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Le 6859 poesie in esclusiva dell'argomento "Fantasia"
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Giro, giro tondo
gira, gira tutto il mondo,
gira, gira a tutto tondo.
Con i grandi ed i piccini
con gli alberi e gli uccellini
con le case ed i giardini.
Il mondo gira!
Gira gira la montagna
Gira gira la campagna
gira gira anche la
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essere in sintonia
-cuore e mente-
con l’universo
come nel sogno abbandonato
il corpo -noi piccoli mondi
nell’alto mare
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Quel mondo che t’eri figurato
alieno da turbamenti e moti d’aria e d’acqua,
un eden di verità assolute dove ogni cosa conservasse
nel tempo il nome con cui fu battezzata,
quel porto dove attraccar la nave per approdare
per un brindisi o un canto
o
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tra la bestia e l’ angelo
corda tesa sull’ abisso
nel divario della mente dove destrieri
scalpitano inesausti
bivaccano i tuoi fantasmi
o si mimetizzano tra
la fantasiosa tappezzeria dei divani
semmai si annoiassero sai
dove trovarli: a
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Mi hai promesso
un angelo
di quelli che stanno
in piedi
bianchi e senza aureola.
Mi hai promesso
un angelo
ovunque ti porterà la strada
e ti solleverà il vento.
Mi hai promesso
un angelo
per le sere senza luna
e i piedi senza scarpe.
Io
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Mi sveglio di colpo
nel soprassalto notturno
apro il mio piccolo scenario di coperte
e salto sul confine dove non c’è nessuno
solo la mia figura inciampata
nella rete d’un ragno.
Finisco in un convoglio senza nome
che trasporta odore di caffè o
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Qualcuno venne
a bussare nel buio
le voci annegano nel sonno
i sogni galleggiano nel regno dei profeti
la luna illumina il profilo del mondo
qualcuno rise
risalendo il crinale del poggio
piume di neve ondeggiano a frotte
buia era la notte e il
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divenne buio troppo presto
sembrava scivolare dentro un sogno
l’amaro in bocca del giorno represso
barlume rosso sangue
lingua di fuoco
fin sul l’orlo nero del baratro
tra onde lunghe di dolore acceso
divenne notte e lei tra i solchi bui
guidata
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li vedevo salire dal mare
dal grande mare aperto
i miei morti che dispensavano sorrisi
era esplicito il loro invito
lo si leggeva negli occhi forti
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Il tempo varia con le sue fantasie
sia atmosferico o di passaggio
con sorprese eventi e scortesie
nuvole basse incerto miraggio
impossibile far più previsioni
umori che mutano come tuoni
istanti sospesi appuntamenti
un’era precaria colma d’
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Ottobre è questione di pioggia:
resta inchiodato all’aria e poi si consuma:
è umore che sa di liquore e lontananza,
un ridere che dio comprende.
Se fosse amore sarebbe scrittura
su fogli di lamiere abbandonate
avrebbe voce antica e bellissima di
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Non collimano i frammenti rinvenuti
e plasmando nuova materia
nuovi corpi si realizzano. Diversi.
Sfere che all’apparenza sono identiche,
ma mutati sono l’icona il soggetto il panorama.
E la pioggia d’oro scende più copiosa,
talvolta al punto che
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Volan vaganti effervescenze
soffuse immensità riflesse
effimere in vital essenza,
ad una ed una a sfiorar la terra
ed eclissare in nudità follicolare
sospir di vento ed eludere da ogni rumore...
L’un l’altra in figure modellanti,
distorte e
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Mi sono ricordato di te
ed è bastato un finestrino abbassato
a tirar fuori dai tuoi occhi una ragione
tutta luminosa di malinconie,
il senso di una spiaggia invernale
nel sollievo del verbo.
Ti ho letto piano e amaro
tutto tagliato nelle ossa,
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Appollaiata sull’aia
richiama a sè i suoi pulcini.
Quello grigio le darà filo da torcere.
