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Le 7810 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Acque chiare e tranquille
col bel volto di questa valle,
dolce splendore nel caldo dell'estate,
s'adorna il riposo dei doni della pace
e attende ai sollievi tra il verde fogliame
che all'ombra si offre.
Qui tra rive e balze andavano i
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Non vi sono strida di gabbiani
né fischi di delfini a incantare,
qual poeta, desolato panorama
sa rimare il canto dell'affogato mare?
Il mare di bitume oleoso
sulle spiagge incatramate
arriva silenzioso.
Non ti specchi luna
in quel
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 | cade... il cielo ribelle
in quei secchi d'acqua
che il vento sparpaglia
nel grigio di un tuono
mesto e cupo
fra i bagliori di un lampo,
e nei sassi bianchi
di una grandine fuori tempo...
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| Scie argentee s'intersecano
sembran rincorrere maestosi scafi
in quello specchio d'acqua cristallina
Tentano di raggiunger l'0rizonte
sempre più lontano
miraggio inarrivabile
Lo sguardo rapito vola lontano
verso il sole con luce
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Cadono, lievi,
sul finestrino del treno in corsa
disegnano arabeschi
che incantano lo sguardo
rubano i colori
all'arcobaleno
corrono
si intersecano
si mescolano
un attimo appena
il tempo di un battito di ciglia
e in un sublime ultimo
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 | I miei pensieri fissati nel vento
dove il profumo sparge senza tempo,
fino a posarsi in quel giardino
con i miei pensieri che crescono all'infinito.
Un giardino dove più leggeri
ogni giorno diventano i miei pensieri,
e sussurri contenti,
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Danzano colori
verde smeraldo
e blu cobalto.
Acquamarina ride
in mille spruzzi bianchi
stillanti musica d'onda.
Mare scintillante danza
sotto il sorriso del sole.
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 | Non ti avvicinare
al gelsomino sul muro
non toccare
le piantine di pomodoro
non spezzare
le foglie del fico
l'uva americana
guardala da lontano.
Sposta
invece durante le ore di sole
il vaso con la calla gialla
forse la vedremo
fiorita
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 | Esplosione
spontanea
passionale
vermiglia essenza
Fragile
impalpabile
peduncolo
Sovrapposta
setosa sottigliezza
Sfoggia
minuto gambo
Reclinar
capriccioso refolo
Leggero
ancheggiar
timida corolla
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 | Miro dell'orizzonte lo sfumar del cielo
che strana sera
mentre l'astro s'accuccia cheto
al di là del mare
oltre la collina
avanza silente la luna lucente
Inusuale il tramonto variegato
crema, malaga, fior di latte e puffo
Raggi
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E' il vento
ch'odora di caldo del mare,
è il sole
c'asciuga ogn'esile spazio
tra gl'alberi
l'ombra,
e si lascia soavemente pettinare
le foglie
dalle spire del vento,
che affannato mi toglie il respiro
rinfrancando il
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 | Vorrei con te passeggiare
tra le assolate baie
da millenari e silenziosi monti
incastonate,
sentir la brezza lieve soffiare
sui dorati granelli di sole,
e dissipar le paure
affidandole all'infinito mare.
E poi mi spingerei fino
all'ultimo
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| Guardando quei campi
all'infinito stesi, il muschio propaga
profumo all'aria.
A notte fonda contadino annacqua
terra benedetta dal sudore accorto
che arsur non rubi facendone misfatto.
Fiori incolti a chiazze rossi papaveri
lillà in
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| Lieto frinir di grilli
in una distesa di mare verde
solcata da tenue aria,
spazi infiniti si riversano
nell'abbandono della solitudine
fra scintillii di diamanti
ch'appaiono ballerini
nel tormento delle ruvide acque,
esser solo fra loro
nei
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Non era primavera ma tu lo stesso
apristi la terra e il sole si alzò a splendere
tenero germoglio fatto di luce e vita il tuo giorno.
Fiore sei di una stagione che la tempesta tormenta
sopra il freddo marmo dove la mano si posa
ma tu
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 | D'arsura l'aria trasuda
nell'accecante luce
di assolati meriggi.
Frinir di cicale
e di tortore il tubar
nella rovente piana
unico rumore.
Quiete d’anime attorno,
riposan dall'opra,
dietro scuri
alla luce opposti
in ore di
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 | Di nuovo la tua voce
irrora le vene del cielo,
l'aria silente,
ferma e irreale.
