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♦ Pierfrancesco Roberti | |
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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Legato a un'attesa durata un bussare
l'incanto si rivela in presenza
armata di tacchi e smalto d'occhi.
L'amarsi in un saluto di mani a catena
mentre attorno tutto rallenta
nel silenzio lambito da un bacio.
Or mi stacco di bocca e di strette
scendo a carezza di viso
muovo di spalle un soffio a guancia.
Un sorriso sbandiera una tregua
accomodo il cuore cavalcando un respiro
intono un passo d'incontro ai suoi fianchi.
M'accorgo stupito e caldo dell'indietro
cadaveri intorno di vestiti caduti
m'afferro danzando dell'ostacolo.
Mentre il petto gonfia vene e voglie
ospito unghie e grinfie a dare spazio
tra camicie e spalle di nati brividi.
Di forza a sfida e squarci di ringhio
di sciolti capelli a cominciar d'offesa
esanime e sorpreso squisito m'accascio.
Coperti di noi tra annusi di pelle
scalciando al bisbiglio le nostre offese
entriamo insieme dell'unito vigore.
E mi lascio tra tendini saldi
al minaccio di sfrontati seni
duri arpioni dove fissare attimi.
Di raggiunta vetta al vociar del mio nome
dell'inarcato corpo di scesi capelli
stringo di cosce del ricevuto dono.
E mi arrendo | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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