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Ieri pubblicate 23 poesie e scritti 35 commenti.
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Le 2905 poesie in esclusiva dell'argomento "Uomini"
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Dietro il cuore t'è tramontato il sole
ora sei luna, coi tuoi capelli
in simbiosi di argentea sera,
l'inchiostro d'ombre
il sorriso stanco cela,
disegnano quello che sei
ragnatele di infranti sogni,
testardamente cercati,
a volte tra il
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Di te
dell amore
non ho più il sentore
Lontano lo sguardo
il colore
ove era dolce annegare
In attimi di tempo discreti
di velate bugie hai tinto le assenze
Se
pesanti le mie piume han tarpato le tue ali
ritiro il manto
lo depongo
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 | Le foglie immobili degli alberi
e il fuoco della notte è quasi
spento, un uomo con un fucile
nella mano avanza
a passo lento.
Un gallo canta al pollaio
la sua supremazia in terra
freme già il cavallo stretto
nelle cinghie di
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Il verde esuberante della vita
si piega sotto un ispido vento
ampio è il cuore
come grande e sicuro il porto
ove fitte tenebre non esistono
e l'orizzonte del tempo brilla
scosso è il mare
nessuna mano lo accarezza
né
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Julie |
15/05/2013 22:51 | 1737 |
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Non fu solo l'età
a farti mancare.
Quel figlio che hai perso
nel lontano mare,
ha anticipato
il tuo dipartire.
Nascesti a Ragusa,
in Dalmata terra,
costretto a lasciarla
a causa di guerra,
che soffristi anche
da prigioniero.
Eri
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Alle soglie di un'estate,
lontan dalla nativa Recanati,
all'ombreggiar del Vesuvio
improvvisa la vita si spense,
ma tu, Giacomo, esisti ancor.
Silvia ti rese immortale,
con lo splendor dei tuoi versi
che sperduto stendevi
mentre speranza
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e, ti accompagnerò sull'unica eterna porta- soglia
con mano sicura ma con l'anima piangente, tremante
di chi sa che l'ultimo viaggio purtroppo è di non ritorno, e
si spalancherà e tu vedrai un mondo nuovo, meraviglioso
uno
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 | Dalla sera
alla mattina, se lo
guarda e
ancora spera;
si è perso... non
è più
primavera. Non ha più
fremiti,
non ci possiamo
fare
niente; l’albero
ha perso
pure le foglie,
non ci
sono
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 | ¡Ay, qué efímero el duelo!
¡Oh, qué pequeño el pensar!
Meandros en simulacro
arremangando al corazón.
Sobresaltado de- venir
explosionando tal jauría
delante cruda realidad.
.
Divenire
.
Oh, quanto effimero è il duello!
Oh, quanto
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 | Oggi sono sessant’anni
che è ordinato sacerdote,
che a curare i nostri affanni
mette a fondo ogni sua dote.
Le parole detta il cuore,
il sorriso dentro gli occhi,
lui comprende ogni dolore
che il tuo animo trabocchi.
Se lo ascolti mentre
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| Ultimi passi ultima folla
ultima luce ultime ore
del giorno che fu.
Un bisbiglio soltanto
un salto di vento
e la luna troneggia
e risplende là in alto
sopra ferri e lamiere
sopra vetri e cemento.
Apostasia d'un momento:
ancora un
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Mi lavo sovente
che l'accadueo purifichi
le visioni del mio io...
io contorto
ad uso e consumo
delle mie troppe attitudini superomesche
quasi a sigillare
la mia essenza claudicante
enorme scala senza pioli...
