i panni di Mangiafuoco e porre fine all'orrendo teatrino?» |
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Inserito il 24/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Macabro teatrino" di DarioC 85 |
| «Magico e sublime potere della parola, che trasforma l'abbandono, dal significato così devastante, al riflessivo "abbandonarsi": che placa l'ansia, allontana la paura della solitudine, regala il sonno tranquillo all'anima innamorata, che si sente protetta e, finalmente, in pace.» |
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Inserito il 24/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Mia Cara" di Animaferita |
| «Non sempre il silenzio è sinonimo di libertà. Spesso è una scelta di fuga: dagli affetti, dal mondo, dai nostri stessi sentimenti. Meglio essere muti, che comunicare, perché altrimenti si rischia di urlare la nostra rabbia contro l'Universo intero, che ha disatteso le nostre aspettative di vita. Intanto, chi ci ama non riesce a scalfire la corazza del nostro silenzio e non può fare altro che disperarsi e piangere...» |
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Inserito il 24/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il silenzio di mio padre" di Sergio Melchiorre |
| «Quando gli angeli si innamorano degli umani, rinunciano al cielo e lasciano impronte visibili sulla terra nuda. Ma camminano scalzi, gli angeli, sono indifesi e non sanno che il guado del tempo sarà loro fatale.» |
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Inserito il 23/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "L'angelo" di Mavec |
| «Un grido di dolore, di odio, di orrore da non lasciare scampo. Un'invocazione disperata per un amore negato, tradito, abbandonato... Una sfida contro la Morte, quella reale e quella metaforica dell'oblio, che assomiglia al ruggito del leone, allo spasimo del lupo, all'agonia dell'anima...» |
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Inserito il 23/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Eccoti, o Signora" di Animaferita |
| «...ma il mondo migliore deve nascere prima di tutto dentro di noi... Sciogliere i nodi dell'anima, il ghiaccio dal cuore, ascoltare i segnali che ci giungono da lontano... Non importa essere credenti per accogliere e perdonare...» |
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Inserito il 23/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Eppure è Natale" di Sergio Melchiorre |
| «Il Nord, così algido, indifferente, ostile, inospitale, soprattutto sotto la coltre del manto invernale... Eppure... la leggenda del lago narra che, quando nevica, in realtà di tratta degli angeli che disfano il cotone...» |
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Inserito il 22/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Nevicata varesina" di Giuseppe Monteleone |
| «A volte si ha una sensazione di accartocciamento. È un'implosione, un buco nero che sta per inghiottirci. Per fortuna un lumicino ci guida... Molto spesso gli adulti ripercorrono le metafore della fiaba e questi versi ricordano lo smarrimento di Pollicino nel bosco...» |
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Inserito il 21/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Mi sento spento" di Sergio Melchiorre |
| «Eppure, anche lì, il sole illuminando la brina, moltiplicava i suoi raggi... È il nostro cuore lacerato, che si ostina a vedere in bianco e nero...» |
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Inserito il 20/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Le tele di ragno" di Sergio Melchiorre |
| «Eppure, questi versi, richiamano la metafora della vita: seguiamo un sentiero, convinti di essere sulla buona strada, poi ci accorgiamo di essere soltanto delle pedine e più cerchiamo di scioglierci dal giogo, più siamo inesorabilmente costretti ad avviarci ansimando verso la conclusione della nostra esistenza rincorrendo una libertà che non abbiamo potuto o voluto conquistare.» |
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Inserito il 19/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Il sentiero smarrito" di Sergio Melchiorre |
«Meno male che ci sono gli angeli... perché spesso Dio guarda altrove... Allora, quando la disperazione diventa feroce e i perché sono senza risposte, si fanno messaggeri d'amore, affinché il nostro dolore si plachi.» |
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Inserito il 16/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "Una schiera di angeli ti aspetta tra le nuvole" di Sergio Melchiorre |
| «Finalmente! Eravamo sicuri che anche il cuore del nostro poeta fosse in grado di battere per amore... "senza se e senza ma"!» |
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Inserito il 14/12/2009 da Nemesis Marina Perozzi alla poesia "A volte" di Sergio Melchiorre |
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