Or sei libera di volare
non più chiusa nella tomba,
fai parte di ogni cosa del creato.
Madre mia, sempre a me vicina
m’illumini con raggi di sole al mattino
m’ accarezzi con brezza leggera del mare
brilli come luna nella notte più buia,
baciandomi
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Le mamme abbracciano il sole
condividono gioia e amore, accarezzano
pensieri di luce, stringono nel cuore
ogni attimo splendente
Ogni bambino trova in lei stupore e meraviglia
,intorno solo note di dolce armonia .
Le mamme
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Ti chiamerei ancora
ma il sonno tuo è pesante
e tutti spenti i tuoi colori.
Il profumo che indossavi
si perde nei miei ricordi
ed è muto il mondo
senza il tuo respiro.
Ora vivi nel silenzio
mentre cerco nella mente
i segni della mia
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Una lacrima di tempo ci divide,
una virgola che s’accorcia ormai costante,
ma sta goccia che alma erode
offre un tremulo riflesso
...solo questo è ormai concesso!
Così è in te e in quella tristezza,
che traspare da rimando,
io ritrovo pari a
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Vivì |
24/10/2015 14:05 | 3061|  |
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Tu mamma,
sospiri alle rose,
fragranza di un bacio,
germina tra spine pungenti.
Profumo atteso
sul nascere, già muore.
Mamma,
il nome impronunciato
sibila sulle labbra
la voce più calda, soave e leggera.
Nascesti per amore della vita,
sul
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Ti ho vista china su un fascio di rose amaranto
a raccoglier petali ad uno ad uno
e intonare un canto,
melodioso e dolce .
Attraversi oceani,
barriere coralline
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Pioggia, righe sui volti,
dipinti di pioggia nell’acqua,
catene di erbe sintetiche,
di sorrisi perfetti,
di scarabocchi agli angoli,
di maschere di pietra,
da indossare come sangue
sul volto, a un party,
in soffitta come in cantina.
Scale che
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C’eri tu e forse io, e se c’eri te, c’ero anche io
poi tutto ebbe fine, come il fiume
che dalla fonte poi muore nel mare...
sì, c’eri te e c’ero anch’io, in questo confine
dove Dio ritorna croce, mentre la vita
la vita va dove sei amore, e dove
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Lo so mamma
che io davo vita
ai tuoi cullati sogni,
tu sai che io ho già amato
la luna e le stelle tutte,
e tu ridevi quando io
volevo contarle, mi seguivi
là in fondo alla corte,
mi aiutavi a salire sull’albero,
che grosso e coricato,
che mi
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Vorrei un’amicizia esclusiva
un approdo sicuro
tra i flutti dei giorni,
un sentire speciale
tra costole e fianchi,
un’idea fedele di pensieri vicini,
complice di sguardi
che sanno in silenzio.
Vorrei un’attesa di
certa comprensione
al di là
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Uomo dai capelli bianchi
cammini curvo lentamente
tremi tenendo il bastone nella mano,
scruti il suolo con gli occhi bassi.
Quanti ricordi si affollano nella tua mente
dolci albe
colline di smeraldo ove correvi spavaldo,
tramonti fra i
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Mamma come soleva dirsi allora
tu mi portavi al seno
e il sole giochicchiava col baleno
dei giorni consegnati alla tua aurora
con l’alba che si alzava di buon’ora
per rallegrare in giro nientemeno
il lato più sereno
del tempo che indicava la mia
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S’ode una voce dolce, lenta lenta,
ov’erano le grida d’un bambino,
nel letto dorme, ché or non si spaventa,
tra le materne braccia; più vicino
una carezza sente della voce,
tanto leggera al cuore e la paura,
tosto va via! Già dorme e nulla
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Quest’anno non posso fare pronostici
sarebbe come voler mentire
un freno mette fine al mio desiderio
neanche posso nominarlo
mi sentirei colpevole del niente
girando gli occhi attorno
solo il pensiero come aquilone vola
raggiungendo
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S’accende la memoria mai sopita,
ma il tuo ricordo frena le parole
ché un nodo stringe gola e la mia vita
alla deriva porta senza sole.
L’inverno è sceso dentro e non dà pace;
nessuna fiamma scalda il mio respiro,
da quando te n’andasti dove
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E mancheranno le strette
al ritorno dal viaggio
quando l’orbita chiude
dopo una vita allentata
giocata a freccette
La chioma cotonata
gli occhi in piena
i polsi odorosi di mattino
bruceranno le stanze d’assenza
ma resterà il sorriso
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Le mie mani,
consumate da carezze che difendono
ogni vostra gioia,
provano sollievo quando voi mi chiamate
padre...
