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Le 7802 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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 | Vorrei abbracciare la Luna
e nutrirmi del latte suo,
che sgorga dai seni divenendo stelle...
Vorrei succhiar le caramelle
di bianco miele,
che la sua luce produce...
Vorrei una lacrima dolce,
per dedicare all'amore,
l'emozione le cui
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| E lì
che mi siedo
nella brezza d'aurora
fino al fresco della sera.
Paradiso delle ombre
galleggiano in acqua
stupore in me
mi fanno star bene
le ammiro per ore.
Annuso l'aria
respiro di paradiso
perché lì
tutto
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| Non ondeggiano marezzati prati
maggesi brillano di rugiada,
mesti
come lacrimar all'alba.
Dal ciel spento sol non desta
con trilli d' ugole campestri
e chiome van spogliandosi
nel rivestir terra
foglie
par anch'esse piangono
nel calar
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 | Foglie d'autunno
spogliano antiche...
e giovani piante
nude...
Svestite in questo autunno
che addormenta la vita...
cedono la loro
somma presenza verde
a calde tonalità
ocra e nocciola
solo il calpestio dei passanti
spezza il
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 | La terra si veste di rosso- giallo,
colore inebriante
di odore di mosto e di vino,
giornate corte e brumose,
notti con monotono languore
mordono il cuore.
Luna più ombrosa,
il sole ride,
d’un sorriso turchino,
il freddo s’avvicina,
soffia
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Liquidità sommerse s’alzano
in frange d’evanescente schiuma
rompono gli argini aleatori della pietra
e muoiono nell’oro antico della sera.
Leggere, sospese su ali solitarie
bianche speranze s’intingono di cielo
mentre si spegne il
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Un cielo inarcato
come cupola di fosco vetro,
racchiude la città d'autunno pervasa,
dove un paglierino sole
fa l'umidità delle strade scintillare,
nei viali d'alberi, custodi di vita,
fruscianti tappeti
i marciapiedi
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Proserpina ridiscesa è nell’inferno
ancora pochi giorni e sarà inverno
a te stentata, spoglia e sola, rosa
non più verrà farfalla a farti sposa
Corolla rugiadosa di gela brina
aria d’acuta bora ti punge spina
narcisa
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Ricami d'ombre
son le ferme chiome, intrise di terra,
protese, come braccia dalle mille dita,
verso infinite metamorfosi di cielo,
fatte d'acqua ed aria,
e luce, che diventa colore.
Sbuffi di nuvole danzanti,
e, tra di loro,
un luminoso
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 | Mergellina.
Tra il sale marino che esala dal mare
dissetando lo spirito di ogni creatura;
Tra il Vesuvio che imponente si erge abbracciando il golfo.
Tra il disco del sole, rosso che acceca.
Tra queste meraviglie naturali e elementi
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| Rammento un piccolo paese
di mezza montagna: il paese
della mia infanzia.
Quattro case una chiesa e cielo.
In cima al colle si apre l'erma
piazza del comune e,
fra casa e casa, oltre il muretto
che contiene il verde di un
vetusto castagno, si
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| Da quando esiste, l'uomo sa ben poco
riguardo alle virtù della natura,
infatti, molte volte la trascura
facendo in essa nascer un gran fuoco.
Accesa sua grand'ira, non perdona
per tutto il male che noi le facciamo;
è sempre
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| Un urlo... muto... Il nuvolo stride,
soffoca l’eco il sacro silenzio...
Un grido... sobrio... La pioggia d’assenzio
ride beffarda... Un singhiozzo! E par
che pianga ‘l cielo... Orrore dell’ora!...
Tremulo e cupo il lugubre spettro
vola del
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| Canta nell'aria e nel vento
la sua storia il tempo
e si lagna stanco
come un vecchio sconsolato.
L'alba, più non lo sveglia
e lui si trascina
in cerca di una falsa luce.
Povero lo vedo
calpestato
da cechi viandanti
che non riconoscono
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| E’ chiaro come l’alba
quel tramonto che parla di se
stanco e inorridito
confuso il suo ciglio appare
nel vento stremato
dal giorno moribondo.
Presto la vecchia mano
e si confonde col rosso
di chi dall’ombre ritorna
con orgoglio.
