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        | Quandu savi na srata a sceglirinon sapendu chi pisci a pijari
 e a undi si vaci a finiri,
 in ogni manera aj a rischiari.
 
 Na vota ca decisioni pijasti
 che cumpagni i viaggiu canuscisti
 e ti pari ca tuttu sbagliasti,
 ca nu bruttu destinu avisti,
 
 t’a fermari, pe meju ragiunari,
 su chiju chi capitau 'ndo passatu,
 scopriri ca nu filu a dipanari,
 nu viottulu 'ndo boscu 'mbucciatu.
 
 Non è u fatu chi si 'ncattiviu
 ma u to animu ca vita tingiu.
 
 Come devo fare?
 
 Quando si deve una strada scegliere,
 non sapendo cosa decidere, (trad. che pesci devi prendere)
 e dove si va a finire,
 in ogni modo devi rischiare.
 
 Una volta che la decisione hai preso,
 che i compagni di viaggio hai conosciuto,
 e ti sembra che tutto hai sbagliato,
 che un brutto destino hai avuto,
 
 ti devi fermare, per meglio ragionare,
 su quello che è capitato nel passato,
 scoprire che un filo devi dipanare,
 un viottolo nel bosco nascosto.
 
 Non è il fato che si è incattivito,
 ma il tuo animo che la vita ha tinto di nero.
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        | Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore. La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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