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Poesia del concorso Tra i sorrisi dell'anima
 | In primavera
fui bianco fiore legato alla madre terra,
cercavo sole e chiedevo acqua
per dare un senso alla bellezza
con i profumi e i colori
che ama sol chi la vita apprezza.
In estate
divenni deserto equatoriale,
non conobbi acqua e non temetti il sole,
ma nella polvere e col vento
superai il confine settentrionale
ad arruolare mercenari di frontiera
che nel petto nascondevan il male.
In autunno
mi feci possente
roccia frastagliata,
combattei l’acqua e il vento
che mai riposano.
Le tempeste
mi scavarono e mi indebolirono
erosero le speranze e le certezze
e, in stille, sfiorarono i battiti del mio cuore.
In inverno
lasciai l’inutile
e tra le stelle ti cercai;
divenni satellite naturale,
crebbi nella tua orbita
e non ne volli più uscire.
Vissi per te e con te
e le forze cosmiche
ci tennero in perfetto equilibrio
perché da esso nacquero vita e amore.
Or che le stagioni son finite
son precario in questo precipizio
e a tenermi il filo sottile
che a te mi lega nel nome dell'amicizia. | 

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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Le stagioni sono i diversi momenti della vita: la nascita, le insidie adolescenziali, le avversità scaturite dall'odio e dall'invidia altrui e infine la scoperta dell'amicizia, quel filo che può evitare la caduta nel precipizio.» |
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