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Luglio 2025 |
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Le 6860 poesie in esclusiva dell'argomento "Fantasia"
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nella stanza in penombra
quel dolore assordante
stava zitto ad attendere il sonno
mentre le ombre svelavano
sui contorni delle cose
misteri nascosti
le bambole in soffitta vegliavano
come perle salvate dal mare
la notte apparve poi regina di
leggi

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prima ti parlo con l’orto di mio padre, che anch’io per poco ho faticato:
le cose che non vedi, i miei raccolti, sono messi così, per te, nella tua mano:
come da un rudere ti sogno e ti scrivo mio odore di infanzia e di ginepro
ma a scriverti è la
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Là dove l’aquila
uccise il serpente
c’era Tenochtitlán,
capitale lucente.
Eretta sul fango
a regola d’arte
fu indotta a crollare
come un castello di carte
La cadente cometa
era un torvo segnale,
predizione divina
di un evento infernale,
la
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Non ho resistito
nel chieder a una bambina
se ricordasse il paradiso
e gli svaghi di prima.
Sorridendo mi disse:
- "Prima di partire
giocavo a nascondino
con Gesù bambino! ".
Luminosa genialità
incline a creatività
e infinita fantasia
che
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Restiamo immaginari
come amici nascosti sotto il tavolo, oppure
come questa bottiglia di vetro
sul ciglio della strada.
Qualcuno ci ha portati su uno schermo
in una bella giornata di sole
ma dicono che l’ora più bella è quando piove
ché si
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Sul tavolo ho poggiato un foglio bianco,
però mi sta guardando in modo odioso,
perché avverte le mie sensazioni,
comprende che quest’oggi son nervoso!
Mi tremano le mani e all’improvviso
il foglio prende subito a vibrare,
ballando in modo strano,
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 | Miniature di mondi lontani
scintille divine nel silenzio dei giorni perduti
violini intristiti nella lotta
nel volo infinito di un attimo.
Paura di cadere senza paracadute
divisione di corpo in linee spezzate
corallo di mare appeso al polso
per
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 | Corro, ho fretta, non mi guardo intorno
e mi sorprendo quando una voce
mi chiama per nome e mi sorride...
mi hai riconosciuta, ed io ti guardo senza capire
però mi accorgo che il mio cuore
ti ha riconosciuto dalla voce e dallo sguardo
che mi penetra
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 | Mi è sfuggito l’aquilone.
Giocavo a correre
a piedi nudi sulla sabbia
stringendo il filo che lega ...
Stretto nella mano.
Il vento...
Le frecce del sole negli occhi,
il rumore delle onde del mare,
il sale sul viso,
il volare dei
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| Oggi vengono i matti,
occorre legna buona
un dolce crepuscolo,
qualcuno che dica:
-buongiorno, sente anche lei il vento nella testa?
e gli alberi li vede e il fumo che sale oltre le case?
Li porterò alla torre
sul pendolo di marzo
a toccare la
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| Se fosse quel Rimbaud sessanta anni
vissuto almeno, chi ci può mai dire
se sarebbe tornato a quegli affanni
che comporre poesie fa un po’ patire?
Decisamente rinnegato forse
avrebbe produzione giovanile,
le illuminate ed infernali corse
dentro il
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| profumi pinzette ninnoli
la collana sulla specchiera
resta a dire il gesto
dell’indossare
spesso
nelle sere vuote
una mano ti attira nella tela
effigie di
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| altro il reale mi dico -
a trapassarmi una lama di luce
mi sveglia un’accecante
finestra- specchio
mi vive ancora una distesa
di mare
a riempirmi di serenità -
vedevo venire dal largo
i miei morti che mi sorridevano gentili
non mi sentivo
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| Il giorno incontrò la notte
E si addormentò
Il lupo vide l’agnello
E si ammansì
Il passero si posò sul prato
E spuntarono le viole
L’onda incontrò lo scoglio
E si calmò
e quando la foglia si staccò dal ramo
non perì, il suo colore brillò
come la
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| ora la sua tristezza cade
girandosi al buio
ora il vento
la rialza
scoprendole il viso:
prende il vano che può l’amore:
si compie qualcosa di grande
ed è talmente invisibile
il tenore del tempo
mentre il caffè fischia
la sua solita
falsa
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| Indiscreto uovo ballerino
si limita a tentennare il suo portamento
incuriosendo chi con degli occhi d’aquila
desidererebbe poter mettere le mani
i suoi artigli
su qualcosa che vorrebbe disintegrare
sentenziando oscene verità
non sempre
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 | Primitiva e minima
bivalve
una bambina bianca e nera
gioca
nel deserto di cemento.
