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Le 2914 poesie in esclusiva dell'argomento "Uomini"
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Ayrton Senna è in mezzo a noi,
uno spirito sottile che vola.
"Non esistono confini per il credo dei vittoriosi."
Il motore è reale,
è il cuore;
è come se esistesse un suo Mondo,
le palpitazioni di un
leggi

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Masticavi tabacco nicaraguense.
Prima di conoscere te
tu conoscevi me
e mi immergevi nelle volute
esitanti del tuo fumo.
Nebbie romane
condensavano le tue parole
con un lapis
su un quaderno a righe
infinite.
Ho inseguito
le tue
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n faccia alle pistole d'uomo respira la tua croce
tonaca scalcinata che urli bellezza tra macerie d'indifferenza
tu che ami i tuoi fiori sporcati da camorra d'assassini
poesia d'un Gesù nudo che squarcia le maschere d'omertà
fiero
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 | Ho visto vele riempirsi di vento
ed il sudore detergere le mani.
Ho visto tramonti vicino alle stelle
e le parole sciogliersi tra onde
per divenir preghiere.
Ho dimenticato di vestirmi
per chi non mi vede,
di essere per chi mi chiede.
Ho
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| Il tuo mimetismo è raziocinio?
Mi confonde tutto questo.
Mai concetti utopici
hanno prodotto atti come i tuoi.
Mai ho raschiato
il fondo della realtà per cambiarlo.
Ma tu sei maestro dell’arte
ed insegni
ed abbracci pure i
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| Nell’incerto scorrere del tempo breve
il pianto d’amor è cosa lieve
ben più greve è il soffrir le pene
d’una lunga vita d’affanni e catene
l’inceder triste con gli occhi addosso
l’avvertir presenze ad ogni passo
tra le affollate
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| Reclinata sul balcone acceso
da fiammeggianti astri
lontani e soffice di nubi
bianche staffette di cieli
cristallini l’anima mia
riposa;
tutto è compiuto
quanto posto era
innanzi a noi ma dove
traccia non v’era
risponderemo poi di
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è l'idea di rincorrerti sempre
anche quando resto immobile
radiografare ogni conturbante silenzio
scandire i tuoi linea- punto
ma io non ho fatto la scout
e nemmeno un corso di sopravvivenza
allora mi lascio morire lentamente
mentre fumo
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Ti prenderò per mano
oh verso d’oro
che solfeggi il cielo
nel profumo
di quieto cuore!
Come il suono della chitarra
canterò la tua anima
che sei la danza
leggera della pioggia.
Quando
la luce brillava
apparisti tu assetato di
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Solo tre case vicine e deserte:
scale dirute ma gli angoli dritti...
coppi, mattoni con edera e gigli,
travi annerite e camini
di allora.
Cieche finestre di sera battenti,
spiriti antichi nutriti
dal tempo.
Oggetti perduti spalmati di
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Terre scure s'annuncian di lontano
e già il velo si strappa
escon vividi colori
tutto si fa vita, bella.
Sollevati odori d'uomo
come polvere pel respiro,
brucia alla gola e alle menti,
tutto si fa vicino, palpabile.
Avanza il porto, grida
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 | Se ne sta ai bordi della strada
come i casolari a confinare la periferia
e mira con lo sguardo
l’ancheggiar di donna con la folta chioma al vento
l’uomo osserva attento
per poi far dono con le parole
infilate l'una sull’altra
come granelli di
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 | Un urlo alle dita
si stringe
premendo il mondo
a quel suono.
Per questo...
non lasciar che sia il vento
a dubitare
non morir alle parole:
sulla sponda
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| Tingete di nero i petali voi gelsomini,
sconsolati gitani fissano corde rotte di chitarra.
I suoi occhi hanno assimilato l'opacità dell'ombra
e nessuna luna canta.
Note sperdute sono gli arpeggi
e onde ammutolite
interpretano il
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 | Canta la sirena
dagl'occhi blu.
Serenata stonata
per i capricci di vita.
Cure e passione
in color d'arancio.
Ansiose attese
le lor movenze.
Mani, parole e occhi
portan vento e luce.
Soffiate via le ombre
vagiran le albe del sole.
