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♦ Angelo Mazzeo | |
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Le 7810 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Non morirò questa volta,
il passaggio già vissuto
mi ha svelato questa mappa,
non passerò ora quella porta
solo perché è già segnato,
non lo farò
perché è destino.
Questa nuova
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 | Si specchiano le pareti
ora che l'inverno si lascia dipingere di rose
e che un profumo esala la sua voce
- tu che conosci il suono dei risvegli
parlami di quel che tace
perché di quel tacerlo il fato
muti la sfera al gioco
e lasci
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 | Ramingo tra i fogli del presente
come una cascata attanagliata
lungo argini di un copioso acrocoro
per trovar lo specchio dei miei occhi
riflessi nelle scintille di un erboso manto
tenuamente lenito
da stille d'aurora nello scivolo di
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metto berretta da pittore
datemi i pennelli
coloro io il mondo
i prati
voglio colorarli di un verde
acceso
dalla fantasia dei bambini
attaccati ad un filo di speranza
di palloncini gonfi d'armonia
il sole lo voglio giallo
ricco
dell'oro
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Midesa |
11/04/2010 00:03 | 8726|  |
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La luce dei tuoi occhi
abbaglia i miei pensieri,
su di un prato tutto verde
raccolgo le mie forze
e la mente va e si annienta
nel mio corpo che esplode.
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L'animo mio quand'indispettito
si veste di un arido e brullo manto
ma quando gioia lo incarna
l'ala dell'arcobaleno lo copre.
Emana profumi colore dell'erba,
brilla di luce infiltrata,
sapora di aromi di libertà.
Aleggia fra la
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 | Sorge alto
un nuovo sole
perché l'aria si scaldi
la neve si sciolga
Perché la speranza
di una nuova primavera
possa avanzare
e l'inverno allontanare
Su verdi prati
dove correre a piedi nudi
sbocciano fiori
sboccia la
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 | Qui, ai piedi
delle montagne
i colori
adagio
invadono
l'occhio avido.
Gli alberi
vestono
di festa,
come le ditta
di sposa
aspettano
gioielli.
Mentre su,
il bianco
troneggia
solitario.
Solo un occhio
d' acqua
ci guarda
ogni
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Maia |
10/04/2010 20:09| 1301|  |
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| Di più non so
che il cielo azzurro
adorno di una falce
pallida di luna,
astro calante, quando
il solstizio di primavera
ha disperso primule
d'intorno al fiume.
L'aria s'è tersa,
invito agli occhi,
e come dopo
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Steso sul verde erbaio
rincorro i solchi
di una farfalla
dalla rotta impazzita
nel dolce deporsi
sul soffice letto
di spaghi d'erba
mirandone i toni
nei sollazzi di luce
in sorridenti fiori
udendone il sospiro
nella frescura di fronde
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Vuoto di pensieri
anima espande
Striscia il desiderio
accende germogli
che muovono le mani
a pizzicar la terra
Semi di sogni
imitano la perfezione
di bocci umili
e promesse di sole
indicano la vivida speranza
L'El Dorado
-macchie verdi
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Sonnecchia stanco
un passero sul ramo,
ancora timidamente spoglio,
nel risveglio
d'un'aurora che nasce.
Intorno
si stiracchia l'erba
appena pronunciata,
piccole gocce di primavera,
come luccichii d'occhi di cielo.
Due cerbiatti
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 | Però parla piano .
Ti bacerò qui,
sopra la collina
d'un prato verde .
Tra le mie mani
Perde energia la tua forza.
Con le dita in un fiore,
ascoltando il silenzio
parlare il tuo amore .
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Abbandono la città
con la sua puzza e i rumori
per andar nel regno fatato
dai maestosi colori.
E' la mia montagna
con distese profumate di prati
che lasciano i visitatori
visibilmente incantati.
Quel mare di verde
così calmo e
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 | Il cinguettio soave di un uccello in volo,
e il lieve vento sopra l'erba nuova,
verde smeraldo, fili delicati,
splendono al sole, mentre, dondolati,
spandono all'aria fresco buon odore,
respiro atteso della primavera.
Tra fiori gialli, timida la
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| L'aria pungente di rugiada,
disseta ténere margherite
nel mosaico di colori
di una giovane primavera.
I grilli son stanchi di cantare
serenate ad innamorati distratti
che contano le ore
per volar da soli nell'amore.