Esplode l’abbraccio mai dimenticato.
Una dolce ombra copre i miei occhi,
lembi di sorrisi giocano con l’amore,
un sogno pian
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Seppur immenso il legame,
d’arginar non scorgo l’altrui lusinghe.
Impotente, il tempo s’arrese,
al profumo dei tuoi primi vagiti,
in’ante ed ancor oggi.
Mi pervade, ora, un’amore infinito,
ch’in quell’inquieto e placido vivere,
a testimoniar,
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Un passaggio veloce
nella sera che incalza,
preme sui muri di pietra,
di là dall’ombra che discende.
Si nasconde il mistero dell’apparire
dietro false illusioni,
cercate affannosamente,
sporgendosi oltre,
sul ciglio del fossato.
Rallenta il
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 | Zitto zitto il mio piccin
dorme e sogna
come un cerbiatto appena nato
dorme tra le braccia della mamma.
Ninna nanna piccin
con me nel cuore
entra nel bosco fatato
tutto verde e colorato
sparge fiori e profumi.
Ninna nanna mio tesor
che la gioia
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 | E... il sole scese sulla terra a irraggiare
il giardino di fiori e profumi,
il cuore campo della vita, si destava festante
alla melodia del suono d’esser nato.
17 anni, uno... dopo l’altro...
scorrono il tempo di gioie e sorrisi,
ricordi della
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| Di mia madre ho un ricordo antico
però ricordo bene
il profumo delle sue pastiere
che rimaneva per giorni
attaccato sul muro e nell’aria
e quel profumo è ancora vivo
dentro di me
e mi fa distinguere il bene dal male
la falsità dalla verità
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| Ancora un giorno...
un altro passo
nella nebbia del tempo
dove i sentimenti
sembrano disperdersi
come vento
fra gli aliti della vita.
Eppure noi
non ti abbiamo dimenticato...
e serbiamo il tuo ricordo
così ancora nitido
nel nostro
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| Solare come il sole,
come il tuo nome:
Margherita.
Il tuo profumo
noi l’abbiamo odorato.
Ha riempito la nostra vita,
i nostri cuori.
Ora
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La notte era scura nessun padre c’era.
Non c’era nei bui corridoi del cuore dove si rifugiava non vista.
Non c’era nelle sue corte braccia troppo distanti dal suo collo.
Non c’erano su quelle mani che non hanno conosciuto la sua pelle.
Non c’erano
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 | Che tenerezza! Tacito e in ritardo
mi approccio e con atipica premura...
traspare l’amarezza da tuo sguardo
incupito dall’ultima paura.
E mormorando con mente smarrita
il nastro svolgi e ripercorri chine
gustando lampi d’una dura vita...
una
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Or che la terra avvolge la memoria
lungo la via laddove scende l’ombra
e la tua voce è muta, vorrei, padre,
averti accanto ancora per sfogarmi
e dirti quanto è buio questo mondo,
coi suoi sentieri impervi da affrontare,
senza la luce saggia del tuo
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Al sorgere del sole
salivo con te sul colle,
zappa e badile sulla spalla,
a lavorare nel campo lassù.
Il sole era il nostro padrone,
le nuvole, la pioggia
e le belle stagioni,
davano il frumento per noi,
trifoglio per i buoi e la mucca.
D’estate
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Seduti intorno ad un tavolo, il pensiero,
ritorna lontano la mente, ciao papà
la voce, la voce che risuona, austera, fiera
l’ascolto ammutoliti, incantati dalle verità.
Parole, consigli, attimi intensamente vissuti
la mano in accompagno a
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Ogni suono che su questa terra pervade
è un ricordo che imperterrito affascina
ripensando a quando colui
si cimentava in ogni occasione
tuoni lampi segregati in quell’angolino
uscivano all’improvviso emozionando
donando tutto se stesso
per un
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Nell’abbagliante terra di ulivi argentei
sferzati dalla bora o baciati
dal profumo del mare
-Ricordo-
Le vecchie case di pietra
nel tempo della raccolta e spremitura
che si caricavano del verde
dell’olio
l’inverno
portava il cuore a
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Julie |
06/03/2020 09:28 | 1047 |
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