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Le 7817 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Salire verso l’alto
per omaggiar la croce,
splendore e ardore
per chi si avvicina
non sentendo la fatica
del lungo camminar.
Alta sul monte e sola
domina la valle
e tutta la sua flora;
piantata sulla cima
da gente che lavora
regna
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Giacevo sdraiato
sull’erba di un prato,
lo sguardo era perso,
quasi annoiato,
nubi biancastre
sospinte dal vento
procedevano pigre
con incedere lento
La mente vagava
in quel clima sereno
finché in un punto preciso
la vista incateno,
sospesa
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Così dolce su per il pendio dorato alita
la fragranza della vigna gravida di frutti
da sfiorar la terra, che obliar mi fa di
ogni tristezza e d'ogni affanno...
E son mille e mille testoline sfavillanti
al sole ove l'autunno ha disegnato
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 | Nella golena sommersa dall’acqua
naufragano fischi di merli
incuranti dell’umida alba.
C’è ancora spazio nell’alternarsi
del giorno e della notte
dove il vento soffia
e la luna sbiancata; guarda
dubbiosa l’erosione delle ore.
Sgomenta di
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In un'acqua immobile, azzurrina che di
mirabile metallo tingon le canne dalla luce
argentina, quieta, sul far della sera una
gallinella dal becco innevato s'aggira a
schivare gli steli per tornare al suo nido...
Presto il sole che dagli alti
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Il vortice d’ aria e acqua
passa vicino e lento,
con roco brontolio,
davanti al tozzo molo
che nel mare si sporge.
Ha movenze di danza:
indugia un po' e procede,
ancora indugia un attimo
cambiando direzione.
Il movimento ipnotico
incanta il
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Sulla corteccia
del ginepro
annerita dal tempo,
striscia un insetto
a caccia di formiche.
In compagnia di ululati
temporali e stelle,
da sempre troneggi in giardino.
I verzellini armoniosi,
variano il canto,
lasciano il nido,
svegliandoti
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Quivi infra Natura
vorrei trovar albergo
in ristoro del mio rotto cuore
Fra gl’ispidi cespugli
che celano il sole
Fra l’alti fusti
al raggio avvezzi
Fra le frasche indorate
dalla brezza percosse
Fra l’arcigni flutti
forati dalla
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I colori dei prati
e gli alpeggi ilari ho mirato
e, con accorato sentimento ho salutato
gli ammiccanti monti.
La serenità del ciel pulito
sovrasta il pensar
e il dissetar della quiete
peregrina smarrito.
Errante una nuvola
disegna
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E piove... piove sulle caste viti, sui fiori
sdentati del fico che invocano il sole...
piove sulle aiole e sul cupo rosmarino
che la smorfia del tempo attorciglia.
Piove sul sentiero infangato, tra precipizi
e dirupi e sassi sconnessi, nelle
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Solitario. Abbarbicato alle macerie
del giardino abbandonato
di una casa abbandonata dall’ uomo
è tornato a fiorire il cotogno giapponese,
macchia vermiglia di petali ordinati
sul muro grigio di umidità e vecchiaia:
incurante di non
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Vento al mattino,
che canti con le stesse voci
di chi rendeva armoniosa la vita.
Accarezzi le rose
come farfalle
che si posano sulle corolle.
Sradichi piante
con rami e radici,
solo le querce osservano salde,
proteggono i nidi dal tuo
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Fra pagine d'azzurro
punti neri qua e là le rondini,
vergano nell'aria salmastra,
passegere,
come pensieri da non serbare
Fruscia il mare, sottovoce, nel mattino,
dopo aver ninnato il sonno del paese.
Domina il faro del sole
che d'oro
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Corre il sole nelle emozioni viandanti,
splendono di noi i raggi fiammanti
spensierato s'accosta al mare
rosso, arancione, giallo il cielo fa animare.
Dorme tra i cuori puri d'energia
sazia la voglia di calore e ci trascina via,
scrutiamo
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Sta a guardare il mare
d'Ortona il castello
e stanno le donne
in vesti medioevali
a narrar le storie
mentre la musica
accarezza il volto
dei viandanti.
