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Le 6860 poesie in esclusiva dell'argomento "Fantasia"
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Portò in un angolo la sua bellezza
il sole brillava sulla terra
e lei al buio sotto gli inferi
fiori e piante germogliavano sulla terra
in un incantevole paradiso terrestre
tutto era un arcobaleno di colori e profumi
le Dee seminavano
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Il vento mi ha portato una canzone
semplice, chiara, agile all’orecchio
ed io che l’ho ascoltata con passione
ringiovanisco, no, non sono vecchio.
Sento ch’essa mi dà consolazione
e allora dico buonanotte al secchio
e trovo anch’io la nuova
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Le stelle in processione,
pian piano muoiono senza le carezze...
gli uomini con le donne camminano
a mani tese verso deserti nuovi.
Parlerò,
di una luna nuova che non trova
il suo punto d’oro,
di questo sole che divaga ricordando
il
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C’è un pensiero che mi abita sovente
e si contorce per rimanere uguale
un pensiero che io chiamo primitivo
e non muta mai vestito né vetrina
Cammina tra i solchi le ripide e le piane
- invisibile - fedele al suo obiettivo:
contrastare l’ignoranza
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sconvolgere i cieli
vorresti?
rapportare il mondo
con l’ asettico tuo doppio?
chi vuoi che spezzi
per te una lancia
se vai col lupo
seguendo la pista del sangue
in modo sistematico
vedrai crescere detrattori
a stigmatizzare le tue
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E’ questo scrivere un treno
di parole che aleggiano
in cielo cupo o ameno
e nella mente serpeggiano
istanti pronti nell’avanti
in attimi che lampeggiano
come fari per naviganti
gocce di luci sulla strada
emozioni sciolte in pianti
in
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Sarà un fiammifero,
una candela
o una lampada ad accenderla.
Mi basta vederla negli occhi
degli altri,
sentirla dentro,
come
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Ho comprato un pesce rosso
che bello!
Ho comprato un acquario e l’ho messo dentro!
Finalmente qualcuno ascolterà le mie parole
senza arrossire o fare facce strane.
Finalmente qualcuno
condividerà il mio modo di pensare.
Ancora non ci credo...
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combatti contro i mulini
a vento delle ipotesi
ti vedi quel filo d’aquilone
tenuto da un bambino e
toccare il suo cuore e il cielo
o quel bimbo ti vedi
tenuto dal genitore per mano
o ancora -tra fremiti d’ombre-
quel figlio prodigo
che ti
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Arcadico momento,
vortici di grandine
e darvisici canti
posti di traverso,
accade...
Elevato il quanto
di un epìtopo
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senza capo né coda
come lanciarti da una rupe
per spiaccicarti come un moscerino
contro il bianco del foglio
il sangue- inchiostro a formare un ghirigoro
alquanto strambo e
da una certa prospettiva
vedi crearsi i volti del sogno
chi
non lo
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 | Vorrei essere una conchiglia
e nascondermi tra la sabbia,
per apparire solo al chiarore
della luce stupenda del sole
Lasciarmi cullare dal mare
ascoltando delle onde il fragore
che spumeggianti s’infrangono
di continuo su grossi scogli
E un
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Uno sguardo al sogno e
uno alla realtà,
un lampo di eterno istante,
un soffio di vento e
un sorriso d’uguaglianza.
Uniti nei valori assoluti ...
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ho la luna dei poeti
-pesci sull’ imum coeli-
scivola
la barca della passione
verso terre di mistero
pesco sogni di ragno
nell’ intreccio di
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Creature eteree, leggiadre e trasparenti
danzano lente su distese di girasoli,
volteggiano in fantastiche evoluzioni.
Nell’aria che si tinge di rosa e di viola,
il tramonto non è un confine o un limite!
Serate tristi, cupe e noiose di
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s’inzacchera le ali nella melma
del contingente
minimo sette volte in un giorno
si prende cura come una seconda madre
di chi gli fu affidato alla nascita
dalla Misericordia divina
arcobaleni e nubi son la sua dimora
transitoria
si piega sul
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avvenne in me un parapiglia
si sconcertarono i miei neuroni
come lei apparve -il rigoglioso seno e
le giunoniche forme- nel suo incedere al
Valentino
ogni tanto in sogno rivive
evanescente figura
inarrivabile
lungo la coda dell’occhio
lei
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Il gelo è scomparso,
la porta dei sogni si apre al soffio caldo
della primavera...
