Nulla mancava nel suo regno
castelli tesori brillanti e gioielli
ve n’era per ogni suo desiderio.
In ampie tenute e verdi parchi
Viali alberati e gioiose fontane
rallegravano le passeggiate
di quel principe così ricco
ma tanto triste ed
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Incurante dell’evolvere del mondo
indifferente allo scorrere del tempo
viveva la fatina
su lembi di rugiada.
Volteggiava e calpestava
viottoli di zucchero filato
e aveva per casina un arcobaleno
di stelle comete colorate.
Agitava un lecca
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Un lampo cadde dal lontano cielo,
un tuono susseguì dall'alto
così truce, così vero.
Un fulmine spazzò via con niente
una quercia secolare, prima,
da cent'anni dormiente.
Ma, nel suo sparire,
tumuli di funghi
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Aveva
mani nude
e stanche,
la bambina.
Era, lei,
ferma davanti
agli scogli
d'una spiaggia, da lei amata.
" Dove ho mancato?
Che cosa
non ho insegnato?
Forse io
non ho amato
abbastanza...
Ma se il mio cuore, ora, piange,
è
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Da cotanto fervor rapito,
di sorpresa scolorossi il viso.
Me tapin, me lasso!
Schiantossi il cor colpito
dall’ineffabil "Giocondo" suo sorriso,
mentre il Pietro, lesto,
sbarratomi lo passo in su la soglia,
nell’apostrofar la sorte
che mi condusse
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 | Puoi far finta di cantare,
lo puoi usare per tossire,
se t'appoggi per dormire
sopra un pugno puoi sognare.
Dentro a un pugno puoi soffiare
riscaldando la tua mano,
puoi lanciar sassi lontano,
carte e dadi per giocare.
Se una pizza vuoi
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Un sibilo si spande
un eco laggiù nella valle.
Acque calme
azzurre verde smeraldo
del lago fatato
meraviglia e magia dei fanciulli.
Da sempre si narra
di mistero e d'incanto
monacelli e gnomi
e fate turchine
abitanti del bosco
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Cammina bimbo per la lunga strada,
passi traballanti lo portano
nel folto bosco,
ulula il lupo
è notte di luna piena,
vagano ombre...
sotto il manto cupo della sera.
Piange!
Il cuor batte forte dalla paura,
trema come foglia nella
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 | C’era tanto tempo fa,
non ricordo in che città,
una gatta troppo buffa,
sempre pronta alla baruffa,
molto bella e intelligente,
tanto amata dalla gente.
Un bel giorno una bambina,
adocchiata la micina,
prestamente si chinò
e, con
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Figliuolo della steppa, Attila, l’Unno,
le Norne dìcono, afferra il suo Reno,
Streghe del Fato, esse prime fanciulle, e
tetre ombre di Ygdrasìl. Oh Erda... Erda, oscura,
vaticinio in tempesta della Sorte!
Le selvàtiche schiere
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Unde e iubire
e si mult soare
in zare
vantul tace
dincolo de inima ta
oceane in lant
adunate
prin roua diminetii
matura poezie
canta la nivel inalt
pe ram de iasomie
aici langa tine
doar un greieras
se spala pe mani
dulce frunza de
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le vesti avevano il colore dell'alba
nei capelli intrecciati aveva
raggi di sole
l'oceano naufragava nei suoi occhi
i pescatori ritiravano le reti
il profumo della salsedine
inebriava i sensi
la sirena nascosta sul fondo
aspettava nel buio che
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 | L'abbaiar di qualche cane,
l'usignolo che cinguetta,
le risate dei bambini,
voci e urla dei vicini.
I rintocchi delle campane,
un signore che fischietta,
una macchina che frena,
il cigolar dell'altalena.
Un telefono che squilla,
il bicchiere
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Quando il cielo si spegne
non ho parole da pronunciare
ed attendo che l'eternità
apra le mie ferite di nebbia
Ombre derise dalla luce
che sussurra le sue rovine
nel silenzio di un destino
condannato al nero della terra
Quando la luna
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 | Il tempo è dispettoso,
correndo non m'aspetta,
io a volte mi riposo,
lui no che ha sempre fretta...
M'imbroglia mentre gioco,
un giorno l'ho scoperto,
fa apposta a durar poco
perché sa che mi diverto!