Una smorfia col becco
piega il collo di
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Enea,
prode guerriero
nei duelli ferini
narrati da Omero,
assale spavaldo
gli audaci rivali,
decimando i nemici
con colpi mortali
Col favore divino
brandisce la spada
piegando gli ostili
incappati per strada,
soltanto un timore
conduce
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mi attirarono le note dell’organo
il tempo si era fermato e
fu come uscire fuori da me
uno sconosciuto luogo di pace
mi accolse
non era sogno o visione: quella musica
sacra era divenuta parte
di me del mio spirito
mentre mi avvolgeva una
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Cos’è che non ho mai trovato?
quale parola di cui cerco la forma
frantumata nel suo spendore
di ombra e pulviscolo,
covata nel
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trasvolerò mari d’aria
tra galassie interstellari
stanco di questo mondo ipocrita
troverò assegnato un posto
secondo i meriti
dove abiterò per
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"Giunti a una certa età, tante emozioni
faticano ad emergere, a affiorare,
e pertanto cerchiamo delle guide
che possano aiutarci nello scrivere.
Ed i ricordi, pure, un po’ più spenti
sono ormai diventati, ed abbisognano
di rigide stampelle che li
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Entrò nella mia stanza all’improvviso!
Indosso, una pelliccia di valore,
il trucco, leggerissimo, sul viso,
e sotto ... tutta nuda! Che splendore!
Si fece più vicina, accanto al letto,
si tolse la pelliccia, lentamente ...
un fisico impeccabile,
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Si danno nomi che ancora non intendo
voci che perdo in un niente, rumori
di nubi e lontananze. Guardo
il piccolo osso di luna
e so che nell’aria c’è sale. Tutta la mia memoria esplosa.
Dov’è la parola che non sento?
in quale sottrazione vive la
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Avrebbe voluto la mia bocca dire
dell’amore fragile e lontano
e l’anima levarsi in aria come colomba
vincere l’oscurità, gli occhi fissi ad una pallida luna
ma il mio pensiero era già migrato altrove...
Un angelo mi ha detto “ è presto
per
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Son salito in Paradiso
e, credetemi, lassù
ho incontrato tanta gente
che, purtroppo, non c’è più.
Ho cercato tra di loro
la mia mamma e il mio papà,
l’ho abbracciati ed ho provato
una gran felicità.
Ho rivisto la mia amante
dagli occhioni
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Amo le piccole cose,
quelle del cielo
e quelle sfiziose.
Le mani bambine
che toccano il vero,
gli sguardi sereni
dagli occhi sinceri,
la luce cucita
sull’orlo del cielo,
il profumo del pane
da farine di velo,
lo sbuffo del fumo
segnale di
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Passami il vino amore e le tue ebbrezze
da qui si vede il cielo rosseggiare
ed io mi fido del tuo antico stupore
di donna scolpita in un incendio,
passami il tuo ricamo di fiori caduti
nell’ultima regione degli occhi
io sono dove brucia la parola
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In un angolo recondito osservo,
l’orecchio teso al silenzio.
E’ piatta l’aria e da troppo tempo
non ha suono, litanie o canti.
Se non v’è gioia non v’è neppur tristezza.
Anche le voci si fermano al labiale,
l’enfasi solo nei gesti, nessun approdo
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Con i lacci ho le caviglie gonfie
i passi imbrigliati dentro binari storti.
Dal ghigno sul labbro e dal guizzo
all’angolo dell’occhio era evidente...
Peregrina attratta da un chiarore
nel buio d’una stanza, obbediente a Lei,
all’Anima. Una tela
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Del tutto inaspettata
la metto come vuoi nell’insalata
tra il cardo e la cipolla ridanciana
col sale il dio limone e una soprana.
Speciosa e siciliana
è dolce come un fine settimana
in compagnia gustata
ti fa sentire il re della serata.
Che
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Sulla soglia della porta del risveglio
odo trillare un campanello,
il sipario si apre
inizia il teatrino.
Folletti colorati
allegri spensierati
svolazzano beati,
parlano ridono
danzano sul palcoscenico
del teatro del nostro passato.
Sfuma la
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E c’è una luna matta in questo cielo
così impazzita che tra i suoi capelli
si rizzano sinuosi serpentelli
che crescono decisi in dieci a pelo.
E c’è una stella bianca sopra il melo
a illuminare i rami che monelli
raccontano per gioco i tempi
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6859 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 331 al n° 360.
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