Mi racconto,
al cadere delle notti
che silenziose si susseguono,
di come sapevi farmi l’amore
con le mani dentro al petto.

E mi perdo,
nel pensiero di un pensiero
rimasto seduto ad ascoltarmi,
mentre scrivo di un domani
sui vetri appannati
di un mio dire imperfetto.

Potessi amarti,
di un amore così grande
da svuotare il mare,
mi sentirei più uomo
e meno pezzente.

Potessi amarti,
di un amore così uguale
a un eco che ritorna,
allora vedresti
nei miei sorrisi il sole.

Ma mi siedo qui,
con i sogni poveri e smunti
di un domani
stretti forte fra le mani,
e mentre la notte
alla notte s’abbandona,
io sorrido al vento,
e aspettandoti ti aspetto.