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Le 7812 poesie in esclusiva dell'argomento "Natura"
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Luci rosse a penzoloni
fra gli steli infreddoliti
di un prato ancora pigro
si aprono al mattino
Canta il gallo sull'aurora
estasiato dalla luce
gonfia il petto compiaciuto
Fresca un'alba appena nata
sorride
luminosa
alla mia essenza
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 | M'immergo nel mare
che come un talamo amoroso
accoglie il mio corpo
lo avvolge
tra i suoi brillanti di luce
mi inarco
amoreggio con l'onda
offro le labbra dischiuse
socchiudo gli occhi
al piacere del dolce suono
delle onde
Me hundo en
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| un furto
è stata perpetrata un'ingiustizia
cosa c'è da capire
qualcuno da lassù o da quaggiù
ha ritenuto opportuno rubare
sotto mentite spoglie
arrogandosi onnisapienza
ha elargito copiosamente un suo commento
non ho
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S'ergon numerosi
inegual foglia
fattezze d'origami
ombre nascoste
Luce carezzan
in cima
foglie spingon in cielo
sulle punte
d'esil ballerina
Alba rosata
verde s'attenua
gioconde sfumature
eccedenti acerbi
Sfrangiati taccion
tralci
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Lontane,
oltre ogni fiume,
oltre ogni campo,
oltre ogni bosco.
Gli occhi miei,
colpiti una mattina
fredda
di dicembre,
ancor la tua forma
ed effigie
rispecchiano
in volto.
Montagna,
tu per prima,
dama bianca accarezza
candide sponde.
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 | La terra che calpesto
bruciata dal sole rovente
e dagli anticrittogamici
cancerogeni
è il sudario della natura
in agonia.
Vorrei poter guardare
negli occhi la realtà
che mi circonda
e dipingerla
come se non fosse una
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Anima libera,
anni attendi
per riuscir a donare
emozioni,
poi
in un sol giorno
abbandoni il sole,
i prati fioriti,
e me.
Sei nata strisciando,
e volando
con splendide ali,
per scopo di vita raggiunto
abbandoni i miei
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risplende nel cielo terso una stella
cade la luce sui nostri occhi
e lacrime di passione ci accendono
iperbole gloriosa del firmamento
parla di noi
che soli nell'universo splendente
la ammiriamo
distratti da un attimo fuggente
nel tempo infinito
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 | Voragini terse
nell'azzurro perse
volteggiano
e nell'oblio striano.
Avanzano lungo il confine
cavalloni nella fuliggine
montati a neve argentata
come carta stropicciata.
Nel vento un alone
disegna ali di aquilone
con peripezie in volo
per
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Fragranza odorosa
gioconde narici
aromatico effluvio
in candidi peduncoli
Sollievo e vivida espressione
nella via
privata di tale sfondo
s'adombra
Invincibile lucente
rischiara l'animo
Di tiglio lievi baccelli
sfumano
i bordi della
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Il tuo crescere guardo
di una natura stenta
flavo frutto.
Il tuo farti strada guardo
fra le fronde mentre
la tua bionda gota
ai primi raggi mostri
e del canto di cicale godi
e della formica che
sulle tue labbra operosa va.
Col capo
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La luce soffusa
tra i rami
colpisce i miei occhi.
Sento che cantan
le foglie
il dolore del giorno
del lutto di madre natura.
Si muovono fragili
al vento
del mese di ottobre,
col freddo
si rifugiano
strette al terreno.
Sembra quasi
a
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 | Alberi neri,
dita scheletrite
contro il cielo,
e nuvole veloci
d'indaco e d'azzurro;
foglie che mormorano
spazzate dal vento
e riempiono di pastello
strade solitarie
piene di nostalgia,
di profumi d'autunno,
vita che ripiega le ali.
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| Dietro le tue creste
e sulle tue balze cui tornano
a pascolar greggi
e torna anche a suonar dolce
il flauto dei tuoi pastori,
d'immemorabil tempo
si nasconde il giorno.
E sorride il cuore a sentir
i tuoi mai obliati aromi,
di nebrodea gente
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| E' un velluto
di foglie miste
scricchiolanti
il tappeto
che t'accoglie
cardellino inquieto,
a cercar cibo
e poco ce n'è ormai
o forse a cercar amicizie
con quel gorgheggio strozzato
rinsecchito dal freddo
dalla fame
dalla fatica del
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 | Riposa
tra intirizziti rami il vento
e sospirando piano
del sole
nasconde il timido rimpianto
la nebbia
scalda quella malinconia
che la rugiada
con il suo manto
vorrebbe raggelare
profumo di gelsomino
tutto intorno
insieme alla salsedine
si
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 | Laggiù
Su sfondi di creste appenniniche
Ondeggiano misteri a frastaglio
S'innestano su un mare di giallo
Negatore del verde d'altrieri.