Ma oggi l'ho
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Vive in una terra a forma di stella, sospesa tra cielo e terra
dove il giorno è sovrano, dove l’ombra è solo
un riverbero lontano, mentre il sole sorride indorando
valli e pianure ricche di olezzanti, profumati fiori.
Regno
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Capelli neri color dello spazio
occhi perlati color dei ricordi
mani piccole capaci di disegnare
bocca che cantava sussurrando.
Si sdraiava sul prato
con le mani rivolte al cielo
cambiava aspetto alle nuvole
le disegnava con le manine
a forma
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 | Conservan con cura
le nonne i bottoni,
di gonne, maglioni,
cappotti e giacconi.
Di ogni misura,
rotondi e quadrati,
son piatti, bombati,
smussati sui lati.
Se messi vicini
diventano fiori,
farfalle ed attori
di storie a colori.
Alcuni
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 | Due giovani ratti
in un buio tombino,
passavan la festa
di San Valentino.
Lontani dagli altri,
stremati dal viaggio,
mangiavan del pane
con sopra il formaggio.
Coi baffi intrecciati
pareva un'artista,
topina più dolce
non s'era mai
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C'era una volta...
...un vecchio barbone,
non aveva casa,
per letto... una scatola di cartone,
la sera era avvolto dal manto di stelle,
quando si alzava, come foglia tremava.
Curvo, indolenzito volgeva lo sguardo al cielo,
ringraziava Dio, d'
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S’appressa Freya agli Dei e alle Dee e alle Grotte
loro, e in cuor suo fors’ella or piange al Reno,
e anche se ammira le rocce sublimi,
qualche stilla di pianto in viso appare,
e mestamente ei scende al peplo e al fianco,
ella ignara dei tetri
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 | Il primo venerdì d'ogni febbraio,
m'attende questa strana ricorrenza...
cercando tra le calze nel cassetto,
ne prendo due a casaccio e me le metto.
E' scritto in rosso sopra il calendario,
in modo che sia bene in evidenza,
è il
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 | Si scontran nel cielo
le nuvole nere,
l'acqua che han dentro
comincia a cadere...
La piccola goccia
di strada ne ha fatta,
viaggiava col gruppo
ma poi s'è distratta.
Cadendo veloce
si è un po' spaventata,
col freddo
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 | Do un calcio, sorrido,
mi giro e sbadiglio
poi bevo, singhiozzo,
non dormo, sto sveglio.
Mi sfiora una mano,
che bella emozione...
è quella di mamma,
accarezza il pancione.
Mi allungo, sto stretto,
qui cresco parecchio...
un suono, lo
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| C'era una volta in fondo al mare
una minuscola conchiglia
che con sua grande meraviglia
con un pesce iniziò a parlare.
La sua voce di terra e mare
molto roca ma divertente
il pesciolino intelligente
fece subito innamorare.
Ed ambedue
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 | Non é in disordine la cameretta
ma é tra tutte, la stanza più ordinata...
ogni gioco si ferma li e m'aspetta
ed ogni cosa puó esser ritrovata.
Ci son libri che fanno la spaccata,
vestiti che rimangono abbracciati,
la
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 | Il principe Ortensio
sfrecciava a cavallo,
con giacca, cappello
e due scarpe da ballo.
Cravatta volante
e camicia di fuori,
giunse alla festa
con un mazzo di fiori.
La sala era colma
di gente in attesa,
la bella fanciulla
era molto
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 | Telle une nymphe mélodieuse,
apparut la tisseuse d’amour,
a la bobine heureuse,
aux si beaux discours.
Tel un oiseau bleu,
apparut l'innocent volatile,
aux plumes bien subtiles,
au sifflotement mystérieux
Tel un félin de
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| Fin da piccolo capì una cosa molto importante:
-la regola della concorrenza-
Si andava per discoteche fumando paglioni a nastro
e ingollando gin lemon a fiotti si aguzzava lo sguardo.
Tra i padiglioni si puntava la preda:
la regina
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 | Si appannano apposta,
lo sai i finestrini,
per far disegnare
le facce ai bambini.
E quando si incrocian,
le auto e le facce,
si scambian sorrisi
e a volte linguacce.
Da un treno veloce
volò via una faccia,
sparì tra le
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| Nevespina
era una bambina, bianca
del candore
della neve.
Tutti la deridevan
perché ella diceva
che gli angeli
esistevano
e lei la sera
da loro riceveva
la carezza
sulle guance...
Nevespina
amava il cielo.
Ma il cielo
le fece un
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