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Le 2914 poesie in esclusiva dell'argomento "Uomini"
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I gabbiani planano
sui ciotoli levigati
e sui sogni beati
che liberi spaziano
nell’aria salmastra,
sogni di fanciulli
che quegl’uccelli
mutano in giostra,
o in bei giardini
fatti di labirinti:
i cespugli dipinti
da sogni piccini
che
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Nell'anima tua persa
il vino ti scalda la vena,
nemica la terra nell'inverno
di brughiera.
Nebbia nella lacera veste,
la tua gola respira miasmi
brumosi e brucia
tra bolle d'aria gelata
e una luna impietosa.
Dove sono
il focolare e i ceppi
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La fretta balbetta
non è consigliera
.
mille e mille peripezie
scavalcano ponti
cercando l’impossibile
ovunque intricate matasse
paiono riflettere il momento
inutili i sacrifici
il popolo insorge
è stufo
cercando la
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 | Cambieresti la tua vita con l'altrui?
Scuoti la testa
annuisci
rispondi "Perché no?"
"Ma che domanda è?"
Perplesso esclami forse
scorgendo il trabocchetto
cui porta lo scontento.
E accorto ti
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 | Far
partecipe l'intorno
quando il sostenere
della sfida s'innalza
sull'altare
e
mestamente invece
sovente sottacerne
ovver costantemente
l'esito celarne
quand'esso
pietosamente
corpo e mente ricopre
sotto coperta densa
spessa,
leggi

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 | Ci si può chiedere
ancora
Cosa
possa fare
un uomo
solo
per il paese
e la terra
che lo ospita
e gli dà da mangiare...
Ci si può
interrogare sul coraggio
del tempo a disposizione,
per ogni uomo che non
vuole
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| Gli uomini non passano incolumi
nel fuoco: te lo lasciano credere
Non sono bersaglio per le tue follie
Gli uomini non piangono se li guardi
ma di sera parlano singhiozzando
al loro cuore in prigione
Gli uomini amano la verità
sono
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| Egli guardò,
Guardò l'immensa volta
Di un cielo nero brillante,
Impresse negli occhi
Antiche soluzioni amniotiche...
Mille stelle gli pulsarono nel
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| Ricordo reperti di te uomo,
Negli occhi di un animale,
Nei desideri contro natura
Nell'essere nudi, soli, indifesi,
In un'esistenza matrigna.
Relativo il benessere
Che ho immagazzinato
Nei miei serbatoi di sale
Ho scavato a fondo
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| Uno, lo conosco da sempre
la sua prima carezza
sono le sue mani su una pancia
Uno, voleva legarmi a sé
con la forza del suo amore
...e del suo egoismo
Uno, non mi ha mai chiesto niente
voleva solo conoscere il mondo
...e non l’ha mai
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| India |
04/11/2013 21:09 | 4041 |
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Triste!... colui che lascia questo mondo
tirando dietro sé pesante ingombro
d’orrendi fatti e danni procurati
ad omini languenti e calpestati.
Eco perenne di un amaro grido
tremar farà la terra in che sue spoglie
con nausea e con
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Sarà quel solidale pensiero
capace di unire il Mondo intero,
supereremo quell'egoismo vero
se usciremo generosi dal coro.
-Uniti nelle diversità- Davvero.
E' otre piena, pregiato nettare come oro,
la contaminazione non è un
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LOU REED,
le punta delle dita sulla chitarra e quella voce rauca per spiegare uno strano colorito nel Mondo.
LOU ed IO,
il mondo è cotto
nn malora il sedere degli umani e i fortunati con la camicia!
Pittori ed artisti di che cosa poi?
LOU
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 | E' il tempo giusto
per dir due parole:
di commiato
la musica
si vuole
vestire...
Cercavo
le rose
in un selvaggio
cammino, ho trovato
la vita e il suo giardino
che ho vestito
di stile.
Il male non torna,
non cresce,
se non
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Come tasche di una giacca
le pieghe della vita:
mare calmo, poi risacca
tra discesa e risalita...
Restai qui, nei tempi andati
per scalfire ogni mistero,
m'aggrappai al mio veliero,
alla nave dei poeti...