Strane coincidenze mi stravolgono:
intransigente saggezza, tu
non negasti l'amore
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| Scheletrici giganti buoni
d'inverno gli alberi
lungo Viale Garibaldi
nudo il tronco fiero
alle intemperie
nonostante gli anni
dritti rami
come nodose dita delle mani
protratti al cielo
ad invocare presto
di colmare quegli spazi vuoti
ad
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 | Ripercorrendo il viale
di castagneti secolari
denutrito di foglie spente
scolorite, e crepate...
un giorno vidi un fiore
nei pressi del dirupo
di forme inusitate, affascinante,
bronzo e giallo cupo
fusi nell'incanto di un momento.
Era bellezza,
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Perfetta prospettiva,
platani in doppia fila
imponenti giganti e nani
dai rami spogli e infreddoliti
emanano strazianti urla mute.
Il viale appare invitante
la bellezza sua è perfezione
addentrarsi è esserne ghermiti
entrar in
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Sul viale dorato
calpesto foglie
cadute dal cielo,
bagnate di rugiada,
nel mattino
che segue il tramonto
dei miei sogni.
Vago silenzioso
In compagnia dei miei pensieri,
distolti da colori perduti
e ritrovati,
da profumi
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All'improvviso
sono spogli
i viali
i rami graffiano
il cielo con
le dita.
Oggi al lavoro
non vado e indugio
il passo
tra le foglie
ancora vive
a terra
nei colori più belli
che la vita
elargisce proprio
quando toglie.
Gli
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Hai visto amico mio?
Ieri i viali del tuo cuore erano
spogli di cieli sereni
Oggi una lucertola impaurita
ti indica una luce, inseguila
Hai visto amico mio?
Ieri i viali del tuo cammino
erano spogli di certezze
Oggi un olezzo ti porta
verso
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 | Nel ruscello scorreva l'amianto
e un vello amaranto
copriva le spalle di un cervo.
Lente le lanterne
tra nenie e litanie di pazzi
galleggiavano sui rostri
e arrossivano abbruttite
dal volgo indisponente.
Acclamate genti
e lamenti
mentre tanti
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 | Brulli sono i parchi
Tristezza si avverte
Attraversando essi
Tappeti di foglie ora marrone
Rivestono il viale
E a ritmo lento si ode
Il loro calpestio
Il viaggio di una foglia
Che cadendo ondeggia in
Una danza armoniosa
Che piano porta alla
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 | Un brivido
Nel ciel impavido
L'autunno dipinge
E di toni spenti si tinge.
Umida glassa si posa
Sui petali di una rosa.
La brezza tagliente
Di cristallo dirompente,
solca fin su la corteccia
e frulla tra la breccia.
Viali alberati
Nel vento
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Laggiù
dove anche lo sguardo
fatica ad arrivare
s'ascolta l'eco di pensieri
Che fuggono, lontani
complice la solitudine
e il vento freddo che li soffia via
E attraversano la nebbia
che avvolge i marciapiedi
e i rami spogli
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 | Cammino tra le pieghe della notte
che ho nel mio cuore,
nostalgie profonde bussano alla mente.
Ricordi ormai sbiaditi
di passeggiate estive,
ritornano prepotenti
nel mio vagar solitario.
Le verdi chiome rigogliose
son volate tutte via
per
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 | Lancia nel cielo il vento il suo richiamo
ad avvisare Autunno e il freddo Inverno
di preparare Nubi Pioggia e Gelo
ché la stagione è pronta per cambiare.
Lungo i viali dei parchi e dei giardini
di ombrose piante ornati in
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Ozan |
29/11/2009 09:56 | 1584|  |
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| S'andava a piedi
con le valige pesanti
in quegli inverni
dove per arrivare
a fine mese
s'andava dai parenti.
S'andava prima in treno,
che il paese era distante
e poi alla stazione,
a portare le valige
era fatica.
E quando sulla
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 | Violini scatenano venti
dentro le mura di casa.
Baci e balli:
coppie di nonni
che sorridono dal loro paradiso
tra abiti sfarzosi e walzer di un ricordo
che si reincarna nella mente.
Lentamente foglie cadono
lentamente si son posate
trasportate
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7812 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 6781 al n° 6810.
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