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Intorno c’era il buio della notte,
guardavo il fiume che scorreva lento,
le onde s’inseguivano l’un l’altra,
nessuno era presente in quel momento.
Un tuffo e settant’anni della vita
sparivano nel salto della morte,
adesso qui sul ponte sto pensando ...:
“Perché ho scelto questa orrenda sorte?
Mi sono sempre comportato bene,
un uomo onesto, gran lavoratore,
la vita non m’ha mai donato niente,
eppure ho sempre amato con il cuore
la mia compagna e tutte le persone
che sono state intime al mio fianco,
però non sono stato mai felice
ed ora sono qui, deluso e stanco,
sul ponte, solo e sempre più deciso
a metter fine alla mia esistenza.
Adesso salgo sopra al parapetto
e senza aver rimorsi di coscienza
mi getterò di sotto tra le onde ".
... In piedi, guardo il fiume sottostante ...,
ma d’improvviso proprio alle mie spalle
un cane, in modo alquanto petulante
col suo abbaiare forte e fastidioso,
mi procurava un senso di terrore,
mi son gettato in piedi giù nel fiume
nell’acqua fredda, gelida, il torpore
mi stava inabissando tra le onde,
la testa non aveva più nozione
per l’acqua che filtrava nella gola,
...la morte era in piena evoluzione!
...All’improvviso son tornato a galla
e senza avere alcuna percezione
sentivo trascinarmi verso riva
sospinto per il bavero, l’azione
non era certamente naturale,
infatti appena giunto sulla riva
mi son trovato col sedere a terra
e il cane affaticato che guaiva!
Che scena triste! Fradici e sconvolti
ci siam guardati e senza alcun motivo
il cane mi ha leccato lungo il viso,
un gesto molto intenso ed espansivo.
Non so perché, ma in quel preciso istante
ho ritrovato il senso della vita,
quel vecchio cane, un lurido randagio,
m’aveva ricucito la ferita
che aveva danneggiato l’esistenza.
D’un tratto m’ha fissato, m’ha ringhiato
a guisa d’un energico rimbrotto,
perché poc’anzi m’ero suicidato!
Gli ho fatto una carezza sulla testa
e lui ha scosso il corpo per scrollare
quell’acqua ch’era avvinta sulla pelle
nel generoso gesto di salvare
la vita ad un depresso sconosciuto.
Con uno sguardo strano mi guardava ...
sembrava domandarmi: “Tutto a posto?”,
nel mentre, incuriosito, mi osservava.
Avevo il corpo fradicio e il vestito
completamente zuppo con i piedi
ghiacciati che soffrivan nelle scarpe.
(... Di fronte a tutto questo ... ti ravvedi! )
Nel mentre tornavamo insieme a casa ...
spuntava il sole dietro alle colline,
un nuovo giorno atto ad attestare
tra me e il cane ... feeling senza fine!
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
| «Anche un cane randagio, lurido e bastardo, può avere grande importanza nel corso della nostra esistenza. Siamo dei mortali soggetti all'altalena della vita, e in un momento di depressione possiamo arrivare a fare cose che gli animali non faranno mai, ossia suicidarsi. In questa vicenda è stato il cane ad avere il ruolo del protagonista, una figura meschina che ha interpretato il ruolo dell'eroe senza medaglia.» |
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