E tu sai quel che io so
tante volte
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La mia generazionempirica
-stolta e disillusa-
ha implicitamente fallito
dischiusa nell'enfasi di sè
lagerizzata nel folle apparire
costruzioni senza fondamenta
giovanilistica ad oltranza
spesa solo a consolidare privilegi
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Brunito il tuo viso di ruggine
al sole, e i tuoi silenzi
parlano con gli anni del mare.
Stai ancora al sale e al vento
sullo scoglio o sulla riva,
tra mareggiate del tempo,
con notti quiete di lampara.
Canti e grida sono eco
lontane, e il tuo
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Eccomi,
fammi ancora compagnia
nel mio tremare senza freddo avere.
Io t'aspettavo, muto
io, che fuggo da te,
mai più lontano di uno sputo.
T'ho vista avvolgere il mio cuore
e son rimasto inerme, immobile.
E poi, come una cattiva
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Sulle cose che respirano
aliti di venti leggeri
sospinti da placide acque
poggiano pensieri
di parola che già tacque
e non c’è diga che plachi
il dolce cinguettio
che porta a volare alto
oltre ogni ripido pendio.
Mani protese
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ho visto stelle
abbandonare notti
in cui sono cresciute
ho visto alberi
sacrificare l'ultimo germoglio
sull'altare di un indolente inverno
che ne spogliava i rami
ho visto mari piangere isole
che non potevano raggiungere
ho visto fiori
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Midesa |
17/10/2013 15:35 | 6153 |
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 | Mi abbraccio stamane, non mi trovo ...
Mi chiamo...
Non mi rispondo.
Nel sonno stanotte ho smarrito qualcosa.
Un pezzo di me si è allontanato.
Faccio una doccia veloce.
Mi vesto d’ombra.
Sono annoiato.
Indosso al collo il solito
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| - sabbia - dice;
la donna il figlio
il fratello soldato
con cura e precisione
da giorni
attraverso un senso a caldo
sino a tacere
l'acqua e l'acqua in mare
- dai pesci innominabili -
come il suo sguardo
come ghiaccio che senza
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| Salutami dentro
un goccio di speranza
Proteggimi in un baule
di tolleranza
Asciugami gli occhi della morte
dei miei fratelli
Abbracciami con il colore
del mio dolore
Con il sudore
della lotta per la libertà
Con la collera
per la mia
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| Come vorrei la carezza di un giorno,
sentire che ancora gli appartengo,
che mi appartiene.
Non sono più che un groviglio di mali
che ansimano nella ragna amara di un sorriso...
mentre ripercorro con desiderio
tutte le strade che mi conducono
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Quando provi il dolore
diventi più resistente al prossimo
e lo sei quotidianamente, per routine
fino a quando non lo senti più.
Come carne da macello
ho visto sulla spiaggia i corpi dei naufraghi.
Notizia fugace al
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Acre odore d’uomo,
pelle
imbevuta di mare,
salsedine
che da est
ogni giorno va
a sospirare.
E’ sangue che grida
specchiandosi in cielo
per ogni balbettata fatica
che sera, tenace,
sutura con ago
di bianco filato
sfumando paziente
la rossa
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Si cade in apatia
udir'
nozze in pompa magna
divien classica litania.
Generazione
che perde l'etichetta
de l'uomo
che dal sol'si cucina.
Matrimoni che taglian' a fette,
amicali le lamentele
solubile nel prevedibile.
Sposati senza
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 | Al di là
del mare
ho intrapreso
un viaggio
che mi portava
lontano
da questa amata terra
odiata.
Per un pezzo di
pane e un futuro
stracciato
ho intrapreso un viaggio:
né saluti
né abbracci per la
nostra
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| ho nostalgia del mio poeta
l'ho curata a lungo: che crepitasse nel fuoco ogni sera
una fame rotonda al fianco sinistro
un cesto di ciliegie
rosse grosse lucide convesse - gonfie - di fissità in attesa
per te solo che le sai là
e anche
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 | Marcello Mastroianni e la vita senza gli occhi è il tuo sorriso
che ora è quando suona la tua assenza?
Marcello e la via dei signori_
Le poltrone sono dei poveri e i marciapiedi sono per la bella vita sconfinata ed amata
Al teatro
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Librandosi in volo
credendosi aquila
addiviene miserrimo
avvoltoio,
colui senz'anima
che cò piombi
d'infamia
in sorte di sè che
nulla ha
d'umano amare
fagocita e rigurgita
il più candido
degli sguardi
nella
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2914 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1291 al n° 1320.
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