Rientra la
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 | Svincolarsi dai guai,
deviare ostacoli
insormontabili,
contorcersi
al limite delle forze,
come un elastico
piegarsi e non spezzarsi,
il filo teso della vita
percorriamo alla cieca,
un piede dopo l'altro
sopra il precipizio,
è piccolo il
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 | E tutto sprofonderà fragorosamente
nelle cavità più nascoste.
Apprezzeremo la vita
assaporandone ancora il senso
nei nostri
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 | Tu uomo
Mendace
il tremare d'ugola,
d'un sentimento rimandato
dal corso naturale.
Ristretto nel cuore,
strozza il come e quando
d'amore migliore,
e s'alza in piedi in anima
nel piagnucolare.
Chiaramente nemica
l'ipotesi di
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 | Ho smembrato gli scheletri
li ho ridotti in polvere
mentre sceglievo te
per le sciarpe lunghe fino ai piedi
le calze a strisce orizzontali
in pendant con il tuo sorriso
quasi serigrafato
E come sembravano affascinanti
i miei
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| T i ricordo,
ti ricordo e mi dispiace.
Nelle montagne russe
della vita
è la discesa
che soffoca il respiro.
Noi, tutti,
sempre scalatori,
venivamo sulle vette
e, con te che ci guidavi,
sentivamo l’emozione:
gioia, lacrime
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 | Intimi d’anima e per roseti,
si palesavano ricordi.
Sorrisi, e, cento maschere,
s’accingeva ai cuori,
un sentir dire, c’àncora.
In’ante per turbamenti
e discrasie neurali, morbosi.
Da lungi, la verità,
d’altrui addotta,
si cingeva
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 | Coltre d’ammassi fitta e forti venti,
il sole allontanato malamente
umiliato e vinto è all’occhio assente...
E infin scoscio assordante ed improvviso
rimbomba per le strade e vie d’intorno,
e fulmini, e saette e tuoni e lampi ...
In chiuse mura
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Stanno in attesa dell'evento
ma non lo scoprono dentro di loro.
Perché con il tempo
hanno dimenticato come intervistarsi
e brancolano nel buio.
Sono ciechi di parola
e non ascoltano le loro immagini,
diventano riflessi di uno stagno
e
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nel frastuono,
tra luci e ombre,
osservo il silenzio
ha le sfumature
di un suono in sottofondo
il calore di un abbraccio
lo sguardo di chi
guarda oltre il mare
nelle parole la forza
di un guerriero
negli occhi
tante verità
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 | Non basta l’immensità d’un silenzio
quando a parlare è la delusione.
Scivola improvviso un clamore arrogante,
nell’attimo che precede il baratro
e dignità s’arrendono ad un dio minore.
Ecco apparire confusi frastuoni
mentre, madidi, si cerca un
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 | Ho visto ardere pelle umana
nell’orrenda finestra dell’universo
come pioggia ho pianto lacrime
su fiumi e mari di sangue
Ho urlato come disperato elefante
a questo cielo ch’è ancora grigio
da quel giorno che spense il sole
A cuor squarciato
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| De noches y de días
perdidos entre mustios
paisajes de lo absurdo.
De sueños silenciosos
que bañaron recuerdos;
de sombras y martirios
que como vagas efigies
ensancharon la muerte
entre lágrimas brotadas
en arpegio de un aria
con súplicas
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| Benedetta sia l’iconoclastia
di giorni irriducibili
a sé stessi sfuggiti
verso quel memore sempre
che mai s’infrangerà
in bugiardi e flebili rimpianti.
Spenta la luce da altri riflessa,
avvampa il calore
che bene conosce il leone
o
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 | Ho perso il treno una mattina
Oggi lì alla stazione
l’ho visto avviarsi in lontana
Ho fatto ancora tardi
non ho avuto il tempo
Solita frase già detta e ridetta
Era bello con quei caldi colori
Aveva un suono dolce
come il canto di un
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 | E sulla croce bianca del martirio
c’è il verbo tormentato del mio io
che semina speranze coltivate
sul trono delle vittime immolate.
E sulla terra misera si espande
il verbo del tiranno e le sue bande
marciando nella furia del
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Se anche il vento riesce ad entrare
nelle baracche dellla nostra anima,
ancora oggi ci chiediamo perché di tanto odio.
La notte non fu più notte
il giorno non fu più luce
quando la pattuglia russa arrivò nel
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2914 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1231 al n° 1260.
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