Scivola a mare
la ripida parete
e le foglie degli alberi
e i chiari fiori
profumano
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Di queste poche stelle
resterà il ricordo delle albe
quando l'ombra disegnava guerre
ed i lembi perduti della valle
Di queste grandi battaglie
solo il gesto rubato alle pianure
e qualche inutile rovina
che il sole dimenticherà a
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Sgombro il ciel che più non rimbomba
l’audaci nubi or son prone fugaci
il grigio spettro or s’allontana
a fuggir nella propria arida tana,
tristo raio or malvisto albeggia
a frugar nell’ancor sordo e muto aere,
scopri l’occhi tuoi veraci, o
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Mi ninno in questo ventre,
nel sacco amniotico primordiale
elevo gli arti alla assenza di peso
e ritrovo la mia culla,
la tregua e le carezze evase
nel buio delle paure.
Ammaestra le angosce il mare,
con i suoi artigli artigli di sale
sbuccia
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Vestita di gocce dorate l'alba
dà un ultimo bacio ad un sole
che, come gobba di balena,
s'alza da un orizzonte di roseo mare.
Ed io là,sul candido arenile
con l'inquietudine di sempre,
come asfodelo alla mercè del vento
a
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Fruscii sono voci...
ascolta,
sussurrando flebili
si levano dal mare
in tempesta.
Ombrelloni chiusi,
orme nel tempo,
unici spettatori
del vorticoso planare
di gabbiani...
in turbini incontrollati,
a caccia del ricordo,
sognano
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Il vento sul mare
le onde piegate dal sole
e le ragazze che si gettano
nella schiuma
per sentire cosa si prova
a volare.
Il cielo che specchia
il seno di una madonna
sulla sabbia
appena dietro il castello di sabbia.
Un venditore di
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Imponente la valle giace, e rivi
freschi e torrenti vanno,
e ‘l vento freddo soffia e al vanno
d’un’aquila si dormon quieti i clivi,
e questi colli son muti e giulivi,
e i boschi a’ sassi stanno
‘ve l’Elvezia si splende e l’alemanno
roccioso
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Sulle solenni candide montagne
Di bucaneve si aprono corolle;
Il sole a marzo indora l'alto colle,
Gemmano gli orti i rami e le campagne.
Cadono a perpendicolo cascate
Spumeggianti nelle acque dei torrenti,
Che scendono dai monti gonfi e
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Cosi' impudiche, femminee,
ho raccolto la vostra umida vita
e ne ho ascoltato I desideri,
trascritto I sogni,
o voi che sognavate
d'essere perle o piedi
per conoscere il mondo...
E ho udito
I bisbigli del mare
e catturato bagliori di
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Mavec |
13/08/2014 17:39| 736 |
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Un fiore si schiude all'alba,
ai teneri abbracci di un tiepido sole,
una raffica di vento,
breve e improvvisa,
scompone i suoi petali al vento,
quel tanto che basta
perché non rimanga altro
che un arido stelo
che non sorregge più
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L'ultima stella mattutina,
dà il buongiorno alla mattina.
La sua luce così abbagliante,
nella notte scura,
si affievolisce al chiarir
della luna!
Splendido astro
lucente e d'argento
dai bagliori candidi e innocenti!
Pura la
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 | Precipitò nella notte gravida della luna piena
dalla coperta del cielo.
Come uno smeraldo in caduto nell’acqua profonda.
Verde come il fuoco della fornace, il frammento.
Sfaccettata la luce come la madre del fuoco di una saldatrice.
Viola e
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| Lo stagno mostra le sue cicatrici
l’acqua si è ritirata
il rosso e l’ocra han preso il posto
di quella cristallina
ove il cielo per lungo tempo
si è specchiato
ma al largo
la distesa è intatta
e si tuffa il firmamento
con
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Mete austere
di escursioni non agevoli
anteposti alla maestosità
del Rosa e delle Alpi
sentinelle cupe del tempo
custodi d’arcaiche leggende
guardiani d’un silenzio imperfetto
a metà tra lo schiamazzo della civiltà
e gli impervi baratri di cenge
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Forse il succo dell'Iliade
è un odissea di parole
spalmate sul desiderio
della Fortuna
Fiori e piante
si son organizzate
per sopravvivere
e le povere indaffarate formi chine,
corrono, s'odorano
e s'Abbracciano
piangendo
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Fonte di vita dentro me latente
votata nell'azione a confluire
unita a tante altre per finire
nel porto designato del gran mare
io ti divento immensa da incantare.
Deliberatamente per dovere
riabbraccio le sorelle con piacere
e verso il sole che
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7817 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 3061 al n° 3090.
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