Cerca con movenze
e scatti repentini
concentrando urla
che non impauriscono nessuno
di spaventare la sorte
Gesti potenti
passaggi improvvisi da impulso
ad
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Le ville sulla scogliera giocano a rimpiattino
inseguendo il movimento di cavallucci marini
e il rumoreggiar di quest’auto d’epoca
non nasconde il galoppo delle arterie
battenti il blu di panoramiche da percorrere
fra il suono del clacson e
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l’ immaginario apre al volo e a squarci
di vite trasversali
realtà sfumanti
nel mistero: parvenze a rapirti
in insondabili cieli d’ esagoni e sfere
porte spalancate
a risucchiarti
in innumerevoli stanze
fino agl’ inaccessibili meandri
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Bambino mai stanco
è il mio abbraccio,
sparge come rito propiziatorio
petali di venture che racchiudono
millenari segreti ...
La ramblas di una vecchia
questione,
è la via che porta dentro
la perfetta tempesta d’amore...
Cammino sotto il fuoco
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Lasciarsi andare
al sogno ad occhi aperti,
alle fantastiche memorie
arabescate di attimi di vita
mai vissuti in luoghi sconosciuti
in tempi mai incontrati...
Lasciarsi andare come un aquilone
che s’illudesse in volo
d’aver strappato il filo
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Non voglio più sentirmi prigioniero
di giorni, mesi ed anni della vita,
da oggi voglio un vivere più vero,
pertanto cercherò una via d’uscita
da questo labirinto giornaliero
che mi sospinge sempre più in salita
ed il cammino, pieno di
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Ti stringo a me narrandoti la leggenda
delle mie mani,
nascoste tra i tuoi capelli sentono
il tuo essere bambina,
vita che cresce spesso ha bisogno di cure...
Raro trovare un giardino dove guarire.
Le mani custodi di mille carezze,
contano i
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 | Sconfitto confuso, spossato.
più nerbo non muovo
stillando sudore,
in preda all’affanno.
“Ma che Il diavolo ti porti,
quest’ancora smuovi"e riparti,
una buona volta!"
La pugna par ripugni,
ma qui tocca remare,
che siamo a una svolta ...
E
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| dietro è ciò che resta, ciò che abbiamo abitato:
detto perché tornasse a riprenderci.
Corpi convocati eccovi soglie rientrate,
lamelle buone, andiamo, spie:
portatemi nel vostro concerto di spigoli
scendete dalla notte oscillate nell’arco
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| dire del sogno
di orologi molli e
di allucinate visioni
dell’inconscio che s’apre a ventaglio
portandoti a guinzaglio lungo
corridoi asettici senza
interruzione di porte
sentirti avvitare
nella vertigine
capriolare nell’orbita
di stato
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 | Solo per me è stupenda e incantatrice
ma gnuno sa gradir chi più gli piace,
poi limiti d’amor non so gestire,
e presto ancor potrebbe degradare.
Or più vorrei saperne, approfondire
però confesso che non so aspettare,
il tempo manca, e rara
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| vorrei tradurre piano la gioia:
fermare il mappamondo con un dito,
mettere casa in un fosso di sabbia dove
scorpione e sagittario si amano:
parlo di fiumi in piena
di isole incendiate
di telescopi per avvistare minuscole nomenclature del
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Due chili di pomodori
tutti rossi e colori,
lui che è il re in cucina
vado a far spesa anche stamattina.
Alla regina dei fornelli
glieli porto tutti belli
e siccome è giornata
gli do anche la strofinata.
Poi riuscendo zitto zitto
ci vuol
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Un giorno smise il vento
di salutare il mare
e il mare pianse
le lacrime...
le più amare
chiese aiuto al sole
che si potesse fermare
ma il sole potè solo
che scaldare
la piatta superficie
di tristi parole
chiese allora al fondo
di
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Tutte le fiabe raccontano sogni
rubando sorrisi, si nutrono di essi:
come la vela si nutre del vento.
Hai saputo trattenere il bambino che c’è in noi
che vive nei meandri dell’anima
e non cresce mai, proprio come te.
Rimane imprigionato
nel
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6860 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 421 al n° 450.
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