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Le 6863 poesie in esclusiva dell'argomento "Fantasia"
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Trascorso è un mese nell’ameno
campo tra gl’odorosi fiori e le viole
e lo rombare d’acqua infra le gole
del ruscello di nitid’acqua pieno.
Il secolare bosco rende sereno
l’animo che discosto tiene da nuvole
dal nascere al morire del caldo
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Migranti di stelle
persi nell'infinito
appesi ad un lieve
battito di ciglia
che il sonno
concede e toglie
guardandoti le mani
La scelta di
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Te, che tanto ti fai amare
vorrei tanto accarezzare;
vorrei prenderti pel collo
e obbligar la testa a mollo ...
dopo un bacio al capocollo.
Il mio sangue corre in pista
se ti vedo, a prima vista;
più veloce batte il cuore,
con più
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Maliù,
bimba che sa di zucchero,
ha mani tenere
un cuore ondivago.
Guarda gli altri correre da una finestra blu
quella che odora di libertà.
Lei,
scomodaffannata,
segue l'ondeggiare delle loro gambe
con gli occhi di chi sa vedersi
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Di te di me
eco ventoso
non giunge al mar
e burrasca...
cheta.
Né il cielo versa
lacrime...
non può...non sa...
né alcun sorriso
d'amene nuvole
Per me, per te
non lascia luna
al sol splendente
non
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| Vivì |
11/06/2010 07:56 | 6788 |
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la lama si elevò nella notte
il tuono scaricò la sua luce
sopra il silenzio della roccaforte
e furono fulmini sopra la testa
la terra tremò l'orizzonte sfumò
tra le nebbie del tempo
fino alla soglia dell'eterno
dove i
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A casa, a passo cadenzato e lento
non curo di furia e fischiar del vento
s’incammina, ché annunciar vuole a mamma
buona novella, pur con animo in dramma.
Sobbalza in petto il cor di scoramento,
che triste tien, da lieto,
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Si sporge altrove
sentinella del cuore
che occhi non ha
ma silenti immagini scova.
Diari senza inchiostro
che tuonano sulle parole,
e pallido è il colle
della speranza sempre scrutata.
Non una voce sul sibilo innevato
non l'alta marea sui
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Toc- toc
chi è adesso dentro
resti fuori
dalle teorie
qui comincia l'assurdo
a forma di pagnotta
lo ingeriamo
al posto del silenzio
tic- tac
hanno dato da mangiare
ai bambini morti
il veleno della vita
toc- toc
fa il
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Dlettamami di te
e del tuo pacato andare
ridondami di pace
con quel tranquillo agire
tu... abile arpeggiator
di melodiose note
tu... unico diletto
eletto simulacro
e sacro... quanto sacro
in questo cuor conteso
...diviso
tra acque
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| Vivì |
29/01/2012 08:19 | 4340 |
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Il clown è perso nella tragedia,
gli occhi bagnati dalle lacrime.
Non comprende se è un sogno
oppure è la realtà che lo prende di sorpresa.
La paura di restare solo
non gli da tregua.
La tregedia sanguina
e si bagna.
Il
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| Jimmi |
28/01/2012 10:59| 2773 |
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il buio aveva il colore della pece
il respiro il rantolo della bestia
grande il senso di fallimento
turbinava l'umidità molesta
sulla pelle dove le piume
erano increspate
l'arto conficcato nella roccia
una linfa scura bagnava
l'ombra
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 | Sto chino alla mattina
e t’aspetto
mentre nell’allegria, celebro il tuo arrivo
con un leggero inchino.
A te devo tutto,
il mio esser fiore, seppure pianta
o il nome mio, e il raccolto
ch’è l’orgoglio, nel mio desio.
Volgo in ogni
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Un quaderno coi gatti blu- notte
custodisce parole d'amore
che volano al cuore dai righi
spaziati ad ampliarne gli echi.
Dalla copertina i mici azzurrati
su fondo dorato sbalzati
miagolano ruffiane proposte
a donne preziose di forme.
Parente
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ascolto battiti
accarezzo velluto
profumo intenso
vedo il Paradiso
ascolto archi celesti
accarezzo il verde di linfa
profumo una rosa selvatica
vedo progetti divini
ma di più mi incanto
vedendoti sopita
respiri
piano forte
odori di
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Attraversa il salone,
l'ombra sempre dietro.
Si avvicina
e t'insegnerà a mordere.