Prepotente entra il tuo sorriso.
La tristezza non trova più meta,
un cuore rinato puro come quello di
un bambino...
Riprende un nuovo cammino.
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Qualche volta mi piace immaginare
che questa vita sia una lunga o breve
preparazione per poi, dopo, andare
in altro mondo che un buon dio ci deve,
che forse siamo qui per imparare,
facendo qualche errore grave o lieve,
e potere più saggi poi
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in grazia creativa mi sento
oggi che mi è clemente il tempo
-nuoto nel mio
immaginario
nell’approssimarmi agli ottanta
non mi fermo a fare bilanci
o scongiuri
né mi guardo indietro
solo il giorno
predestinato aspetto
e tanto più
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Dalla borsa colma di colori
è sempre il nero
che viene fuori.
Tra i tanti,
sgomita, salta,
è il primo che si fa sempre avanti.
Solitario e arrogante,
indossa la sua maschera
viola e rossa,
mentre esce dalla borsa.
Saluta con mano guantata,
e
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ti attraversano come una luce sottile:
sono sempre con te i tuoi morti
mai andati svaniti -ci crederai?-
saldano le tue radici
"vivendo" con te ancora: ubiqui e
onnipresenti
da un imperscrutabile sentire
puoi percepirne al tuo fianco la
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Oh àgili Sìlfidi errabonde e belle,
siete voi forse, ànime palpitanti,
l’ombre che scorgo tra le sciolte nevi
della febbraiola aspra bufera?...
Snelle danzate, oh silvane fanciulle,
scolpite in mezzo al vento, e sopra i muschi;
ma non traveggo? mi
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Sono tornato
per riaprire le ferite
e attendere che l’ombra
corroda il mio respiro
Qui dove la terra inganna
ogni perduta stagione
prima che sboccino le viole
col loro profumo di veleno
Sono volato
via per sfiorare il regno nero
oltre le
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di quante stelle è composto un desiderio?
quanti sogni ci vogliono per arrivare sulla luna?
basta avere i piedi nudi per essere liberi di camminare nel cielo?
un bacio nasce dalle labbra o nelle labbra finisce
dopo essere creato -da un nulla che
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Midesa |
22/02/2018 20:15 | 1235 |
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fa sorridere una poesia tipo quella
di Neruda "ode alla cipolla"?
se ne cogli la vera profondità
penetrando fin nella radice
della terra da cui è nata
sentirai l’ebbrezza del sangue
che canta alla luce gemmante
come una celeste
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un passo dopo l’altro ti seguo
un passo dentro l’altro
ti prendo:
e tu, considera il viaggio: le curve accidenti
e le immense distese del corpo
dove ti nasco e ti muoio ogni giorno.
Essere risucchiati è questo
non esser mai esistiti,
farsi
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 | Negli occhi tuoi
ho visto il mare
era tempestoso
per via della luna nuova
e rabbiose le sue onde
che con fragore sugli scogli
s’infrangevano.
Dalle tue labbra
uscir parole da cui api sapienti
raccoglievano miele
e dal viso tuo tutto
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| Girano allo girar del sole i girasoli
lo inseguono innamorati della luce
e bevono il suo calore dall’alba al tramonto.
Lei amava stare sulla foglia
creatura invisibile agli occhi
ma morbida e seducente al tatto.
Lei era la ragazza figlia del
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| s’aggrovigliano mai combaciano
come i fili d’una ragnatela
in composizioni improbabili
tramate forse nei sogni
in un alone di luna evocano i morti
fan
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| Seppur io volessi che fosse
di quel che avessi supposto
il mutare d’un gesto titolato
dove il sasso sotto è rotolato.
Nel lasso che è stesso lo levo
che il sasso nel finire fa manca
nel ciò che se fosse lui stato
al volger del passo poi
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6860 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 661 al n° 690.
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