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«Tu ostenti, dea come i tuoi fianchi di volute e spire; rotonda d’architrave hai losanga di miele, cupole d’arancia, romana di nobiltà che inonda. Sontuosa d’ametista e coralli, l’ampio giro del tuo corpo come il cerchio di Minosse, pingue di tumulti e carne a tutto sesto!» |
Inserita il 04/10/2015 |
Tu ostenti, dea come i tuoi fianchi
di volute e spire; rotonda d’architrave
hai losanga di miele, cupole d’arancia,
romana di nobiltà che inonda.
Sontuosa d’ametista e coralli,
l’ampio giro del tuo corpo
come il cerchio di Minosse,
pingue di tumulti e carne a tutto sesto
nuda, secentesca di venere e cupido
latte rosso di tramonti e fuoco
nella scena d’Oceano e di Trevi.
Ma i tuoi sguardi, no, son snelli di capra
e schiacciano sugli spigoli dell'ade,
chiesa barocca d'occhi gotici e bifore scure. | 
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Jim27 |
15/01/2015 20:45| 3303 |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Giunonica, come chiesa barocca di volute e spire, e diabolica dagli occhi gotici di bifora scura.» |
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