Il sangue si scalda
e attira il predatore.
Sentirai il suo respiro
scivolare sulla pelle.
Le mani accarezzano
il corpo freddo della
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| Jimmi |
25/01/2012 09:42 | 2586 |
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Molto al di là delle prosaiche cime
trai picchi delle odi in versi sciolti,
c'è un reame nomato"delle Rime",
dimenticato, o meglio inviso a molti.
Dei rimatori, ormai tristi e sparuti
discriminati da manie
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Accanto a mamma dal pallor mortale
raffinata siede donna spartana
degna figur di nobil castellana,
con occhi dolci e dal volto ovale.
Due suore a destra man del capezzale
che al suon di tocchi di bronzea campana
che a raccolta chiama gente
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 | Elettriche vibrazioni
fra magnetici recessi
rogo
lento
forte
turbini
oltre imperativi infranti
respirami
nel tuo delirio perduto
scioglimi
mantello funesto
trascinami negli abissi lontani
consumami
principe transilvano
sagace
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Incantami...
col ricamar ad arte
di sonetti
e l'intrecciar di versi
e poemetti.
Decanta...
e quel soave proclamar
divien concerto
che d'arpe e flauti
espandi
note celesti in serto.
Stupiscimi...
che d'ali e piume
dispiegherò
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| Vivì |
23/01/2012 11:23 | 4256 |
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genuflesso
tra le dune del deserto
l'angelo sentiva la gola
ardere dalla sete
battere all'impazzata il cuore
era buio oltre l'accecante luce
le orme lasciate sulla sabbia
erano ombre scure
sull'orlo di una rena molle
lacrime di
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Di notte
Per gioco o per puro caso,
Per speranza o per paura
Enumero pensieri cari,
Che nascono
Come stelle
Nell'intimo dell'oscurità divina.
Nell'umile riquadro del mio nascondiglio
Delirante e tiepido,
Esse premono
E ovunque posso
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c'è una mosca che girovaga sulla mia tastiera
zampetta libera e mi guarda austera
ma che 'azz vuole
visto che è inverno e non primavera...
non sono obbligato ad ospitarla
c'è scritto nella convenzione del buon Dio
e
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Altrove nacque,
come un canto di sirena,
ogni più bella fiaba.
Volò nel vento,
oltrepassò il tempo
e
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 | odor di cannella e zucchero filato
- concessioni veicolari - non dirci quale porta
poggia le labbra sulla mela al caffé,
mmmmm un sogno!
se sbucasse ora il bruco
non avrebbe che da mordere un fungo dall'aria solitaria
intanto attenzione -che
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 | Immobile nel lancio
perfetto con la canna
il pescatore è incanto
sul lago nella bruma
scorsa di voli in cielo
di uccelli vari d'acqua.
Dimentichi Bissone
le arcate ed il fracasso
di ferrovia e strade
che portano a Lugano
per sortilegio
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M'assento dal lago dei cigni neri
entro nel cono di luce
fino in cima... mi dipano
in spirale di membra contuse
su pareti a tratti rivestite... di rose
Sono l'atto finale del mio dramma
che sul gorgo d'uscita attende... che io nasca
spinta
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Nel borgo d’anime due volte mille
attraversato dal fiumicello iroso
che frettolosamente scende a valle
e nel tempo profondamente ha roso
le due sponde di rose e gialle argille;
letto modellato ha sciacquio nervoso
che a tratti ingoia e serpeggia
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Refoli che indispettiti
spirano
rincorrendo
frotte d’amene nuvole
paciose...
e disfano
sfumando i nivei fiocchi
in ridicole figure.
Indulge
sorniona
la sorridente luna
a stelle che con malizia
scintillano
e a intermittenza fievole
si
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| Vivì |
18/10/2011 07:13 | 4396 |
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Amore, figlio mio, anima diletta
oggi, per noi, è giorno di tripudio
ché hai scalato pure quest’altra vetta;
non curar pianto ch’è solo di gaudio
Finora hai percorso la via retta
di che dobbiamo allora avere tedio?
La testa
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 | T’incontrerò
nelle acque chiare dei ricordi
per tortuosi sentieri dell’anima.
Mi porterai
Sulle montagne del sogno
dove gli alberi sfiorano i cieli
ed il fiume riflette il sereno.
Ti seguirò
in un viaggio nell’etere immenso,
fra
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6863 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3781 al n° 3810.
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