Hanno parlato
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| È bastata una scintilla
e ora sì che tutto brilla.
Già tanto il fuoco s'è sparso,
già troppi alberi ha arso.
e a causa del troppo vento
si riesce a tenerlo a stento.
Serve un lavoro di mani:
protegger gli alberi
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| Il gelo sfregando le foglie
cade nel mare che coccola il sole
timida palla di luce
soltanto dormire ora puoi
sottile bagliore di
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Un’aquila in prigione
immobile
nella gabbia calcante
Sguardo al cielo
speranze in volo
inchiodate a quel ramo.
Un’aquila in prigione
bramosia triste di volare
oltre quel cielo
ma vile esistenza rapita
con l’ali rafferme
per poi ancora
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Canta la terra
una nenia di vento
che polvere alza
e terriccio molle smuove.
Arriva la pioggia
su cocchi di nuvole indaco
e scarpe di bruma.
Bagna e sazia
il grano incolto
bacia e inebria i mosti odorosi.
Crepita la corteccia
e le foglie
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 | ~
J'aime, oui, j'aime
et je ne me lasserai jamais de le dire,
guider mes pas
à travers les traces
de ceux qui,
avant moi,
ont parcouru ce chemin gravé
par le temps.
J'exulte...
Voilé d'une brumeuse
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Foglie,
papiri trascritti
dal tempo, sospirano
rubando il rosso alle rose
la mia vendetta
un
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 | E’ la stagione
che gli alberi denuda,
e delle rondini
segna la partenza,
che l’aria annebbia
e addormenta gli animali.
E’ la stagione
del cielo buio e cupo,
e delle piogge
forti ed improvvise.
E’ la stagione
di frutta saporita
e di cantine
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 | Come una fetta di melone dal colore giallo.
Sospesa tra l’oscuro manto del cielo
tra pallini di proiettili celesti
sparati da cacciatori ignoti.
Sospesa resti
nella forma del frutto tagliato a fette.
Vanitosa...
Appari agli occhi di tutti i
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| sull'ultima parabola
del solstizio,
il sole come un amante
dopo l'amplesso,
sfogato l'ardore
accarezza
la terra
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Del sole non sei soggetta,
di lui ne avvinci solo il destro,
del giorno non sei sorella,
ma solo dimora del vegetar,
nelle stellate notti s'aprono
di bianco viola screziati
i tuoi soggioganti ornamenti,
tra verdi grandi picciolate
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Volano via,
se ne vanno verso Sud.
Nell'ombra
ormai fa freddo.
Attraversano i campi
in cerca di calore.
Cercano nuovi cieli
nei quali perdersi.
Volano
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Jimmi |
20/09/2012 09:14| 1728 |
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 | Socchiudo gl'occhi
respirando fragranza
che vento conduce
e m'inebria
ignorando da dove.
Inganna l'olfatto
come profumo
d'oriente
teso a concupir
sensi e mente.
Mi volto ed è un sorriso
in questa primavera
leggera,
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Sotto la siepe
trovai il bianco
peloso
sonnecchiante e pacifico
ciondolante coda
linee sottili
disegnavano
roseo muso
addolcito dal tuo melodico
miao... miao
occhi chiari e attenti
scrutarono là intorno
il vasto parco
nel
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Macchie di colore
lasciate lì
quasi a caso:
verde, rosso, giallo...
Il prato sulla collina
che diventa monte,
e poi il boschetto
fino in cima;
e nuvole basse,
grigie,
scure,
temporalesche,
nuvole
che velano
i contorni,
mescolano i
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Dai tasti di un piano, la nenia sottile
Di lacrime stanche
rivolte al passato
Ai tempi dell’aria fragrante e gentile
Del cielo leggero
vibrante e stellato
Voli ampliati da armoniche ali
Tracciano fauste,
celesti orizzonti
Dipingono esperte in
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Gialle foglie ridisegnan viali
allontanarsi sotto veloci nubi
oltre l'orizzonte ove sempre
alba e tramonto si rincorrono,
realtà e fantasia si perdono
trasportate da freddi venti.
Riprendo a tracciar versi
che di sciolta rima
han l'acre
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7802 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 4351 al n° 4380.
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