sono sveglio questo si
ma perpetuo
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 | E' male dentro
dolore acceso
riporta a ieri
ogni ricordo
lascia cadere
lentamente
esamine la fede
crepita la speranza
un rumore secco
Tiene saldo
l'io interno
risale lenta
la consapevolezza
della vita
ed evita di cadere
tra ansia
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Fil78 |
04/05/2013 16:21 | 1176 |
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| Come accaparrarsi
drasticamente il volere altrui
lasciando dietro un’infuocata scia
in alto le mani invocano aiuto
comprensione si rifugia
stretto quell’angolo
tenacia e rigore
proseguono imperterriti
su asfaltata strada
impossibile
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| sulla scia del sole
si tufferanno i ricordi
se ne sentirà l'odore
per molto tempo ancora,
dentro quel senso di vuoto
l'aria si confonderà nel rosso
-scenderà una goccia di sangue-
lungo il sentiero
in quei buchi della
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| Tu lo sai
I sorrisi è da tempo
che mi hanno voltato le spalle
Tu lo sai
A me piacciono solo i fuochi d’artificio
Tu lo sai
Le notti mi hanno preso di mira
e mi stancano con i ritornelli del tormento
Tu lo sai
Non so uscire dal
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 | Turbine di vita, tu solo al mondo
ma che solo non sei se paragonato al nulla
Silenzio infrangibile dei tuoi passi
da me che ti guardo già sconfitto da lontano
Dondoli sorretto dalla compassione di qualcuno
come pendolo alla ricerca del tempo
Occhi
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 | Nacqui da un attimo rubato,
non so
perché lo volle il cielo
il mio destino
al posto tuo
che sei fuggito come vento di buriana
senza conoscere il mio viso
ho avuto calde mani
tra le mani
non le tue, di padre sconosciuto
ho avuto
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 | A te grigie labbra
vermiglie e senza sapore
a te, brindo nell'onore
mille giorni e vuoti sogni
rombano voci e arcate di pietra
di nomi sotto terra tetra
Non mi fermo se non amo alcuno
è il mio demone verde e turchino
che salta e ride,
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Dispero, nella speme tremo
di giorni usuali e stanchi.
Non porgo i miei saluti al cielo
che ricopre questo solito mondo.
Appaio con viso da pagliaccio
nell'antro di una chiesa.
Oggi un dio è venuto a cercarmi e,
nell'orizzonte
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 | Lasciò che la battente pioggia
lavasse le sue gonfie lacrime
non eran limpide
ma nere pozzanghere
tanto eran amare...
Tetro veleno
sputava l'afflitto cuore,
i cui palpiti eran divenuti lenti rantoli
di cupo dolore.
Annusando secche
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 | Se il mondo
vedesse la stessa luce
i boschi risponderebbero
ai canti degli uccelli
se il domani più fiducioso
fosse tra i rami di ciliegio e pesco
dove l'oscurità si piega
in un silenzio eterno
più viva sarebbe la voce
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Julie |
14/04/2013 23:48 | 2142|  |
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| Mani consumate
unghie mangiate,
sfaldate,
ingiallite...
mani pulite,
curate,
piene di anelli...
di fatui orpelli
occhi profondi
assorbono,
scrutano,
cercano ...
occhi maliziosi
curvano lo sguardo...
per non
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Sembra che siamo uguali
fatti dalla stessa argilla
ma ci sentiam diversi
tu parli del tuo Dio
e non riconosci il mio
nessuna differenza
la medesima ombra
la stessa carne
e nel dopo egual cenere
ci terrà uniti
siamo nati
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Di grazia vostra
vi foste rivestite,
che noi di nostra specie
manchiam solenni.
Deboli forse noi,
uomini duri,
non mancando di bruta forza,
ma voi forti, di ordinata mente.
Alquanto differenti
da sesso divisi, eppur tal quali,
non disdegnamo
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Che a contatto
una mano ricalca
l’uguale.
O l’avvolge e protegge
con amore o vigore.
O ricerca una stretta
per accordi di pace.
O batte a tempo
il tempo
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Batte con lo stesso ritmo
il cuore
in ogni guscio di carne
che rinasce in ogni battito
del giorno e della notte.
Non hanno sesso,
né colore, né etnia
l'umanità, l'umiltà e la dolcezza.
E' solo asfissia
il male
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Fortuna volle
Destino decise
Dio fece
una razza di diversi
pur uguali di genia
ma diversi di genio.
Non esiste un altro me
nè un altro te
nè altri voi,
ma tutti siamo unici
e di diversa visione.
Uguali siamo nel possibile
ma
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Aggrappati ai nostri ideali
tramortiti dai sogni
incatenati alla vita
Come asole ai fili
ricuciam la vita,
in discordanti attese
e nettare dello stesso fiore.
Eppure...
siamo uguali,
sotto questo cielo,
velato di nubi
accecati dal sole
mai
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Certo un giorno
i suoi passi inizieranno
il passo della fine
senza acredini né follie,
eppure erano uguali i vostri sogni.
Andrà dove
i suoi piedi stanchi vorranno condurla,
dove i suoi occhi ormai cechi e
prosciugati dal
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Diversi cammini ci portan lontano
gli uni e gli altri contro a combatter
soffrire e morire dinanzi all'idea
-celata e distorta-
d'una verità che nessuno conosce.
Mischiar le carte
nel mazzo d'un popolo
che sente e si crede
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2905 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 1441 al n° 1470.
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