Scende lenta la sera
e si posa come invisibile velo
su ogni cosa.
Guardo i rami della vite,
ancora spogli hanno già i germogli,
come origami s'intrecciano e
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 | E' un sole che parla e canta la sua rabbia
raggi in bilico caduti sulla terra
e l'uomo guarda senza fiato
sussurrando a bocca aperta sue bugie
menzogne di vita scura senza notte
dove l'assenza del domani
è tra le braccia conserte dei
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Nulla
e ancora niente dopo il nulla
elargendo smisurata
la foglia di vite
calanca ancor
al dì presenza volta
s'immane a picco d'un affine negligenza
e rimira nei passi
nella calca di pie' su mosti sabbie
contempli rientri ghirlandi e
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 | T'ho trovata rondinella
nella fresca ombra al meriggio
ti sei scelta un sottotetto
per la tua robusta casa.
Fuori al lago il Sole splende
e gioiose son le isole fiorite.
Tu da quelle fai la spola
là ti chiama un rondinotto
che garrisce
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Guizzi di sole
fulminei abbaglianti
irradiano a giorno
questo bruno sentiero.
Ogni siepe
allegra riluce
e il suolo risplende
di colpi radiosi.
Sento la rondine
garrire tra i rami
e il passero e il merlo
spiccano il volo.
Generoso il sole
a
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Luce accecante che rifrange
in riverberi laminari...
un sole infedele spicca dalla linea di fuoco,
che tremò in brezze veraci
abbozzando l'ennesimo anello
scalando ampi tratti d'argilla.
L'intuizione imprevista d'un infinito
visto per
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Biancorosa
batuffoli soffici
colti dai raggi lucenti
danzano al vento
in cielo leggiadri.
Spunti di Luna
bianca brillante
coglie il mio sguardo
ammirato:
capolino lunare
tra nubi vaganti
in spunti lucenti
che invitan a sognare.
A
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Nebbia
banco improvviso
fascia in bozzolo
il cammino.
Passo non s'ode
bambagia suono assorbe
ovattando.
L'uomo nel periglio
non rallenta il passo...
ferale abbaglio
E ciechi... tra- passano.
Nebbia
empatico sentor se vi nasci
e in essa
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 | Gioca col gattino
che passando tra le sue innumerevoli scorribande
nota che tu sei solo solo
e che hai bisogno di un po' della sua tenerezza
mentre lui supino si prostra al fianco tuo
per invitarti a tendergli la mano soffice
quasi come una carezza
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| Pipistrello
Signore della notte
ammanta buio,
corrusca un volo d' ombra
la trapunta scura.
Cacci per sfamarti
insetti nefasti,
dotato di sensore
ancestrale...
a natura vanto.
Plani senza inciampi.
D'ebano tuo manto
implume
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| E s'ode lontano un sussurro di mare
il cielo colpito da lance pungenti
che romba
il vento spietato
che monta
di nuovo una goccia dal nulla
di nuovo l'estate che strilla
sui vizi maligni del mondo
frescura che gronda alle
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| Sospiro scosso smosso
di fusti plagiati da brezza
incorporea trasudante di muta aria
torbida fra nembi grigiastri
E viver in pasciuti pascoli
ove sol si sente
l'agreste tintinnio e fugge
l'ansia fra l'erbivoro mugghiare
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| Ti mostra uno stato di quiete,
ma cova in silenzio sorprese,
cercando le sue strane mete,
lontane da ciò che è palese.
Invano tu vuoi indovinare
nel tempo l’evolver di eventi:
Natura ti suole ingannare
con dati illusori e incoerenti.
Chi dice
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 | Potessero cantare, le tue spire
di marmo, luminose e luccicanti!
Darebbero alla notte un avvenire
divino, in mezzo all'eco di quei canti.
Dai denti di cristallo sorge un sole
che riempie di piacere chi lo vede:
è un chiaroscuro d'angeli e
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| Mi disseto alla fontana
respirando
lo scroscio d'acqua fresca
Sorride il cielo
avvolgendomi col suo sguardo
e mi regala
piccole stelle agli occhi
Un tocco d'estate sulla pelle
canta melodie di luna
mentre questo sole
nel petto batte forte
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Veitla |
17/06/2010 22:05 | 1811 |
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7810 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6421 al n° 6450.
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