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♦ Pasquale Farallo | |
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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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 | Gnocche bianche, nere e gialle,
potte rosa, vulve fulve ...
persin ocra ne ho vedute
o di Maranello rosse!
Azzurrina l’ho sognata,
ma sul pomo m’è restata;
chiara, o scialba ancor mi piace,
restan tutte beneamate!
Gnocche fresche come rose;
gnoccolette vispe e fiere,
con calor di ciminiere
e l’odor di gelsomino!
Sorche vecchie, non disfatte,
adipose ma compatte;
proprio tutte io vi adoro:
gioia agli occhi, gaudio al core!
Dolce fica del dio Ammone,
la compagna del dio Sole,
Fica sacra d’Afrodite,
quando il sesso era lodato
con il frutto dell’amore.
Su, vi prego, a me venite,
ché a voi tutte, a capo chino,
dà un saluto il mio pinchino! ...
Sempre si lodò la bionda,
quella nordica e vichinga,
ma è la mora, all’altra uguale,
dentro e fuori allo stivale! | 

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