A volte penso
a quei bambini che arrivano da noi
con i gommoni o con i barconi
e ritrovo nei loro occhi
tutta la fragilità e l'innocenza dei loro anni.

Fuggono...
Scappano dalle guerre civili
scappano dalle guerre dei grandi.
Fuggono dalle violenze degli adulti
ed hanno visi di pietra
e cuori di roccia.
Hanno catene di mortificazione
e corpi che gridano il dolore.

A volte penso
al loro diritto a vivere l'infanzia
al loro diritto ad avere un'istruzione
al loro diritto ad esistere nella pace
al loro diritto a giocare ed a crescere
nel rispetto dei loro sogni e delle loro aspirazioni.

A volte
vorrei offrire loro ogni mio diritto
e condividerli per renderli felici
per godere assieme di una scuola
ove ci si possa sentire al sicuro
dai capricci della natura
e dalle paure del tempo.

Vorrei cuore una grande maratona
in un mondo d'arcobaleno
ove i colori siano
il rosso della fratellanza
l'azzurro della speranza
il verde della natura
il giallo della cultura.

E mescolandoli assieme sulla tavolozza
costruire un ponte dei diritti
che partano da noi per arrivare al cuore
e che siano garantiti in tutto il mondo
dove si canti la gioia dell'infanzia
e di ogni stagione della vita
come petali di una margherita
che coprano il nostro cuore
offrendo solo infinito amore.