E' un
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 | Vigile il colore di un sole,
filtrato appositamente,
da quercie dai corposi rami.
Soffochi parole,
senza definita voce...
Ad ascoltarti solo,
il pregevole contatto,
di una vispa natura primaverile.
Illuminati ceppi d'erba,
accesi come
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| chiudo i miei occhi
il sole bacia la mia pelle
itorpidite braccia
rivolte al cielo
canti di folletti
che nuotano in quel ruscello
ali di farfalla
che iniettano colore
melodia di suoni
intrappolati in quel quadro
immenso verde inghiotte la mia
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| Viaggio tempo infinito
tra le verdi colline
e nelle acque respiro
primavere d'amore.
Tra le dita serrate
arcobaleni di colore
a collegare monti
pennellati di sole
mentre torri dipingo
con leggerezza di rondine
che ritorna al suo nido
dopo
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 | L'arida sterpaglia
Consunta e inaridita
Dal dolore invernale
si desta d'improvviso
abbaglianti raggi
caldeggiano
fredde e sonnacchiose
radici che
come scrigno s'apre
albeggiano nell'aria
Con punte acute
Condensandosi
In verde
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Lasciati trasportare suoni essenze sensazioni
e segui la scia del profumo etereo
del verde manto.
Lascia che il cerbiatto vaghi nel bosco
rimani ad ascoltare la voce dei cipressi
siediti alla sua ombra ti sussurrerà dolci parole.
Lascia
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Genocidio efferato
un soffio...
un sospiro,
così facile, quasi indolore
tant'è istantaneo l'atto espletato
accensione e via
carro cingolato borbottante
avanza impetuoso
al suo passar
recise vite son cadute,
sotto il
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 | Al vento si dimenano
frali rami spogli
come fruste di ebano
nella brezza dell'aurora
schiusa tra petali
del cielo argentato di arcobaleno.
E stendo braccia come folti arbusti
scussi nel volare
tra praterie scoscese
nel brivido che pulsa nelle
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 | Avversione naturale
alle genuinità
d'un prato verde,
negli artifici cittadini
che l'uomo
adempie
in metropoli
d'urbanità imperante.
Si coglie pietrisco
non più rose o viole,
palazzi e grattacieli
deformano
panorami
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Saldan |
10/04/2010 01:34 | 1811|  |
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 | Viaggio della memoria,
nell'emozione
dei primi timidi germogli
che si affacciano
al sole velato
nel triste viale alberato
della grande città.
E' un tentativo di sorriso
che spunta senza volerlo,
quasi per dispetto,
al passaggio
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 | E poggio occhi bianchi e neri
nelle mani del silenzio
Pupille che hanno sapore di lacrime
custodite nello scrigno del buio
E scalza anima
camminerò per le strade e il sangue
il mondo sarà frutto di perdono
e il canto che dalle
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Si scioglie la neve
al manto del sole,
dell'Inverno padrone rimane
un soffio di vento lontano,
e sopra un letto di variopinti colori
mi cingo del verde che
la Primavera mi offre.
Mi vesto non più di scarlatto
mi lascio cullare da un
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Tralasciando le varie traversie
che affliggono da quando uno è nato,
io cerco di esplorare quelle vie
che porteranno noi nel vecchio stato.
Il vecchio stato è quello del migrare
degli atomi ancora non riuniti,
che decisero un giorno di formare
di
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 | Dolce è dei profumi respirarne l'invadenza
ad occupar le nari di sapori inebrianti
e mi ritrovo lo sguardo a masticar colori
leggiadri, intriganti e alquanto conturbanti.
Corolle suadenti a festa son vestite
amoreggian con insetti
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 | Graffiavano il cielo
i neri rami degli alberi
d'inverno.
Urlava il vento
mentre i corvi
s'inseguivano
tra nubi di pensieri.
Tutto era desolato.
Tutto.
E Tu cuore mio non eri solo.
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Triste |
08/04/2010 18:57 | 1162 |
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E' giunto un cardellino
a picchiettare contro i vetri,
sul davanzale e sul terrazzo il piccolino
intento i bricioli a cercare.
Di buon mattino,
su di un ramo a pochi metri
la sua dama emette un cauto frizzolino
e a seguire striduli non
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7810 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6571 al n° 6600.
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